TUTELIAMO L’AREA ORIENTALE DELLA CITTÀ DI NAPOLI DAL NUOVO SCEMPIO

STRANI SEGNALI A NAPOLI EST

il coordinamento dei Comitati di Napoli Orientale indicono un sit-in sotto la sede RAI di via Marconi mercoledì 12 aprile ore 10, inoltre, venerdì 14 alle ore 10, ci sarà una manifestazione cittadina in piazza San Giovanni Battista per dire STOP GNL (Gas Naturale Liquefatto).
Dal 2021 Edison e Kuwait petroleum (Q8) hanno presentato il progetto di un deposito GNL alla darsena petroli di San Giovanni a Teduccio, Nel programma il contenitore con un concentrato di 20,000 metri cubi di metano compresso dovrebbe collocarsi tra le municipalità IV e VI ,cioè in un’area di 200.000 abitanti circa . Si tratta di un gas a rischio esplosivo accumulato nell’area portuale ,a poca distanza dal luogo di un grave disastro , l’incendio dell’Agip del 1985.La situazione attuale è rimasta immutata per la persistenza di depositi di carburante ed oleodotti che corrono sovrapposti nell’area di Vigliena ed invece di diradare gli elementi di rischio si propone di aggiungervi una minaccia ancora peggiore.
Il GNL è mantenuto liquido alla temperatura di -160°C e per questo necessita di un serbatoio criogenico, di tecnologie sofisticate e numerosi passaggi ,dall’immagazzinamento ,al trasporto ,dal carico e scarico da e per mezzi navali o su gomma ,sino alla immissione al consumo. In ognuno di questi passaggi ci sono rischi di incidenti rilevanti, per questo i cittadini sono seriamenti preoccupati. In questo caso l’incidente più frequente rilevato dalle cronache internazionali è l’esplosione a grande espansione: un evento catastrofico in una zona così densamente popolata avrebbe un raggio d’azione di 5 km, cioè ben oltre quello del precedente disastro e oltre i confini di Napoli riuscendo a coinvolgere anche i vicini comuni di Portici, San Giorgio e oltre. Edison e Q8 minimizzano su questa eventualità ma esistono prove certe di almeno 14 incidenti gravi, con vittime , quasi sempre avvenuti lontano dagli abitati, in mare su impianti off shore, oppure in aree desertiche o insulari.
Questa ragionevole precauzione nel caso della darsena petroli di San Giovanni non viene considerata. Il comitato sta ricevendo grandissime adesioni, gran numero di realtà territoriali locali, il mondo associativo del territorio di Napoli Est che comprendono diverse tradizionali sigle storiche dei movimenti ambientalisti e culturali, sono coinvolti anche associazioni di ispirazioni religiose e parrocchie del territorio. Tutti questi rischi, uniti a quelli relativi al sempre più probabile coinvolgimento diretto dell’Italia nel conflitto bellico, rendono questo progetto improponibile, una terribile follia da respingere senza esitazione da parte delle autorità governative. Infatti, dopo qualche incertezza, Comune, Regione, Autorità portuale e Municipalità si sono dichiarati contrari all’impianto a San Giovanni. Resta ancora sospeso il giudizio determinante del governo centrale.