GIORNALISTI: CORRETTEZZA E DEONTOLOGIA, QUESTE SCONOSCIUTE A NORD DI NAPOLI

Vorrei porre all’attenzione di S.E. il Prefetto ed anche a quella del Presidente dell’ordine dei giornalisti della Campania quanto è accaduto in occasione del Summit a Caivano per l’incontro sull’ordine pubblico e la sicurezza.
Premetto, non sono una giornalista, giovedì pomeriggio ero anche io presso l’ IC3 nel Parco Verde, in veste di attivista e collaboratrice della redazione di Vita Web Tv, per raccogliere testimonianze sulla riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, a PORTE CHIUSE organizzato dalla Prefettura di #Napoli per discutere di #legalità dopo gli episodi delle “#stese” nel #ParcoVerde e dei problemi ambientali…
Eppure, anche se, si era lì per discutere di #legalità, non posso fare a meno di restare basita di fronte ai comportamenti per nulla corretti e puliti di certi “improvvisatori” della comunicazione . Il giornalista dovrebbe rispettare un codice #etico e #deontologico, non #strumentalizzare l’informazione.
Ecco cosa è accaduto: un…giornalista, ha avuto accesso all’incontro che era off limits per gli operatori dell’informazione, accreditandosi come rappresentante di #Libera. Una volta all’interno come del resto è visibile sul suo profilo social, non solo ha sbeffeggiato i colleghi, ma ha utilizzato tutte le informazioni riservate in suo possesso per far allestire un attacco politico, su di un sito locale e trasferirli in una web trasmissione (come ha fatto il suo collega della testata “IL GIORNALE DI CAIVANO” a conoscere argomenti e dichiarazioni dei partecipanti?).
A tutti era stato fatto divieto di accedere al summit, invece ci si ritrova con un articolo con diversi virgolettati del responsabile dell’Utg ma anche di altri partecipanti. Eppure l’incontro era secretato.
Atteggiamenti che mi fanno mettere in dubbio la voce di sedicenti predicatori di legaltà, che pur di raggiungere il loro obiettivo offendono la dignità di chi svolge con dedizione ed onestà il proprio ruolo di informazione.
Non solo sono stati diffusi dettagli dell’incontro, ma si sono utilizzati per portare un attacco alle istituzioni locali. Lasciando trasparire una evidente strumentalizzazione.
Vorrei sottolineare che il mio fidanzato, #MauroPagnano, che milita nel Comitato (Rete di cittadinanza e comunità che fa parte di Stop Biocidio ed è uno dei fondatori) , è stato invitato all’incontro dalla stessa #Prefettura proprio per il suo ruolo, eppure qualche sedicente giornalista ha avuto da ridire.
Mauro Pagnano fotoreporter – giornalista ed è quotidianamente impegnato a denunciare con la crudezza delle immagini, molto più esaustive di tanti articoli, la drammatica realtà ed il calvario dei residenti nella “Terra dei fuochi”. Ha però in questa occasione operato una scelta, dicotomica tra fotoreporter e attività del Comitato, privilegiando il suo ruolo di volontario.
Mi sia consentita esprimere tutta la mia amarezza: fino a quando l’informazione sarà strumentalizzata per fini di parte, l’ambiente e la legalità passeranno in secondo piano, sull’altare di uno scoop, per questo territorio non ci sarà mai futuro.

  • Scritto da: Anna Montesarchio