GIGI RIVA: NELLA SUA LUNGA E PROLIFICA CARRIERA AGONISTICA, LO STREPITOSO ‘BOMBER’ DEL CAGLIARI E DELLA NAZIONALE REALIZZO’ 2 SOLI GOL DI DESTRO.
ACCADDE A NAPOLI NEL 1969 E A FOGGIA NEL 1973.
Un altro capitolo della ricerca dell’avvocato foggiano, Giuseppe Zingarelli, studioso di Padre Pio da Pietrelcina.
Monumento del calcio italiano ed internazionale, Gigi Riva, detto ‘Rombo di Tuono’ è scomparso a Cagliari il 22 gennaio 2024, all’età di 79 anni. Con la maglia della Nazionale fu Campione d’Europa nel 1968, Vicecampione del Mondo in Messico nel 1970 e ancora oggi detiene il record di Capocannoniere assoluto con 35 reti, realizzate tutte di sinistro e di testa, in 42 gare disputate. Con la maglia del Cagliari, il 12 aprile 1970, conquistò per la prima ed unica volta l’epico tricolore battendo all’ ‘Amsicora’ il Bari per 2 a 0. Vinse per tre volte anche la classifica marcatori, sia in Campionato sia in Coppa Italia. Nel 1969 sfiorò il ‘Pallone d’oro’, vinto poi da Gianni Rivera. La leggendaria squadra allenata da Manlio Scopigno, già nella precedente stagione 1968-69 aveva a lungo guidato la classifica, beffata dalla Fiorentina soltanto nelle ultime giornate di campionato. Il Cagliari detiene un singolare record: fu la prima squadra del Sud ad aggiudicarsi il primato nazionale. Gigi Riva, fonte di ispirazione per generazioni di attaccanti, sinistro al “tritolo”, uomo-simbolo dei rossoblu e della Sardegna, nella sua lunga e prolifica carriera agonistica, realizzò con il piede destro soltanto 2 sole reti. Oggi quelle due reti sono state consegnate alla storia del calcio. Accadde il 26 ottobre 1969, allo stadio ‘San Paolo’ di Napoli oggi Maradona ed a Foggia, il 14 ottobre 1973, allo stadio ‘Pino Zaccheria’.
Ne parliamo con Giuseppe Zingarelli, ricercatore e storico di Padre Pio da Pietrelcina.
Gigi Riva, in 13 anni di carriera con la maglia del Cagliari in Serie A, mise a segno qualcosa come 156 reti in 289 partite disputate. Considerando anche le gare disputate in Serie B, le reti da lui realizzate salgono a 164 in 315 gare complessive. In Nazionale Riva segnò 35 gol in 42 partite: tutte di sinistro e di testa. Tra le 164 marcature realizzate da ‘Rombo di Tuono’, dotato di un sinistro terrificante, due reti assumono un significato particolare e una concreta valenza storica, in quanto siglate da Riva con il destro.
