JULIAN ASSANGE COLPEVOLE DI AVER PUBBLICATO I CRIMINI DI GUERRA COMPIUTI DAGLI STATI UNITI.

Julian Assange, informatico e attivista australiano di 52 anni, fondatore di Wikileaks, deve affrontare 18 accuse di spionaggio per aver reso pubblicato migliaia di documenti militari riservati degli Stati Uniti, tra il 2010 e il 2011, relativi ad attacchi contro civili e violazioni dei diritti umani in Iraq, Afghanistan e nei confronti dei prigionieri del carcere di massima sicurezza di Guantanamo. Da cinque anni in carcere nel Regno Unito, il 20 e 21 Febbraio 2024, si sono tenute le udienze davanti all’ Alta Corte britannica per decidere la sua richiesta di appello contro la decisione del governo britannico di estradarlo negli Stati Uniti, dove rischia fino a 175 anni dì carcere.

Assange, fondò Wikileaks nel 2006 come sito internet, ong e giornale online che aveva lo scopo principale di pubblicare documenti segreti e riservati condivisi da fonti anonime, ed era convinto che il libero e diretto accesso alle informazioni e ai documenti da parte degli utenti avrebbe cambiato il mondo del giornalismo e della politica.
In quasi 20 anni di attività Wikileaks ha pubblicato milioni di documenti riservati, in alcuni casi sono stati svelati grossi scandali e provocato notevoli cambiamenti .

Wikileaks divenne nota in tutto il mondo a partire dal 2010, quando pubblicò COLLATERAL MURDER un video segreto dell’esercito americano mai visto prima di allora che mostrava un attacco con elicottero compiuto dagli Stati Uniti nel 2007 a Baghdad, durante la guerra in Iraq. Nel video si vede come l’elicottero apra il fuoco contro due giornalisti iracheni di Reuters, scambiati per guerriglieri, e poi di nuovo contro un gruppo di civili disarmati che era accorso a soccorrerli. Il video colpì particolarmente l’opinione pubblica, sia per la sua crudezza, sia per il compiacimento con cui i soldati statunitensi commentano l’uccisione degli obiettivi.

Come sempre, Wikileaks tenne anonima la fonte che aveva consegnato il video, ma un paio di mesi dopo la pubblicazione, l’esercito americano riuscì comunque a individuarla: era Chelsea Manning, che allora faceva parte dell’esercito americano, era in servizio in Iraq. Manning aveva consegnato a Wikileaks centinaia di migliaia di documenti, video e altro materiale segreto, spinta dall’idea che le guerre americane in Medio Oriente fossero ingiuste e che l’assoluta trasparenza promossa da Assange avrebbe migliorato il mondo. Fu immediatamente arrestata, mentre ancora si trovava in Iraq, ma ormai per l’esercito americano era troppo tardi: i documenti erano arrivati a Wikileaks. Il grande database di documenti consegnati da Manning fu la fonte di grandi fuoriuscite di documenti nei due-tre anni successivi, che provocarono scandali e imbarazzi soprattutto per il governo statunitense.

Sempre nel 2010 Wikileaks pubblicò da quel database centinaia di migliaia di documenti sulla guerra in Iraq che mostravano che il conteggio dei civili uccisi nella guerra era stato gravemente sottostimato; pubblicò poi decine di migliaia di documenti che mostrarono in maniera inedita il funzionamento e l’andamento della guerra in Afghanistan.
Wikileaks fece poi partire il cosiddetto “Cablegate”, questa volta i segreti non erano militari ma diplomatici: Wikileaks pubblicò centinaia di migliaia di comunicazioni diplomatiche che ambasciate e consolati americani nel mondo scambiano tra loro e con il dipartimento di Stato.

Alcune di queste comunicazioni crearono grossi scandali e influenzarono perfino importanti eventi mondiali. Tra le altre cose, rivelarono che gli Stati Uniti avevano avviato un programma per spiare la dirigenza delle Nazioni Unite, compreso l’allora segretario generale Ban Ki-moon.
Il “Cablegate” ebbe effetti che andarono oltre gli Stati Uniti: per esempio, l’opinione pubblica della Tunisia reagì negativamente per varie comunicazioni in cui i diplomatici statunitensi commentavano le eccessive ricchezze e la corruzione dell’allora presidente Ben Ali. Secondo alcuni, questo scandalo fu una delle ragioni dell’avvio della rivolta contro Ben Ali in Tunisia, che poi diede inizio anche alle cosiddette PRIMAVERE ARABE.

Grazie alle eccezionali pubblicazioni dei documenti, Assange divenne sempre più famoso e sempre più odiato dalla classe dirigente di molti paesi occidentali.Nel 2010 ebbe un’ampia notorietà internazionale e ricevette svariati encomi da privati e personalità pubbliche, onorificenze, tra cui il Premio Sam Adams, la Medaglia d’oro per la Pace con la Giustizia dalla Fondazione Sydney Peace e il Premio per il Giornalismo Martha Gellhorn ed è stato ripetutamente proposto per il Premio Nobel per la Pace per la sua attività di informazione e trasparenza.

