USB RICORRE AL TAR SU PRECETTO SCIOPERO,
MINISTRO SALVINI BOCCIATO,
MINISTERO CONDANNATO A PAGARE SPESE LEGALI.

È di qualche giorno fa la notizia, che il TAR del Lazio ha dato ragione all’ USB-Unione Sindacale di Base, sullo sciopero del Trasporto Pubblico del 15 Dicembre 2023.

In quella circostanza il Ministro alle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, precettò lo sciopero imponendo la riduzione dall’intera giornata a solo 4 ore di sciopero.
Ma l’USB non si piegò al dictat del Ministro disobbedendo, non ritenendo legittima e regolare la precettazione del Ministro.

Negli ultimi tempi, per ultimi tempi non si intende solo l’ultimo Governo Meloni, i governi si sono spinti sempre più in là contro Scioperi , Diritti ed altre rivendicazioni sindacali, non solo attraverso leggi sempre più a ribasso per i lavoratori, ma anche attraverso vere e proprie intimidazioni ed attacchi verso chi rivendica Dignità, Lavoro e Salute.

Bisogna dire che tutto ciò è avvenuto, nel corso degli anni, grazie alla complicità o quanto meno ad un atteggiamento marcatamente accondiscendente da parte dei sindacati.
Nel tempo i Sindacati firmando Contratti Collettivi Nazionali di Primo Livello (CCNL), ma anche e soprattutto Accordi Interconfederali (AI) di secondo livello, cioè che hanno valenza territoriale o aziendale,
sempre più a ribasso per i lavoratori e con meno diritti, hanno portato all’ indebolimento della del Lavoratore e della “ La Classe Operaia”.

D’altra parte vi è stato l’arretramento della “Lotta di Classe” rispetto alla Lotta e alle conquiste degli Anni 70’, dovuto sia all’arretramento sindacale di cui sopra abbiamo accennato, ma anche al cambiamento della società, una società sempre più consumistica e capitalistica.

Tale società ha ridotto e spinto il lavoratore sempre più verso lo sfruttamento e alla perdita di una stabilità lavorativa, mettendo il lavoratore in una condizione di perenne ricatto, precarietà e timore di non riuscire a conservare il posto di lavoro.

Tutto ciò ha portato e porta il lavoratore a non lottare più e a non scendere in piazza per paura, questa paura porta poi di conseguenza ad accettare accordi che portano sempre a meno diritti, sia in termini di sicurezza sul lavoro ma anche in termini economici.

In questa cornice c’è chi come il Ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Matteo Salvini, ha ritenuto di poter precettare uno Sciopero legittimo, senza alcuna motivazione e senza l’avallo della Commissione di Garanzia sugli Scioperi che quindi avrebbe potuto legittimare l’intervento del Ministro, venendo poi bocciato dal TAR del Lazio.

Di seguito il comunicato USB :

“Salvini non poteva precettare: il TAR dà ragione ad USB sullo sciopero del Tpl, importante risultato dei lavoratori.

Salvini non poteva precettare! Il TAR dà ragione a USB sullo sciopero del trasporto pubblico locale e condanna il MIT al pagamento delle spese processuali.

Un importante risultato dei lavoratori che hanno comunque respinto le minacce del Ministro.

Il TAR del Lazio ha accolto in pieno il ricorso promosso da USB, contro la riduzione a 4 ore attraverso la precettazione messa in atto dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Salvini.
Questo atto era stato portato avanti dal Ministro nei confronti dello sciopero nazionale del trasporto pubblico locale dell’intera giornata promosso da USB e altre sigle sindacali per il 15 dicembre 2023 nel pieno rispetto delle regole, già fortemente restrittive, previste dalla normativa sullo sciopero.

La USB respinse il diktat, sfidando la precettazione e disobbedendo alla riduzione a sole quattro ore della durata dello sciopero imposta dall’ordinanza del Ministro. Questa, infatti, era arrivata senza neppure l’avallo dovuto per legge da parte della Commissione di Garanzia sugli scioperi, che ritenne non esserci il “fondato pericolo di pregiudizio grave ed imminente” che solo avrebbe reso legittimo l’intervento del Ministro: la proclamazione era rispettosa delle previsioni di legge ed era assolutamente legittima.

Il Ministro Salvini, che si era presentato a favore di telecamere gonfiando il petto ed affermando che era suo diritto utilizzare ogni mezzo per garantire il diritto alla mobilità dei cittadini, questa volta come molte altre, si è comportato più da Napoleone in miniatura e non da Ministro della Repubblica in cui valgono le leggi e non i fuochi d’artificio a favore di telecamere per raggranellare qualche voto e qualche consenso in più.

La USB esprime piena soddisfazione per la sentenza che ha sconfessato l’operato del Ministro Salvini e ringrazia tutti quei delegati e lavoratori del Trasporto Pubblico Locale che hanno accolto l’invito di USB a scioperare, rischiando anche sanzioni economiche e amministrative, difendendo il diritto di sciopero con la loro disponibilità a lottare per affermare i propri diritti.
Uniti siamo imbattibili!
Unione Sindacale di Base”

Gennaro Mallozzi

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