Nella sua lunga carriera agonistica, Gigi Riva realizzò soltanto due reti con il piede destro. La prima rete ‘Rombo di Tuono’ la mise a segno all’ombra del Vesuvio. Era il 26 ottobre 1969. Allo stadio San Paolo di Napoli, oggi stadio ‘Diego Armando Maradona’, il ‘Gladiatore di Leggiuno’ realizzò entrambe le reti di quella vittoria rossoblù. La settima giornata del massimo campionato nazionale 1969-70, prevedeva l’incontro tra il Napoli di Dino Zoff, Josè Altafini, Giovanni Improta, Ottavio Bianchi e della bandiera storica partenopea Antonio Juliano, allenato da Giuseppe Chiappella e il Cagliari di Gigi Riva, Enrico Albertosi, Pierluigi Cera, Angelo Domenghini, Nenè e Mario Brugnera, guidato da Manlio Scopigno. In quel soleggiato pomeriggio partenopeo, il ‘bomber di Leggiuno’ mise a segno la prima marcatura su un cross di Niccolai, cui fece seguito una uscita imprecisa di Zoff. Riva, che aveva seguito l’azione, si avventò sulla sfera e realizzò di sinistro il gol dell’iniziale vantaggio sardo. In quel ‘Derby del Sud’ erano di fronte due portieri che con le loro straordinarie parate, a partire dalla metà degli anni Sessanta e per tutti gli anni Settanta, inizi anni Ottanta, hanno scritto pagine memorabili tra i pali della porta della Nazionale e dei Club nei quali militarono: Albertosi e Zoff. Il Napoli, in quel confronto, dopo essere stato colpito a freddo dai sardi si riorganizzò e reagì rabbiosamente, giocando una gara prevalentemente offensiva, mentre il Cagliari, sfruttando al meglio le ripartenze, cercava di colpire in contropiede i partenopei. Albertosi salvò ripetutamente la propria porta con autentiche prodezze. La seconda rete degli isolani giunse nella ripresa e nel miglior momento del Napoli. A seguito del protrarsi di un regolare contrasto di gioco con il difensore napoletano Mario Zurlini, Riva riuscì a battere a rete con un destro beffardo, calciato di collo pieno, il futuro portiere della Juventus e delle Nazionale, Dino Zoff, il quale all’epoca era il vice di Albertosi in maglia azzurra. L’incontro terminò, come detto, innanzi, con la vittoria del Cagliari per 2 a 0.
Roberto Boninsegna, in una sua recente intervista rilasciata al “Corriere dello Sport”, ricordò che il piede destro a Gigi Riva serviva soltanto per fare tre cose: camminare, salire sul pullman e salire le scale.
Questa affermazione di Roberto Boninsegna, tra l’altro ex compagno di squadra di Gigi Riva nel Cagliari e nella Nazionale, ai tempi del Campionato del Mondo disputatosi in Messico nel 1970, conferisce maggior spessore alla memorabile rete siglata dal tenebroso mancino a Napoli. Riva e Boninsegna si conoscevano bene. Erano amici in campo e fuori dal campo di gioco. Scorrazzavano spesso insieme a Cagliari a bordo dell’auto di Riva. Quando scendeva dalla vettura, per dirla alla Gianni Brera, ‘Bonimba’ era spesso scosso dalla guida un po’ troppo sportiva di ‘Rombo di Tuono’. Poi però, il giorno dopo ripartivano insieme per qualche altra uscita fuori porta, magari per cenare in qualche osteria di qualche paese dell’entroterra cagliaritano. Erano molto affiatati, anche se caratterialmente potevano sembrare distanti. Introverso e riservato Gigi Riva, molto più estroverso Roberto Boninsegna, ex centravanti dell’Inter e della Juventus. La dichiarazione di Boninsegna avvalora ancora di più l’autentica perla di destro che Riva mise a segno a Napoli in quel lontano 1969, con un tiro efficace e risolutivo. Una rete però, che non è rimasta unica nel corso della prolifica carriera agonistica dell’attaccante “sardo” sui rettangoli erbosi. Ce ne fu un’altra realizzata con il piede destro.
Quando ‘Rombo di Tuono’ la mise a segno?
