PASSO DEL LUPO: LA GALLERIA CHE UNISCE I CONVENTI DI PADRE PIO. SS17: L’ IMPORTANZA STRATEGICA DELLA GALLERIA ‘PASSO DEL LUPO’, UNICO COLLEGAMENTO VELOCE FOGGIA-CAMPOBASSO-ROMA

L’importante galleria ‘Passo del Lupo’, sita nel territorio della provincia di Foggia, realizzata negli anni ’70 in agro del comune di Volturino e posta al confine con la regione Campania e la regione Molise, da circa tre mesi è interessata da inteventi di rinnovo strutturale da parte dell’ANAS.

Intervista a Giuseppe Zingarelli, autore di tutte le segnalazioni, inoltrate ad Enti ed Autorità istituzionali, che a partire dal 2016, dopo sette anni di fitta corrispondenza, hanno portato progressivamente all’espletamento dei lavori di asfaltamento del manto stradale e di ripristino della sicurezza dei viadotti della SS17 Foggia-Campobasso-Roma, nonché dei lavori di attuale riammodernamento della galleria ‘Passo del Lupo’, riaperta il 23 dicembre scorso al transito veicolare.

1- In una precedente intervista di qualche mese fa, rilasciata a Vita Web TV il 3 luglio 2023, lei ci anticipò, accennando alla vitale importanza delle vie di comunicazione e delle infrastrutture viarie, la questione della galleria Passo del Lupo. Un importantissimo tunnel di collegamento interregionale che permette di raccordare direttamente tre importanti regioni del nostro Mezzogiorno: la Puglia, la Campania ed il Molise. Dagli inizi di settembre 2023, la galleria è stata chiusa al transito veicolare dall’Anas che sta operando, al suo interno, interventi di riqualificazione e di messa in sicurezza strutturale. Lei, nel 2016, iniziò progressivamente ad inoltrare ai preposti Uffici Compartimentali dell’Anas, numerose e dettagliate segnalazioni descriventi i molteplici “inconvenienti” di questo importante e strategico tunnel.   

È vero. In realtà la galleria Passo del Lupo, sita nel territorio della provincia di Foggia, al 33mo chilometro della Strada Statale 17 Foggia-Lucera-Campobasso, realizzata all’incirca 50 anni fa in agro di Volturino, collega direttamente le tre regioni più importanti dell’Italia meridionale e cioè la Puglia, la Campania ed il Molise. È altrettanto vero, però, che questo importante e strategico tunnel permette anche il collegamento indiretto non soltanto verso la regione Abruzzo, in quanto partendo da Foggia e raggiungendo Campobasso, si può proseguire in direzione L’Aquila, tramite l accesso allo svincolo di Sulmona, ma anche in direzione della regione Lazio. Infatti, partendo da Foggia, raggiungendo e superando Campobasso, si può poi deviare per Isernia e di lì a breve, raggiungendo il casello di San Vittore, che consente l’accesso in autostrada, si può viaggiare in direzione Roma, per giungere nella Capitale. Come ebbi modo di anticiparle brevemente nella nostra precedente intervista, il 27 settembre 2016, inizialmente indirizzai al Compartimento Anas di Bari ed al Compartimento Anas di Campobasso, alla Prefettura di Foggia e di Campobasso, al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti dell’epoca, Graziano Delrio e successivamente al suo successore, il ministro Danilo Toninelli, alcune missive nelle quali, per conoscenza, notificavo la necessità di asfaltare la sede stradale della S.S. 17, Foggia-Lucera-Campobasso, unico collegamento interno dall’Adriatico al Tirreno, a causa delle malridotte condizioni del manto stradale. La SS17, infatti, in più tratti, presentava molte buche, molteplici ammaloramenti e sconnessioni del manto stradale. In quelle lettere, inoltre, rimarcavo l’urgenza di dover operare interventi di necessaria manutenzione da effettuarsi anche sui pilastri dei viadotti, dislocati lungo il percorso della SS17, Foggia-Campobasso, in quanto sia l’intradosso, sia i numerosi pilastri portanti degli stessi viadotti, presentavano evidenti segni di erosione ai ferri di armatura. Riscontrandosi inoltre molti ferri di armatura fuoriusciti dalla naturale sede della struttura. Inoltre ancora, descrivevo dettagliatamente le degradate condizioni  in cui versava la Galleria Passo del Lupo, la cui infrastruttura, oltre ad essere visibilmente aggredita al suo interno da evidenti e corpose stagnazioni di acqua piovana, filtrante all’interno del tunnel dalla volta e dalle pareti della infrastruttura, era peraltro, spesso  insufficientemente illuminata in molti periodi dell’anno, denotando anche una totale carenza di impiantistica antincendio e di impiantistica di ventilazione.          

