Napoli: alle 10:02 si compie il prodigio dello scioglimento del sangue di San Gennaro.Alla tradizionale preghiera l’Arcivescovo si mobilita con un gesto di carità: in collaborazione con l’Asl Napoli 1 dal 20 settembre sarà allestita una postazione mobile presso la Cattedrale per le donazioni di sangue.
Napoli: 19 settembre 2023, presso il Duomo alle 10:02 si scioglie il sangue di San Gennaro alla presenza di autorità civili e religiose e di una folta folla di fedeli e pellegrini ad attendere il prodigio.Alla vigilia della solennità di San Gennaro vescovo e martire presso la Basilica di San Giorgio Maggiore si è tenuta la Celebrazione della Parola con la benedizione dell’olio per la lampada votiva offerto dall’Asl Napoli 1. Poi un corteo si è diretto verso la Chiesa Cattedrale dove alle 18:30 sono stati celebrati i Primi Vespri presieduti dall’Arcivescovo Mons. Domenico Battaglia con la cerimonia di accensione della lampada votiva.Nel giorno della Solennità, dopo la celebrazione della Passione di San Gennaro Mons. Don Mimmo Battaglia ha presieduto la Santa Messa Pontificale con l’ostensione dell’ampolla contenente la reliquia del Sangue.Profonda l’omelia di Don Mimmo Battaglia che ha toccato diversi punti.Nel giorno dell’ascesa al cielo di San Gennaro tutti, fratelli e sorelle, siamo chiamati a toccare con mano la testimonianza di un uomo che ha donato la sua vita, fino all’ultima goccia di sangue per il Vangelo.Il Monsignor ha espresso tutta la sua gioia nel vedere in questo giorno il senso di appartenenza di una comunità e del popolo partenopeo che, come ha messo in evidenza Don Mimmo Battaglia nell’omelia, é un popolo che si rispecchia nel vetro delle ampolle, magari vedendo in esse il proprio sangue, mescolato ai tanti dolori e alle mai assopite e audaci speranze!Poi fa un monito all’assemblea affinché durante questo prodigio l’assemblea possa vedere nella reliquia un segnale stradale verso una vita condotta secondo i dettami del Vangelo e non un oracolo o un oroscopo cittadino.La Vita e la Speranza sono i due appigli a cui ognuno deve affidarsi in ogni stagione dell’esistenza, anche nelle difficoltà,come è emerso dalla lettura del Siracide; perché proprio nei momenti bui la Parola di Dio ci prende per mano e da senso all’esistenza dimostrando il suo amore.Il vescovo poi porta a testimonianza l’esperienza di Gennaro che si è fidato di Dio che è Amore, oltre qualsivoglia forma di ragionevolezza , ha avuto fiducia nei suoi compagni di cammino che avrebbero raccolto il suo sangue mortale, mentre il Signore avrebbe sottratto lui dalla morte per restituirgli vita eterna.Segue poi l’apostrofe alla Chiesa di Napoli affinché non abbia timore di andare controcorrente: << “amata Chiesa di Napoli, lo devi sempre ricordare: non temere mai di andare controcorrente, di metterci la faccia, di giocarti reputazione e quiete per amore di Gesù Cristo e dei fratelli e delle sorelle. Non temere neanche quelle persecuzioni sottili e non cruente ma non per questo meno crude e dolorose. Il Maestro ce lo ripete sempre: “se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me” (Gv 15,18)! E ricordate sempre che quest’odio è sconfitto nella misura in cui è a senso unico, perché noi, come discepoli di Colui che ha dato il suo sangue per salvare questo mondo, possiamo porre fine alla spirale dell’odio vincendolo con il nostro amore intriso di speranza. Il sangue di Gennaro che ogni anno veneriamo con devota tenerezza, è proprio questo: un segno vivo del sangue di Cristo, versato per amore degli uomini, donato senza riserve, un sangue che, come un fiume sotterraneo, continua a scorrere nella storia, mescolandosi con il sangue dei piccoli e dei poveri>>.Finché i poveri