Accadde il 14 ottobre 1973 allo stadio ‘Pino Zaccheria’ di Foggia. Ad onor del vero, le strade del Foggia e di Gigi Riva si erano già incrociate molte volte. Ben prima della gara del 1973. Allo ‘Zaccheria’ il mitico attaccante rossoblù aveva già segnato 3 reti ai rossoneri. La prima la realizzò il 9 maggio 1965 in campionato. Quella partita terminò con la vittoria del Cagliari per 2 a 1. Gli altri due gol, l’estroso attaccante varesino, li inflisse ai pugliesi in altre due gare disputatesi in Coppa Italia. Ciò avvenne il 21 maggio 1969 e il 5 settembre 1971. Entrambi gli incontri terminarono con lo stesso risultato di parità: 1 a 1. Per essere ancor più precisi, in terra sarda, il Foggia aveva incassato da Riva un’altra rete in un ulteriore incontro di Coppa Italia disputatosi allo stadio ‘Sant’Elia’. Era il 24 giugno 1969 e in quella trasferta il Foggia superò il Cagliari con il risultato di 3 a 2. Fu però l’incontro del 14 ottobre 1973 a passare alla storia. Per aver fatto registrare la seconda e ultima marcatura in carriera di Riva con il piede destro. Uno spiovente di Gori in area di rigore del Foggia venne intercettato dal ‘numero 11’ di Leggiuno che, rapido e veloce nell’addomesticare il pallone ed al contempo, abile a tenere lontano dal suo raggio di azione il calciatore rossonero Luigi Villa, si coordinò, sguardo rivolto alla porta, per poi calciare la sfera con un mirato e morbido tiro di “piatto” destro che, a pelo d’erba, passato sotto le gambe del suo marcatore, lo stopper Novilio Bruschini, gonfiò inesorabilmente la rete della porta foggiana alla destra dell’allora portiere rossonero, Raffaele Trentini. Distesosi in tuffo, Trentini, sia pur per un attimo di ritardo, non riuscì ad intervenire su quel lento ma preciso ‘rasoterra’ di Riva. Anche Gianni Pirazzini, storico capitano del Foggia, nonché recordman di presenze in maglia rossonera e uomo-simbolo della squadra pugliese, rimase impietrito nell’osservare a due passi da Trentini, senza poter intervenire in quell’azione di gioco, quel destro ‘velenoso’ con il quale l’ala sinistra ‘rossoblù’ centrò la porta rossonera decretando il provvisorio vantaggio della compagine sarda. Nella ripresa, il Foggia, rinvigorendo la propria manovra offensiva riuscì a riagguantare il pareggio con Silvano Villa, su calcio di rigore. In quell’incontro allo ‘Zaccheria’, fu proprio il Cagliari ad avere la possibilità di vincere la gara e portare a casa i due punti. All’epoca per la vittoria venivano assegnati 2 punti. Bobo Gori, in contropiede, era riuscito a presentarsi solo davanti al portiere rossonero. Tirò a botta sicura ma una grande parata in tuffo da parte di Trentini evitò la sconfitta al Foggia, all’epoca allenato da Lauro Toneatto. Proprio Toneatto, nel 1976, sarà chiamato dalla dirigenza del Cagliari ad allenare la squadra sarda. Quel gol di destro di Gigi Riva, l’ex portiere Raffaele Trentini non potrà più dimenticarlo. Perché il giorno successivo a quel Foggia-Cagliari 1 a 1, cioè lunedì 15 ottobre 1973, portò la donna della sua vita all’altare. Si sposò. Quel Foggia-Cagliari venne consegnato alla storia anche per altre due precise particolarità.
Quali furono?
La prima fu che, il rigore concesso dall’arbitro catanzarese Francesco Panzino al Foggia, venne contestato lungamente dai calciatori del Cagliari, i quali, per oltre tre minuti, protestarono vivamente nei confronti del direttore di gara, cingendolo letteralmente d’assedio, affinché potesse mutare la sua decisione. Nella carriera di Gigi Riva, la partita di Foggia rappresentò al contempo anche l’unica volta che lo vide protagonista di una energica e prolungata protesta personale nei confronti di un arbitro. Riva temporeggiò a lungo presso Panzino. Infatti, la fortissima ala sinistra rossoblù aveva a suo giudizio valutato che l’attaccante del Foggia Silvano Villa, nel momento in cui aveva ricevuto il passaggio smarcante dal suo compagno di squadra, Giorgio Rognoni, si trovava già in posizione di fuori-gioco. Nonostante le vibrate e prolungate proteste di Riva e del Cagliari, l’arbitro Panzino fu risoluto nel confermare la sua decisione.
E la seconda particolarità di quel Foggia-Cagliari?
