IL SINDACO DI FRATTAMAGGIORE, MARCO ANTONIO DEL PRETE, CONFERISCE LA CITTADINANZA ONORARIA A PINO CARAMANNO. ARTEFICE DELLA PROMOZIONE DELLA FRATTESE IN SERIE C2, DELLA PROMOZIONE DEL PALERMO IN SERIE C NEL 1988 E DELLA PROMOZIONE DEL FOGGIA IN SERIE B NEL 1989. In margine al conferimento dell’onorificenza le riflessioni dell’avvocato foggiano GIUSEPPE ZINGARELLI, esperto di calcio e studioso di Padre Pio

Giuseppe Caramanno, detto Pino, ex difensore del Palermo, Savoia, Martina, Folgore Castelvetrano, Trapani e Frattese, nel 1969 terminò la sua carriera calcistica, decidendo di appendere le scarpette al chiodo. Dopo un breve periodo di riflessione esistenziale, accorgendosi di non riuscire a stare lontano dai campi di gioco, decise di intraprendere la carriera di allenatore. Una carriera che per 24 anni lo portò in giro per l’Italia: da Palermo a Catania, da Rende a Vicenza. Nel 1988, dopo aver riportato il Palermo dalla Serie C2 alla Serie C1, oggi si direbbe dalla Serie D alla Lega Pro, Pino Caramanno, nel 1989 centrò un’altra promozione. Questa volta riuscì a riportare il Foggia in Serie B. Il pomeriggio del 28 maggio 1989, i rossoneri, guidati dall’ allenatore di etnia arbereshe, allo stadio “Pino Zaccheria” di Foggia avevano battuto la capolista Cagliari con un sonoro e perentorio 2 a 0. Un’ autorete di Giovannelli al 73° della ripresa portò in vantaggio il Foggia. Giorgio Lunerti completò l’opera e all’87° i rossoneri di Caramanno siglarono il raddoppio. La squadra dell’allora presidente Antonio Orrù e del dg Carmine Longo, in quella partita del 1989 allo “Zaccheria” era allenata da Claudio Ranieri. A 35 anni di distanza, Claudio Ranieri con il “suo” Cagliari si sta battendo come un leone per ottenere la permanenza dei rossoblu in Serie A. Con 31 punti in classifica il Cagliari dovrà affrontare la Juventus di Allegri. Claudio Ranieri è un tecnico che non ha certo bisogno di presentazioni. Uno che in quello stesso anno, precisamente il 4 giugno 1989, riportò il Cagliari in Serie B e vinse con il Cagliari la Coppa Italia di Serie C. Uno che nel 1994 riportò la Fiorentina in Serie B e che con la Fiorentina vinse la Coppa Italia e la Supercoppa Italiana nel 1996. Uno che in Spagna, con il Valencia, nel 1998 vinse la Coppa Uefa intertoto e la Supercoppa Uefa e che, nel 1999, sempre con la squadra iberica, vinse la Coppa di Spagna. Insomma, è Claudio Ranieri. Uno che, come Carlo Ancelotti, ha allenato ovunque in Europa: in Italia, in Francia, in Inghilterra, in Grecia. Uno che in Italia, oltre al Cagliari, ha allenato il Napoli, la Fiorentina, il Parma, la Juventus, la Roma, l’Inter e la Sampdoria. Uno che in Francia ha allenato il Nantes e il Monaco, che in Inghilterra ha allenato il Watford, il Fulham e il Leicester e che in Grecia guidò anche la Nazionale ellenica. Uno che nel 2013 riportò l’ AC Monaco in Liga 1, tanto per intenderci la Serie A francese e che nel 2016, consegnò le “Volpi bianco-blu del Filbeert Street” alla storia del calcio britannico. Per la prima volta nella sua storia, il piccolo Leicester, conquistava il tetto della First Division inglese. Una vittoria perfettamente equiparabile allo scudetto vinto dal Cagliari di Scopigno il 12 aprile 1970 e allo scudetto vinto dell’Hellas Verona di Bagnoli il 12 maggio 1985. La vittoria del Leicester ebbe un forte eco in Europa. Le ” volpi inglesi di Ranieri”, con 81 punti in classifica, trionfarono con ben 10 punti di vantaggio sull’Arsenal di Arsene Wenger, umiliando club titolati e prestigiosi che da decenni, rappresentano in campo internazionale, la crema del calcio d’oltre