2- Cosa avvenne in seguito alle sue segnalazioni?

L’ANAS intervenne effettuando le opere di ‘asfaltamento’ della SS17 nei tratti da me segnalati e fotografati. Per quanto concerne la Galleria Passo del Lupo, dopo aver ricevuto numerose lettere di risposta dai responsabili della Viabilità per la Puglia e per il Molise, i quali mi segnalarono di aver ricevuto e preso in esame le mie richieste, dopo aver nuovamente scritto all’ingegner Matteo Castiglione, responsabile del “Coordinamento territoriale Adriatico”, ebbi da lui personale conferma il 21 febbraio 2018 che la galleria Passo del Lupo sarebbe stata adeguatamente riammodernata e riallineata agli standard previsti dalla normativa vigente in materia di sicurezza delle gallerie. Qualche tempo dopo, il tunnel, fu in effetti chiuso al transito per dare inizio ai lavori. Alla riapertura della galleria, trascorso circa un mese, precisamente il 1° febbraio 2019, si verificarono abbondanti distacchi di calcinacci provenienti dalla volta e il tunnel venne nuovamente chiuso per essere ancora di nuovo riaperto dopo l’esecuzione dei lavori di ripristino, di 25 metri di volta, tamponati adoperando il calcestruzzo spritz-beton.

3- Si verificarono vittime o feriti quando si verificarono i distacchi dei calcinacci?

No. Per puro caso non si verificarono né vittime né feriti. Denunciai l’accaduto alla Procura della Repubblica di Foggia e furono avviate le indagini. I distacchi di calcinacci che si verificarono nella galleria Passo del Lupo, furono sostanzialmente identici anche se meno abbondanti, rispetto ai distacchi di circa due quintali di detriti, verificatisi il 30 dicembre 2019, sulla A26 nella galleria sita tra il comune di Ovada, in provincia di Alessandria e il comune di Masone, in direzione di Genova, e cioè all’interno della galleria Bertè,

4- Quali furono le cause del distacco dei calcinacci dalla volta della galleria Passo del Lupo?

Dopo la chiusura della galleria, il personale dell’Anas effettuò molteplici sopralluoghi all’interno della “Passo del Lupo”. Ricorrendo all’ausilio di indagini strumentali, i tecnici ANAS accertarono che il distacco dei calcinacci fu imputabile ad una lesione che si era prodotta nella calotta del tunnel, a seguito della quale si rese necessario ricorrere ad interventi di rinforzamento strutturale della volta. In quella circostanza, l’Anas valutò nuovamente la necessità di interdire la circolazione all’interno della infrastruttura per ulteriori 40 giorni, deviando il traffico sulla strada provinciale 145, ex SS17, e il traffico pesante in direzione di Termoli sulla SS16 o sulla autostrada “Adriatica” A14, mentre per gli automobilisti provenienti dalla provincia di Campobasso, la deviazione veicolare fu ordinata sulla statale 647, Fondovalle del Biferno, denominata anche “Bifernina”.

5- Quindi la galleria già aveva bisogno di essere ‘manutenzionata’ in passato?

Assolutamente sì. Questi interventi a mio avviso furono già assai tardivi, giacché avrebbero dovuto essere effettuati molto prima che iniziassi ad inoltrare le mie personali richieste, cosa che avvenne, come le dicevo, nel 2016. Tutte le mie segnalazioni inoltrate a riguardo, furono infatti fascicolate, oltre che dalla Prefettura di Foggia, dagli Enti Compartimentali Anas di Puglia e Molise e dalla Segreterie delle Regione Puglia e della Regione Molise alle quali mi rivolsi, anche dalla Segreteria del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, dalla Segreteria della Presidenza del Consiglio e dalla Segreteria Generale della Presidenza della Repubblica, in quanto scrissi più volte anche al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

6- Per quel che concerne gli interventi sui Viadotti della SS17 Foggia-Campobasso, come si attivò a riguardo?