Erano presenti in campo i due calciatori storici “per eccellenza” del Foggia e del Cagliari. Quel Foggia-Cagliari vide incontrarsi per l’ultima volta, uno al cospetto dell’altro, i due calciatori più rappresentativi, in assoluto, della storia del Cagliari e del Foggia. Gigi Riva, attaccante rossoblù e Gianni Pirazzini, ‘libero’ rossonero. Riva, infatti, non fu più schierato in campo nell’incontro di ritorno disputatosi a Cagliari il 9 febbraio 1974, che fu vinto dai sardi con il risultato di 1 a 0, perché si era infortunato. La gara dello ‘Zaccheria’, quindi, passò alla storia, oltre che per quel famoso gol di destro di Riva, anche per le prolungate e vibrate proteste dei calciatori del Cagliari e di Riva all’arbitro Panzino a causa del rigore concesso al Foggia e, come rimarcato, per il fatto che fu l’ultima volta che le due bandiere storiche delle due squadre, Pirazzini e Riva, si incontrarono in campo. Sostanzialmente, quel Foggia-Cagliari del 14 ottobre 1973, fu anche la partita della affinità tra Riva e Pirazzini.
Quali affinità?
Gigi Riva e Gianni Pirazzini, calciatori storici, icone senza tempo del Cagliari e del Foggia, sono legati da molte affinità verificatesi nel corso della loro lunga militanza agonistica. Entrambi sono stati osservati dall’Inter, dalla Juventus e dal Milan. Entrambi vantano lo stesso periodo di militanza nel Cagliari e nel Foggia: ben 13 stagioni consecutive. Riva vanta 315 presenze in maglia rossoblù, Pirazzini, recordman in assoluto in maglia rossonera, vanta 424 presenze in maglia rossonera. Entrambi i calciatori hanno in comune una spettacolare rete realizzata con una maestosa rovesciata ‘aerea’. Infatti Gianni Pirazzini, lo storico Capitano ‘numero 4’ ravennate, riuscì il 12 gennaio 1969, su assist di Garzelli, a battere l’allora portiere livornese, Renato Bellinelli, con una spettacolare ‘sforbiciata’ acrobatica assai simile a quella “disegnata” da Gigi Riva, in acrobazia, il 18 gennaio 1970 al ‘Romeo Menti’ di Vicenza, quando ‘Rombo di Tuono’, inarcandosi all’indietro, spalle alla porta biancorossa, su assist di Angelo Domenghini, infilò la porta del Lanerossi Vicenza e riuscì a sconfiggere i veneti, allenati all’epoca da Ettore Puricelli, con il risultato di 2 a 1. Era il Foggia di Tommaso Maestrelli e Pirazzini, con una plastica rovesciata aerea assai simile a quella di Riva, segnò il gol della vittoria del Foggia contro il Livorno, gara terminata con il risultato di 1 a 0. Altra affinità tra i due iconici calciatori è che entrambi annoverano pubblicazioni da parte di vari giornalisti. Ulteriore affinità tra i due è che sia Riva che Pirazzini furono richiesti dalla Juventus, così come, entrambi, hanno anche il Livorno scritto nella loro storia. Pirazzini per il gol siglato in rovesciata acrobatica ai granata toscani, Riva perché nell’agosto 1970, reduce dal celeberrimo Mondiale messicano, disputando una gara amichevole pre-campionato, in quel Cagliari-Livorno, rimediò un altro serio infortunio della sua carriera, riportando in quella gara una fortissima contusione tibiale al malleolo sinistro. Sia Riva che Pirazzini, hanno sempre manifestato grande passione per le auto sportive e veloci. Così come entrambi, hanno sempre rifiutato di trasferirsi in altre squadre, rimanendo legati “a vita” allo stesso Club. Entrambi, infatti, sono considerati dalle rispettive tifoserie, due autentici ‘Monumenti’. Non dimenticando, infine, un ulteriore dato di fatto. Il Foggia e il Cagliari sono due società calcistiche ultracentenarie che condividono lo stesso anno di fondazione il 1920.