Manica: il Manchester United, il Liverpool, il Manchester City, il Chelsea, il Tottenham e lo stesso Arsenal. L’ allenatore romano, con quella indimenticabile vittoria ottenne nel Paese di Sua Maestà, la compianta Regina Elisabetta II e nella patria dei Beatles, una lunga serie di prestigiosi riconoscimenti, come manager e come allenatore. Claudio Ranieri, di riconoscimenti sportivi, come allenatore, ne ha ottenuti molti anche in Italia. Nel Catanzaro, il Claudio nazionale ha militato per ben 8 stagioni. Con la maglia giallo-rossa detiene il maggior numero di presenze in Serie A, ben 128, non tutte con la fascia da capitano. Il Sindaco Sergio Abramo, nel 2016, conferì al tecnico la “Cittadinanza Onoraria”. Onorificenza che Ranieri condivide con un suo ex compagno di squadra, il famosissimo piedino di Loreto numero 37 che faceva gol direttamente da calcio d’angolo, Massimo Palanca. Il 12 settembre 2023, il tecnico capitolino è stato insignito all’unanimità dal Consiglio comunale di Cagliari di un’altra onorificenza. Il Sindaco Paolo Truzzu gli ha conferito la “Cittadinanza Onoraria”. La motivazione è storica. È l’unico allenatore che ha conquistato ben tre promozioni nella storia della società rossoblu. Una promozione ottenuta dalla Serie C alla Serie B e ben due promozioni ottenute dalla Serie B alla Serie A. A queste onorificenze se ne devono aggiungere altre tre. La “Palma d’ Oro” al merito tecnico, la prestigiosa onorificenza di “Grande Ufficiale dell’Ordine” al merito della Repubblica Italiana” e la laurea “Honoris Causa” che l’Università di Perugia gli ha conferito nell’anno della conquista della Premiership. Il 4 giugno 1989, Pino Caramanno e il Foggia avrebbero dovuto recarsi a Palermo. Lo stadio del club rosanero, all’epoca denominato “La Favorita”, oggi stadio “Renzo Barbera”, era interessato da lavori di ristrutturazione, ragion per la quale quel Palermo-Foggia si giocò a Trapani. Onofrio Barone portò in vantaggio i rossoneri ma le aquile siciliane riuscirono a pareggiare con Auteri. Il pari permise al Foggia di ritornare in Serie B. Pino Caramanno, nonostante la vittoria in campionato, non venne riconfermato. Il presidente rossonero Pasquale Casillo chiamò al timone del Foggia, Zdenek Zeman. In quel campionato di Serie C 1988-89, la partita di andata Cagliari-Foggia, disputata allo stadio Sant’Elia, vide il Foggia di Caramanno giocare una bella gara in terra sarda. Il 31 dicembre 1988, ultimo dell’anno, la partita terminò a reti inviolate sotto la direzione dell’arbitro Roberto Bettin di Padova. Anche in quella circostanza Claudio Ranieri non riuscì a superare il coriaceo allenatore del Foggia. Pino Caramanno nella sua lunga carriera allenò per due volte anche la Frattese. La prima volta nella stagione 1979-80. La seconda, dopo aver allenato l’Avellino, nel campionato 1982-83.
Qualche giorno fa il Sindaco di Frattamaggiore, Marco Antonio Del Prete, ha conferito a Pino Caramanno la “Cittadinanza Onoraria”. Che, fu l’artefice della promozione della Frattese in Serie C2. Nei nerostellati degli anni ’30 militò anche un calciatore che nel 1928, anno di nascita della società campana, fu tra i soci fondatori dello storico club. Un calciatore che passò alla storia non tanto per le imprese compiute sui rettangoli erbosi, ma per aver progettato un ospedale conosciuto in tutto il mondo. Quel calciatore si chiamava Sirio Giametta. Si laureò in architettura e nel 1940 progettò l’ospedale “Casa Sollievo della Sofferenza”. L’ ospedale tanto caro a Padre Pio da Pietrelcina.
Giuseppe Zingarelli

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