Per i successivi interventi, mi riferisco a quelli effettuati dall’Anas sui pilasti e all’intradosso dei viadotti da me segnalati, l’operatività esecutiva dell’ANAS si verificò in un periodo successivo al settembre 2018. Infatti, il 4 settembre 2018, inviai alla Procura della Repubblica di Foggia, al Procuratore-Capo dottor Ludovico Vaccaro, un documentato e ricco dossier, corredato da relazioni e da circa 120 fotografie, denunciando un evidente stato di fatiscenza strutturale dell’impalcato strutturale dei 13 viadotti che di fatto costituiscono un tratto del collegamento stradale “superveloce” della SS17, collegante la città di Foggia con Campobasso. Inoltre ancora, sempre in quello stesso periodo, cioè nel settembre 2018, richiesi alla Procura della Repubblica di Campobasso, indirizzando anche in quella precisa circostanza al Procuratore-Capo molisano, dottor Nicola D’Angelo, una dettagliata relazione accompagnata da un altro cospicuo dossier fotografico, affinché si osservassero le condizioni strutturali del “viadotto Tappino”, sito a circa 9 chilometri da Campobasso, onde verificarne, diciamo così, il suo stato di salute ed eventualmente operare, nel qual caso si fossero manifestati degli inconvenienti strutturali.

7- Per quali ragioni lei richiese fossero osservate anche le condizioni strutturali di questo viadotto molisano?

Perché alla vigilia del Ferragosto del 2018, precisamente il 14 agosto 2018, poco dopo le 11.30, a Genova, si verificò il tragico crollo del Ponte Morandi, che come sappiamo, provocò, purtroppo, la morte di 43 persone. Una tragedia che poteva essere tranquillamente evitata se fosse stata depositata anzitempo presso la Procura della Repubblica di Genova una semplice segnalazione corredata da una ventina di fotografie ritraenti l’intradosso del Ponte Morandi nelle sue sezioni più erose e consunte. Dopo la presentazione delle mie segnalazioni, entrambe le Procure, sia quella di Foggia sia quella di Campobasso, si attivarono per dar seguito alle richieste da me inoltrate, avviando quindi le conseguenti indagini di riscontro. Le quali furono affidate e successivamente effettuate prontamente dai Carabinieri di Volturino e di Volturara Appula, con l’ausilio di ingegneri. Si pervenne all’effettivo e veritiero riscontro che i viadotti da me segnalati nel versante della provincia di Foggia, dovevano essere sottoposti ad interventi di manutenzione, in quanto si riscontrò che molti ferri di armatura dei pilastri dei viadotti, risultavano posizionati al di fuori della loro sede, e l’impalcato dei viadotti presentava in molte sezioni delle consistenti erosioni dei ferri di armatura, causati da consistenti distacchi di calcestruzzo. I lavori di ripristino strutturale dei viadotti ebbero inizio immediatamente e terminarono dopo oltre due anni. Il Viadotto “San Felice” fu il primo della SS17, Foggia-Campobasso,  ad essere sottoposto agli opportuni interventi del caso.

8- Lei richiese anche al Presidente della Regione Molise dell’epoca, di potersi attivare onde eliminare o bypassare un movimento franoso generatosi in agro del comune di Pietracatella, sito in provincia di Campobasso?

Si. Parliamo della cosiddetta “frana” di Pietracatella. È senza dubbio il movimento franoso forse più conosciuto della Regione Molise. È sostanzialmente una specie di frana perenne. La dinamica di quel movimento è pressoché inarrestabile. Qualsiasi opera dell’ingegno umano potrebbe forse bloccare solo temporaneamente le dinamiche correlate a quel moto franoso collinare originatosi nell’agro di Pietracatella, un piccolo comune montano, in provincia di Campobasso. Oltre che alla Presidenza della Regione Molise, infatti scrissi all’ex Presidente della Regione dottor Donato Toma sia all’ex Presidente architetto Paolo Di Laura – Frattura, dai quali non ottenni mai una risposta, indirizzai un’altra lettera direttamente al Presidente Nazionale nonché Amministratore Delegato dell’Anas Italia Spa, dottor Gianni Vittorio Armani, per chiedergli se in Molise si fossero programmati interventi stradali volti, in un imminente futuro, a consentire il superamento o come si suol dire, di bypassare, il tratto stradale della SS645, in territorio molisano, al fine di poter permettere, il ricongiungimento a valle, di un nuovo tronco stradale che consentisse una percorrenza maggiormente ottimizzata del collegamento Foggia-Campobasso.

