“Dalla Terra dei Briganti al Sentiero degli Anarchici” (Quel sogno che non fu). Gennaro Mallozzi già Assessore al Comune di Casandrino, si racconta ai nostri Web Spettatori

“Abbiamo camminato per circa 100 km, partenza da Fragneto Monforte (BN) a Gallo Matese (CE).
Percorso storico, archeologico e geonaturalistico che attraversa i luoghi del territorio del Matese Campano che furono testimoni, durante il periodo post unitario, di alcuni moti rivoluzionari con lo scopo di creare un territorio libero dalla dominazione piemontese. Quattro giorni di cammino, partenza da Fragneto per arrivare a San Lupo (da qui partì la Banda del Matese), da San Lupo a Letino, attraversando Bocca della Selva, per arrivare infine a Gallo Matese.
Un cammino tra luoghi meravigliosi, fatto di sentieri, ruscelli, laghi, canaloni con ancora neve a terra, centri storici e panorami mozzafiato.
In questi luoghi abbiamo ripercorso i giorni che furono della Banda del Matese.
La Banda del Matese fu la principale applicazione in Italia della politica della Propaganda del fatto teorizzata da Errico Malatesta e Carlo Cafiero al congresso di Berna (1876) dell’Internazionale antiautoritaria.
Si trattava cioè di propagandare le idee anarchiche non solo con le parole ma soprattutto con l’esempio concreto che potesse essere imitato dalle masse popolari, in questo caso vennero individuati come referente rivoluzionario i contadini poveri meridionali.
Secondo il piano un gruppo di armati guidati da Carlo Cafiero, Pietro Cesare Ceccarelli e Errico Malatesta cominciò a concentrarsi in una casa presa in affitto, la taverna Jacobelli a San Lupo, a partire dal 3 aprile 1877. La polizia, messa sull’avviso da una delazione, seguiva da vicino la preparazione insurrezionale e si proponeva di sventarla con un’operazione a sorpresa quando tutti i rivoluzionari si fossero riuniti. Per un errore una pattuglia di carabinieri ebbe uno scontro a fuoco con gli anarchici nella notte tra il 4 e il 5 aprile. Rimasero feriti i carabinieri Santamaria e Asciano (il primo morirà in seguito per una infezione sopravvenuta). Fallita la sorpresa ventisei internazionalisti si inerpicarono precipitosamente sulle montagne. Diversi altri cospiratori vennero arrestati dalla polizia, tra questi Stepniak.

Dopo essere riusciti a far perdere le proprie tracce per due giorni, la mattina di domenica 8 aprile gli internazionalisti entrarono nel paese di Letino con le bandiere rosso-nere al vento. Il municipio venne occupato, gli archivi contenenti i titoli di proprietà dati alle fiamme davanti alla popolazione riunita sulla piazza principale, come pure venne distrutto il contatore dell’odiata tassa sul macinato. Il ritratto del re venne fatto a pezzi e Malatesta illustrò alla popolazione gli obiettivi della rivoluzione sociale. Il parroco del paese don Raffaele Fortini intervenne per dichiarare che non vi era una sostanziale differenza tra il Vangelo e gli ideali socialisti. Nel pomeriggio la banda raggiunse il paese di Gallo, dove si ripeterono le medesime scene. Ormai però le forze armate avevano iniziato l’opera di accerchiamento (vennero impiegati dodicimila soldati). La banda tentò vanamente di rompere l’accerchiamento per raggiungere una regione vicina ma infine, stremata dal freddo e dalla fatica, si arrese il 12 aprile ad un reparto di bersaglieri“.
In questi quattro giorni di cammino, l’ex assessore insieme alla squadra sono stati seguiti da una troupe che sta preparando un cortometraggio su questi luoghi e sulla loro storia che passa dal Brigantaggio all’ Anarchia. Cortometraggio che girerà poi Italia e qualche paese estero.