NAPOLI. Acqua bene pubblico, padre Alex Zanotelli al sit in presso la sede della Regione a Santa Lucia.

7 Luglio 20237 Luglio 2023 Marianastasia Lettieri

NAPOLI. “Acqua bene comune” questo il mantra della manifestazione promossa dal Coordinamento campano per l’acqua pubblica. Il sit in davanti alla sede storica della Regione, Palazzo Santa Lucia.

La manifestazione segue di qualche giorno il rifiuto da parte dell’Ente regionale ad una richiesta da parte del Coordinamento finalizzato all’organizzazione di un tavolo di confronto sulle diverse ipotesi di gestione del bene sempre più prezioso. L’obiettivo del coordinamento è indurre la Regione Campania a rivedere il piano della Grande Adduzione e a modificare la delibera di giunta n. 312 del 31 maggio che prevede la gestione mista dell’acqua pubblico-privata. Il piano della Grande Adduzione prevede la distribuzione, a quattro milioni di campani, del prezioso liquido che proviene dalle sorgenti del Garigliano, Biferno, Cassano Irpino e dalla diga di Campolattaro.

Ci si interroga sulle competenze e sui poteri della Regione nella decisione dell’affidamento ai privati della gestione dell’ acqua. Fino a che punto si può decidere di un bene di primaria importanza?

Questi presupposti hanno fatto sì che Padre Alex Zanotelli, da sempre impegnato nella battaglia perché l’acqua sia e resti un bene pubblico, stesse ieri in prima linea alla manifestazione.

La disponibilità di acqua tende, di anno in anno, sempre più a diminuire, complice il surriscaldamento, che secondo l’’Istituto di risorse mondiali (World Resources Institute), l’Italia avrà; entro il 2030 previsto il 40% di acqua in meno con il rischio che questa percentuale lieviti addirittura all’80%, e non si esclude che per un bene così prezioso possa scatenarsi una vera e propria guerra non solo nella nostra nazione ma in tutto il Sud del Mondo.

“L’acqua non si può monetizzare, l’acqua è la vita, l’acqua è la madre. Ce lo insegna la scienza: non avremmo vita su questo pianeta senz’ acqua. Come si fa a metterla sul mercato e a quotarla in borsa? E’ follia totale questa!”, grida padre Zanotelli, sperando che non sia “vox clamantis in deserto”.

Padre Zanotelli non è solo, tanti i cittadini comuni, ma anche le associazioni tra queste “La mano sulla roccia”, una onlus che è scesa in campo per dare forza alla protesta: “in spregio al risultato del referendum popolare del 2011, la gestione idrica viene affidata alle multinazionali e, l’acqua, quotata in borsa. Ci stiamo opponendo con tutta le nostre forze, ma siamo in pochi. Nessun prete in piazza. Le scuole, le parrocchie ignorano l’importanza di questa cosa. L’acqua è un bene comune necessario per la vita. Non è una merce. Averla è un diritto di ogni essere umano. Alex è infaticabile. Lui pratica il Vangelo vivo”.

L’acqua è fonte di vita. In principio, secondo la Genesi, quando Dio creò il cielo e la Terra, questa era ancora informe e deserta e lo Spirito di Dio aleggiava sulle acque; poi fu creato il firmamento per separare le acque, e in seguito queste furono raccolte in solo luogo e apparve l’asciutto. Da questo racconto genesiaco si può evincere come l’acqua nella storia dell’umanità sia presente dal principio.

L’acqua è un bene fondamentale che non si può privatizzare e dinanzi agli imprevedibili cambiamenti della natura l’uomo non deve antropizzare, ma deve essere flessibile e adeguarsi ai suoi ritmi. Non bisogna lasciare pochi a difendere un bene di tutti, per dirla con Leopardi, è necessario attivare “una social catena”, superare divisioni, discordie e concorrere, solo uniti si può difendere il futuro, e prima che sia troppa tardi, prima che le poche risorse idriche, come paventa padre Zanotelli, possano essere cause di una vera e propria guerra.

Marianastasia Lettieri

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