Dino Zoff, portiere del Napoli nel 1969 e Raffaele Trentini, estremo difensore del Foggia nel 1973, uniche “vittime” dei due storici gol realizzati di destro da Gigi Riva in tutta la sua strepitosa carriera?
La storia conferma questo dato oggettivo. Dino Zoff e Raffaele Trentini, storicamente parlando, risulterebbero essere gli unici portieri ai quali Gigi Riva giocò un ‘brutto scherzo’ con il piede destro. Riguardo a Dino Zoff conosciamo tutto. Pluridecorato portiere della Juventus con la quale ha vinto scudetti, Coppe nazionali e Coppe Internazionali, nonché pluridecorato portiere della Nazionale, con la quale vinse, proprio insieme a Riva il Campionato Europeo nel 1968. Senza dimenticare la storica vittoria conseguita in Spagna nel “Mondiale” del 1982. Per quanto riguarda Raffaele Trentini, l’ex portiere del Foggia nel Campionato di Serie A 1970-71, venne definito all’unanimità dalla stampa sportiva, uno dei migliori portieri italiani di quel campionato. L’ex portiere rossonero, che in Puglia è di casa per aver difeso anche la porta del Taranto e del Brindisi, in realtà detiene ancora oggi due storici record di imbattibilità che, di recente, sono stati ricordati anche da Gigi Buffon, portiere dei record della Juventus, nonché Vicecampione d’Europa nel 2012 e Campione del Mondo nel 2006 in Germania con la Nazionale Italiana. Il primo record Trentini lo realizzò in Serie C, quando nel corso della stagione 1967-68, difendeva la porta del Frosinone. Con la squadra ciociara, Trentini rimase imbattuto per 1.204 minuti. Un record che a Frosinone resiste a distanza di quasi 57 anni. Un altro record di imbattibilità Trentini lo conquistò in Serie B, nella stagione 1972-73, proprio con il Foggia. Nessun dei portieri rossoneri che nel corso di ben 51 anni si sono avvicendati nella difesa della porta del Foggia è riuscito nell’impresa di eguagliare il record, tuttora detenuto dal portiere veneto: mantenere inviolata la propria porta per 1.002 minuti consecutivi. Certamente lo storico gol realizzato da Riva a Foggia nel 1973, nella terra adottiva di Padre Pio, oggi fa ancora più notizia e suscita ancora più emozione. Gigi Riva era devoto al Santo Frate e la sua visita a San Giovanni Rotondo, il 30 marzo 2007, nella veste di ‘Team Manager’ della squadra ‘Azzurra’, è entrata nella storia del paesello garganico. ‘Rombo di Tuono’ su espressa richiesta di un frate cappuccino, confratello di San Pio, Padre Nicola Monopoli, portò la ‘Coppa del Mondo’ vinta a Berlino, nel 2006, dagli azzurri di Lippi, perché comprese che la richiesta di esporre il trofeo nell’ospedale ‘Casa Sollievo della Sofferenza’, in realtà, era una espressa richiesta del Santo di Pietrelcina. L’arrivo del ‘Campione di Leggiuno’ a San Giovanni Rotondo polarizzò subito l’attenzione e l’interesse di molti giovanissimi, i quali, in quel periodo, giunsero numerosi nel centro garganico per ammirare il prestigioso trofeo che, da sempre, ispira alla condivisione dei valori universali della solidarietà e della fratellanza fra i popoli. Valori che il calcio, quale sport più seguito al mondo, ha il dovere di perseguire e diffondere tra le giovani generazioni.
Secondo lei ci sarà un altro Gigi Riva nella storia del calcio italiano e nella storia del calcio internazionale?
In genere si dice, mai dire mai. Quando ci sarà qualcuno che segnerà 36 reti in ‘maglia azzurra’ e 157 reti in Serie A con la maglia del Cagliari, solo allora potremo dire di trovarci al cospetto di un nuovo Gigi Riva. Francamente, ho la sensazione che dovremo attendere ancora un po’!!!
Intervista raccolta da Giuseppe Maiello