9- Per quale ragione lei avanzò queste richieste alla Regione Molise ed all’ex Presidente Nazionale dell’Anas Spa?

Per chiedere in un certo senso si avviasse la costruzione del nuovo tronco stradale che eliminasse definitivamente il tratto incancrenito dal movimento franoso presente da 60 anni sulla Strada Statale 645. Infatti, ricongiungendosi e raccordandosi con la Strada Statale 17 della Regione Puglia, ne deriverebbe un collegamento stradale superveloce ottimizzato ed all’avanguardia tra Foggia e Campobasso. La ragione sostanziale di questa mia richiesta ebbe a risiedere in un dato di fatto oggettivo.

10- Quale?

Il movimento franoso geodinamico nell’agro del Comune di Pietracatella, presente ormai da quasi 60 anni nella Regione Molise, in realtà spesso “ferisce” la sede stradale della SS645, dando luogo con periodica frequenza a rallentamenti veicolari. Detto inconveniente costringe spesso l’Anas-Molise a monitorare periodicamente che l’assetto della sede stradale non venga deformato eccessivamente dalla spinta dinamica generata dal movimento franoso, la quale, come le dicevo è geomorfologicamente inarrestabile ed ineliminabile. Per questa ragione, chiedevo alla Regione Molise, se fosse stato in previsione la costruzione di un nuovo tronco stradale che, attraversante l’agro di Pietracatella non più in quel tratto franoso, bensì traslato a valle, consentisse la definitiva eliminazione di detto inconveniente. Ero al corrente che si era in vista di traguardare in Molise una futura programmazione stradale in tal senso. Programmazione che lo Stato previde di fatto tempo dopo, approvando lo stanziamento di circa 25 milioni di euro per eliminare e appunto, bypassare definitivamente, il tratto di strada colpito dalle deformazioni provocate dal movimento franoso. Ottenendo in tal modo una percorrenza più fluida e maggiormente ottimizzata di questa formidabile arteria stradale a “scorrimento veloce” che è per l’appunto la SS17- Foggia-Campobasso-Roma. Non dobbiamo e non possiamo dimenticare che valorizzare strade, ponti, viadotti e gallerie, strutturalmente configuranti il prezioso patrimonio infrastrutturale viario del nostro Paese è di vitale importanza per l’assetto e lo sviluppo del nostro territorio. Ripeto, l’Italia è un Paese soggetto a forte rischio idrogeologico. Ed ancor di più lo diventerà se consideriamo una serie di altre rilevanti componenti, quali il cambiamento climatico, i clamorosi errori di piantumazione di molte zone del nostro territorio e non da ultimo, le annose problematiche connesse all’abusivismo edilizio. Una stima approssimata induce ad affermare che circa l ‘85% del comuni italiani e circa due 2,5 milioni di famiglie sono interessati da questa serissima problematica che non può più essere sottovaluta ulteriormente. Le infrastrutture viarie devono obbligatoriamente e periodicamente essere osservate, monitorate e manutenute con costante periodicità, attenzione e professionalità. Nella seconda metà del secolo scorso in Italia, con un impegno gigantesco di risorse, oltre a ricostruire i ponti distrutti fu realizzata l’attuale rete autostradale, sulla quale insistono preziose infrastrutture, quali le gallerie. Non dimentichiamo che ciò richiese anche la costruzione di numerosissimi viadotti costituiti in massima parte da impalcati in calcestruzzo armato precompresso. Strade, ponti, viadotti e gallerie, voglio rimarcarlo ancora una volta, sono soggetti ad ammaloramenti, a volte anche gravi e all’usura del tempo. Vanno monitorati costantemente. Strade, ponti, viadotti e gallerie sono i nostri compagni di viaggio, ci accompagnano nei nostri quotidiani spostamenti sul territorio e non possiamo trascurare di intervenire fattivamente e miratamente su un patrimonio infrastrutturale che già da oggi deve, o perlomeno dovrebbe, garantire sicurezza e solidità. In prospettiva futura è di grande rilevanza poter attuare una programmazione mirata, che ci consenta di giungere alla realizzazione di infrastrutture viarie di grande qualità che possano al contempo assicurare e garantire una sempre maggiore sicurezza agli automobilisti italiani ed europei.

Intervista raccolta da Giuseppe Maiello

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