SOMMINISTRAZIONE IN CIRCOLI PRIVATI – IL PRESIDENTE DELL’AICAST FELICE CALIFANO RISPONDE AD ALCUNI QUESITI

NAPOLI. Il presidente regionale dell’Aicast, Felice Califano, risponde ad alcuni quesiti posti in relazione alla somministrazione in luoghi privati come i circoli, dove si raduno più persone, in particolare rispetto alla somministrazione a persone non associate in un circolo privato o se occorre l’autorizzazione nel caso di raduno di associati con consumazione di alimenti.
1) DOMANDA: Se in un circolo privato con somministrazione di alimenti e bevande ci sono persone non associate, si applica la sanzione della legge 287/91 di € 5000?
RISPOSTA: Si premette che la legge 287/91 in Campania non si applica più, l’attività di somministrazione di alimenti e bevande è disciplinate dalla legge regionale n.7/2020, al Capo V°, articoli da 88 a 100. Per tornare al quesito precisiamo che la somministrazione effettuata nei circoli privati a non soci, di fatto, determina lo svolgimento di attività di pubblico esercizio. In tal caso, viene effettuata in assenza del prescritto titolo abilitativo (Autorizzazione). Detta attività abusiva dovrà, pertanto, essere sanzionata per violazione della normativa che disciplina la somministrazione al pubblico di alimenti e bevande secondo le rispettive leggi regionali. In particolare, in Campania sarà punita dalla legge regionale 7/2020 e ss. mm. ii., in premessa citata, per violazione dell’articolo 91 e con l’applicazione delle sanzioni stabilite dal successivo articolo 149 da € 2500 a € 15000 pmr di €5000 (pagamento in misura ridotta entro 60 giorni). Concludiamo chiarendo che nella ipotesi oggetto del quesito il Suap dovrà adottare ordinanza in cui ordina al presidente del circolo privato di non effettuare somministrazione di alimenti e bevande ai non soci; mentre non si potrà disporre la chiusura del circolo perché la costituzione, all’articolo 18, tutela la libertà di associazione che non potrà mai essere vietata.

2) DOMANDA: In un’area privata di circa 2000 mq, adibita come parcheggio a cielo aperto di un supermercato, dato in concessione gratuita ad un’associazione di Vespisti, un gruppo di circa 200 persone, che si raduneranno in detta aria per un solo giorno, dalle 09,00 alle 18,00, dove saranno installati dei bagni chimici e cinque gazebi temporanei ed amovibili. In alcuni di essi si offriranno, dietro un’offerta libera, prodotti tipici cucinati sul posto compresa della carne arrostita, sia ai soci che non, dato che l’ingresso è libero e si prevede un numero di partecipanti oltre ai 200. Che tipo di Autorizzazione serve?
RISPOSTA: Premesso che da quanto descritto nel quesito, non si rileva l’esercizio di alcuna attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande per fini commerciali ne imprenditoriali, ma solo una offerta, ai cittadini ed ai soci del club organizzatore della manifestazione, di prodotti alimentari, cucinati sul posto dagli stessi soci, senza alcuna richiesta di un corrispettivo economico. Si rileva, inoltre, che nel piazzale ove si devono radunare i partecipanti del sodalizio, area peraltro privata e concessa in comodato d’uso solo per l’evento, non è prevista la installazione di attrazioni o lo svolgimento di altre attività di intrattenimento, ma vi sarà solo incontro tra gli associati che condividono la stessa passione per il veicolo denominato “Vespa”. Da quanto detto, è del tutto evidente che per lo svolgimento di tale manifestazione e per l’offerta ai partecipanti di prodotti alimentari, cucinati al momento, non necessita alcuna autorizzazione. Riteniamo, però, che gli organizzatori dovranno presentare al Suap del comune una scia o notifica sanitaria per la preparazione e cucina dei prodotti alimentari cotti sul posto, con una relazione descrittiva della manifestazione e del suo svolgimento