Assange ebbe però altri problemi legali: nel 2010 due donne svedesi lo accusarono di stupro e molestie sessuali, e la Svezia fece richiesta al Regno Unito, il paese dove Assange si trovava in quel momento, di estradarlo. Le autorità britanniche misero allora Assange in libertà vigilata, in attesa che un tribunale decidesse se la richiesta svedese di estradizione fosse accettabile o no. Assange si convinse però che l’inchiesta contro di lui fosse in realtà un piano degli Stati Uniti per colpirlo indirettamente, e che se fosse stato estradato in Svezia il governo svedese lo avrebbe poi consegnato all’America.

Nel giugno del 2012 Assange violò la libertà vigilata e si rifugiò nell’ambasciata a Londra dell’Ecuador, un paese solidale con la causa di Wikileaks, il cui presidente Rafael Correa gli aveva offerto rifugio. L’indagine per stupro della Svezia fu archiviata e Assange fu prosciolto nel 2019, ma per allora Assange aveva già nuovi e più grandi problemi giudiziari.

Nel 2013 gli Stati Uniti arrestarono Chelsea Manning e la condannarono a 35 anni di prigione per violazione di segreti di stato e altri crimini, aprirono anche un’indagine su Wikileaks che però non ebbe grandi sviluppi: l’amministrazione di Barack Obama valutò l’opportunità di incriminare Wikileaks e lo stesso Assange sulla base dell’Espionage Act, una legge del 1917 creata contro le spie durante la Prima guerra mondiale. Ma alla fine non lo fece perché Wikileaks era di fatto una testata giornalistica che aveva pubblicato materiale di interesse giornalistico, anche se ottenuto con metodi illegali, e incriminarla per spionaggio avrebbe creato un precedente pericoloso per la libertà di stampa.

Dopo sette anni di carcere, nel 2017 l’amministrazione Obama graziò anche Chelsea Manning, che tornò in libertà.Dall’11 aprile 2019 Assange è incarcerato nel Regno Unito presso la Prigione Belmarsh di Sua Maestà, dopo che l’ Ecuador ha revocato l’asilo politico, prima per violazione dei termini della libertà su cauzione conseguente a controverse accuse di stupro della Svezia (poco dopo archiviate), e poi in relazione a una sopraggiunta richiesta di estradizione fatta dagli Stati Uniti D’America per l’accusa di cospirazione. Tale detenzione ha suscitato forte protesta e appelli per il rilascio da parte dell’opinione pubblica e di svariate organizzazioni per i diritti umani, fino all’attivarsi del relatore ONU sulla tortura, il quale nel novembre 2019 ha dichiarato che Assange deve essere rilasciato e la sua estradizione dev’essere negata, dichiarazione successivamente fatta propria anche dal Consiglio d’ Europa.

A inizio dicembre 2020 il relatore ONU sulla tortura, Nils Melzer, oltre a rinnovare l’appello per l’immediata liberazione di Assange, ha chiesto che – in attesa della decisione sull’estradizione prevista per gennaio 2021 – questi venisse almeno trasferito dal carcere a un contesto di arresti domiciliari. Il 5 gennaio 2021 la giustizia inglese ha negato l’estradizione di Assange per motivi di natura medica, nello specifico per il bene della sua salute mentale, poiché era alto il rischio di tendenze suicide. Il 10 dicembre 2021 l’Alta corte di Londra ha ribaltato la sentenza che negava l’estradizione. Un ulteriore passo verso la consegna di Assange ai tribunali americani è avvenuto il 14 marzo 2022 quando la Corte Suprema del Regno Unito ha respinto il ricorso presentato dai legali dell’australiano, lasciando l’ultima decisione al ministro dell’interno Patel. Il 21 aprile 2022 la Westminster Magistrates’ Court di Londra ha emesso l’ordine formale di estradizione negli Usa per Julian Assange, durante l’udienza a cui l’attivista australiano ha assistito in videocollegamento.

Nel 2024 siamo ormai arrivati alla partita finale di questa vicenda per l’estradizione.Nei prossimi giorni, si prevede per il 5 Marzo, la Corte britannica si esprimerà a favore o contro la richiesta di estradizione negli Stati Uniti. Ad oggi Julian Assange è un uomo ammalato che ha bisogno di cure, per motivi di salute non è riuscito neanche a presentarsi alle udienze del 20 e 21 Febbraio.

In questo giudizio della Corte è a rischio la libertà e l’indipendenza del giornalismo, nessun giornalista si deve sentire in pericolo di fare il proprio mestiere e di divulgare notizie soprattutto nel caso di crimini e abusi, poiché la libertà di stampa è un valore fondamentale, ma a Julian Assange non hanno perdonato di aver diffuso informazioni che hanno fatto cadere il velo posto a copertura della brutalità della guerra.

Il 10 Novembre 2023 Napoli ha dato la cittadinanza onoraria ad Assange, a ritirarla è stata la moglie Stella Moris che poi si è recata a Scampia per inaugurare il murales dedicato al marito.

È giusto che Julian Assange sia libero e che non venga più perseguitato dalla giustizia americana.

Gennaro Mallozzi