MARIGLIANELLA. Raffaele Esposito tratta, 22 anni si è laureato in sociologia con una tesi su: “Il Silenzio dei Gigli. Nola, la festa, la pandemia”

MARIGLIANELLA. Dopo la pandemia, tornano sagre, feste ed eventi in presenza. Da Barra a Nola, fino a Brusciano è ricco l’appuntamento fino al mese di settembre. Anche la tradizione è andata in quarantena “c’è stato un periodo di silenzio, di deserto, di ritiro sociale, di spavento e apprensione, di uomini e donne, grandi e piccini, per la vita in generale e per la Festa dei Gigli” commenta il sociologo Antonio Castaldo. Le feste dei gigli hanno affascinato non solo amanti della tradizione ma anche studenti, come per esempio Jasmine Ignorato, dell’Università degli Studi di Torino, laureatasi nel 2022 con una tesi su “La Festa dei Gigli. Simbolo identitario di una comunità fra vecchie e nuove generazioni”. Anche il periodo di sospensione è diventato oggetto di ricerca sociale, nella tesi di laura su Brusciano da parte del 22enne Raffaele Esposito, di Mariglianella con la prova finale di Storia delle tradizioni popolari del corso di laurea triennale in sociologia presso la Federico II . Questo il titolo della tesi: “Il Silenzio dei Gigli. Nola, la festa, la pandemia”, relatore il professore Enzo Vinicio Alliegro. one del 2023. Interessante la statistica sui residenti nel comune dove questa tradizione è stata messa in pausa. Il 45,5% ha provato un profondo dispiacere e una forte mancanza; il 40,9% pur provando dispiacere ha compreso la motivazione della sospensione; il 9,1% riferisce di non aver avuto particolari reazioni. In assenza di festa sono state esperite alcune modalità alternative, per tenere viva la passione per la festa: il 45,5% ha visto video delle feste precedenti; il 36,4% ha ascoltato canzoni della festa; il 27,3% ha rivisto ricordi personali della festa; ancora il 27,3% ha condiviso post e storie sui social mentre i 31,8% non ha svolto alcuna attività.
A riguardo dell’impatto della sospensione della festa sulla religiosità, per il 72,7% degli intervistati non c’è stato alcun impatto; il 27,3% ha colto un impatto positivo. In merito all’impatto della mancanza della festa sulla loro passione, è stato positivo per il 59,1 dei nolani del campione statistico cui è stato somministrato il questionario; non c’è stato alcun effetto per il 40,9% di essi.
Raffaele Esposito conclude la tesi sottolineando: «La festa dei gigli rappresenta un simbolo di coesione sociale, di divertimento, di nostalgia del passato, di commistione fra malinconia e felicità. Pur presentando contrasti e dualismi apparentemente inconciliabili, questi si annullano nella manifestazione di un unico rito, inteso come espressione di una collettività che si riunisce per celebrare una tradizione secolare».

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