Arzano. Minacce e intimidazioni al comandante della polizia locale Biagio Chiariello inseguito dai guardaspalle del boss. «So che a Frattamaggiore avete fatto i macelli, ma qui siamo ad Arzano” e ” Cu tanta post avit’ scelto proprio Arzano?»

Già lo scorso anno, il colonnello Biagio Chiariello, dirigente dei caschi bianchi e referente dell’Incaricato del Governo in “Terra dei fuochi”, era stato vittima di minacce arrivate in municipio tramite una lettera che esordiva: “…sbirro di merda, togli le mani dalle carte ..fatti i cazzi tuoi..”, firmata “167 – Ripigliamoci il futuro”.
In quell’occasione andò avanti , senza farsi intimidire, abbattendo una abitazione al “servizio” di un uomo degli “Amato-Pagano” li da 40 anni e rimossi cancelli e inferriate al servizio del clan per rendere quel fortino poco visibile per i movimenti loschi, insomma un colpo alla mala locale dei “Cristiano e Monfregolo”.
Questa volta però, dalla lettera minatoria ai fatti si è passati ai fatti.
Durante un’operazione di censimento, il colonnello Biagio Chiariello, da solo un anno ad Arzano, impegnato in una operazione di ripristino della legalità nelle case popolari della 167 dove sono presenti uomini del gruppo criminale “Monfregolo” che sta seminando panico tra Arzano , Frattamaggiore e Frattaminore con bombe e sparatorie nella guerra criminale con i Cristiano-Mormile, è stato prima “invitato” alla calma da uno dei Monfregolo: “So che a Frattamaggiore avit’ fatto quei maciell, ma qua siamo ad Arzano“, chiaro riferimento alla precedente esperienza come comandante a Frattamaggiore dove era stata applicata la cosiddetta “tolleranza zero” contro gli illeciti commessi in città e “Cu tanti post avi scelto proprio Arzano?”, con chiaro riferimento ad aver sbagliato luogo dove lavorare in pace, e poi seguito da due “scagnozzi” che con l’auto lo hanno affiancato e incrociato lo sguardo a distanza ravvicinata con chiaro invito a stare attento e a cessare i controlli, e chissà se erano armati.
Già giorni prima il comandante aveva deferito all’autorità giudiziaria vari soggetti, tra cui la figlia di un noto pregiudicato della famiglia ed altri che ora subiranno un processo per occupazione abusiva alloggi.
L’episodio è al vaglio della magistratura e verrà valutato dal prefetto di Napoli per l’assegnazione di una scorta all’ufficiale.
Intanto arrivano espressioni di vicinanza al Comandante, tra l’altro conosciuto e stimato per le sue doti e professionalità a livello investigativo avendo un trascorso nella Direzione Investigativa Antimafia (e forse anche questo preoccupa il clan) partecipando a operazioni con diversi criminali assicurati alla giustizia.

In città, al comando, si è precipitato il Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia , Senatore Nicola Morra, che ha contattato i vertici del Viminale per garantire protezione all’Ufficiale , il Senatore Sandro Ruotolo del Comitato “contro la camorra”, Padre Maurizio Patriciello impegnato nel recupero sociale nel noto parco Verde di Caivano, che hanno voluto fare sentire la vicinanza al comandante scortandolo nella 167 e facendo capire ai criminali che dovranno andare via da quelle case lanciando un invito alle istituzioni a non lasciare solo e tutelare chi lavora e lotta da sempre per il ripristino della legalità e per mettere fine al potere dei clan.
A sostegno anche il Consigliere Regionale di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli
, che ha dichiarato: “Esprimiamo la nostra massima solidarietà al comandante Chiariello, che con i suoi uomini sta svolgendo un ottimo lavoro contro le occupazioni abusive..”, nonché l’Incaricato del Governo per il contrasto ai roghi, Vice Prefetto Filippo Romano di cui il dottor Chiariello è referente in diversi comuni della provincia di Napoli con ottimi risultati nel coordinamento di Esercito e Polizie locali, per poi avere vicinanza dalla stampa e dalla Magistratura che ha espresso pieno appoggio alle azioni e operato dell’ufficiale.