e gli ultimi continueranno a essere sempre emarginati e brutalmente oppressi quel sangue si fa testimonianza di una ferita sempre aperta e questo fluire ininterrotto di sangue rammenta al popolo che l’ingiustizia è sempre in agguato.Così l’arcivescovo aggiunge:<< Il vero miracolo avverrà quando la giustizia bacerà la pace, quando il bene sovrasterà il male per sempre, quando la buona notizia di Gesù Cristo prosciugherà il dolore del mondo, illuminerà definitivamente il buio, porterà a compimento ogni cosa, entrerà così profondamente nel cuore degli uomini e delle donne che le loro parole, le loro azioni, i loro pensieri saranno solo bene, bontà, bellezza.Ma, nell’attesa di quel giorno, la testimonianza di amore e di fede del sangue di Gennaro è qui ad indicarci una strada possibile, un ricominciamento necessario, la necessità urgente di prendersi cura delle ferite, di fermare il fluire del sangue, di tamponare le emorragie spirituali, interiori, materiali, relazionali, sociali che attanagliano la nostra terra, i nostri cuori>>.Con il compimento di questo prodigio è il Vescovo e Martire Gennaro a chiamarci per la realizzazione di un sogno, un miracolo di vita e speranza.Dinanzi alle piaghe sociali l’impegno deve essere di tutti per andare controcorrente e ricominciare da un lavoro che dia dignità all’umanità e dal mondo dell’educazione.L’invito rivolto all’assemblea è quello di lavorare insieme:<< a dare ali alla speranza non può essere il passo solitario di un eroe ma la marcia unita di una comunità! Oggi il Vescovo e Martire Gennaro ci chiede di impegnarci per questo sogno, con tutto noi stessi, per realizzare un miracolo di vita e di speranza!>>.Infine l’Arcivescovo Battaglia conclude l’omelia con l’apostrofe a San Gennaro:”E tu Vescovo Gennaro,che da secoli hai preso per mano la nostra comunità,continua ad accompagnarci in questo cammino,e quando la strada ci sembra in salita chiedi, con la tua preghiera, allo Spirito del Risorto di soffiare più forte alle nostre spalle,affinché il passo divenga meno faticoso,il cammino più spedito,e, soprattutto, affinché nessuno resti indietro.E se dovesse capitarci di smarrire il sentiero,sii pronto nel rimettere nelle nostre mani la mappa del Vangelo,nelle nostre tasche la bussola del bene comune,nella nostra borraccia l’acqua della speranza e della fraternità.E quando stanchi e oppressi,veniamo a te con la confidenza secolare con cui si viene da un amico di vecchia data,tu non smettere di parlarci chiaramente e di dirci ciò che da sempre pensi:che il miracolo più grande non lo puoi fare da solo,che il miracolo più grande lo possiamo fare solo insieme,prendendoci per mano,disarmando i cuori prima ancora delle mani,costruendo e riparando i ponti piuttosto che i muri,seminando la pace e coltivando la giustizia,rendendo la nostra anima,le nostre case, le nostre strade,la nostra città un luogo di vita e di perdono,una culla di primavere impossibili realizzate grazie a Colui a cui nulla è impossibile!Vescovo Gennaro, Amico di Napoli e della Campania, prega per noi!”Al termine della celebrazione c’è stata la benedizione della Città Sul Sagrato.Oltre ai tradizionali momenti di preghiera l’Arcivescovo ha voluto aggiungere un significativo momento di carità: una straordinaria raccolta di sangue per i più bisognosi.In collaborazione con l’Asl Napoli 1 dal 20 settembre presso il sagrato della Cattedrale sarà allestita una postazione mobile di donazione sangue per far fronte alla carenza riscontrata.Come San Gennaro ha versato il suo sangue per seguire la via del Vangelo ogni uomo può compiere un gesto di carità seguendo la via dell’Amore.
Marianastasia Lettieri
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