SONO ANCORA POCHI I COMUNI CON PIÙ DI 15MILA ABITANTI CHE HANNO PROCEDUTO, COME PREVISTO DAL DECRETO MINISTERIALE DEL 20 MARZO 2020 SUI C.A.M. (CRITERI AMBIENTALI MINIMI PER IL SERVIZIO DI GESTIONE DEL VERDE PUBBLICO E LA FORNITURA DI PRODOTTI PER LA CURA DEL VERDE), AL CENSIMENTO DEL VERDE. ASSOCIAZIONI, PROFESSIONISTI E AMBIENTALISTI A CONFRONTO IN RETE GIOVEDÌ 6 MAGGIO ALLE ORE 18

NAPOLI. “Infrastrutture verdi per contrastare i cambiamenti climatici – Regolamento e piano del Verde, modelli di gestione del verde pubblico e privato” ,è il tema di un incontro webinar promosso dall’associazione RI-Costituente per Napoli (che vede insieme professionisti e mondo della cultura) in collaborazione con “Manifesto del verde per Napoli” e con Asso.Impre.Di.A previsto per giovedì 6 maggio alle ore 18. L’incontro metterà a confronto importanti Comuni d’Italia (da Roma a Napoli, da Bologna a Torino e Palermo) sulle normative vigenti, spesso disattese, e sui modelli virtuosi di gestione e valorizzazione del verde urbano pubblico e privato. Un aggiornamento a tutto campo sulla transizione ecologica e la Strategia dell’Ue per la biodiversità, nel difficile contesto della crisi climatica e della pandemia che ha innescato una serie di criticità economiche e sociali” si legge in una nota dei promotori. Il dibattito sarà coordinato da Giulia Agrelli e Pino Bruno, moderato da Anna Savarese di Legambiente Iride, e introdotto da Emanuela Coppola, urbanista dell’Università Federico II di Napoli. Spazio, nel corso dell’evento digitale, alle Best Practices con Roberto Diolaiti, Drettore Settore Ambiente Energia del Comune di Bologna, Rosario Rosano, Responsabile dell’U.O. Gestione verde urbano e giardini storici Comune di Palermo, Roberto Di Palma, della Commissione IV – Ambiente Roma Capitale, e Gianmichele Cirulli, Dirigente del settore Gestione aree verdi del Comune di Torino. Tra i relatori, oltre Patruno, Guido Liotti (Green Italia Campania), Ornella Capezzuto (WWF Napoli), Paola Silvi (Legambiente Parco Letterario Vesuvio), Sonia Bruno (Legambiente Iride Napoli), e Maria Teresa Dandolo (Fiab Napoli Cicloverdi). “Sono ancora pochi i Comuni con più di 15mila abitanti che hanno proceduto, come previsto dal Decreto ministeriale del 20 marzo 2020 sui C.A.M. (Criteri Ambientali Minimi per il servizio di gestione del verde pubblico e la fornitura di prodotti per la cura del verde), al censimento del Verde. A lanciare l’allarme è Assoimpredia (Associazione nazionale Imprese di difesa e tutela ambientale). “Si sono attivati solo 106 Comuni sugli oltre 800, per lo più capoluoghi di Provincia, che ne hanno l’obbligo. Eppure il censimento del Verde è uno strumento indispensabile per la programmazione delle attività di produzione ed impianto degli alberi, propedeutico agli obiettivi di decarbonizzazione del Paese”” conclude Alberto Patruno di Asso.Impre.Di.A .