“Geolier a Sanremo: tra plausi e pregiudizi”

9 Febbraio 2024 Redazione Vita Web TV Caserta, Napoli, Regione Campani, Salerno, sanremo2024

Ho sempre trovato fuori luogo la continua e ossessiva narrativa del “riscatto”, ogni qual volta Napoli entra sulla scena.
Come se, in qualunque luogo e in qualunque contesto, si sentisse sempre questa perenne necessità di dividere, di rimarcare quella linea che, idealmente, continua a separare noi, napoletani, da loro.
Napoli, e tutto il resto. Emanuele Palumbo, in arte Geolier, classe 2000, nato a Secondigliano, partecipa al settantaquattresimo Festival di Sanremo, con una canzone scritta interamente in Napoletano, dal titolo “Io pe mè, tu pe tè”.
Canzone, già prima dell’inizio del festival, accompagnata da affermazioni di fierezza e di orgoglio per tutto il popolo partenopeo, ma anche foriera di altrettante contestazioni e critiche nella scia della sentita necessità della lingua italiana per il palco sanremese.
Con l’inizio del Festival non ha fatto altro che amplificarsi l’eco di quell’odio divisivo che continua, tristemente, a giustificare questa percezione polarizzata del nostro Paese.
Ed è così, che, tra le note di una tormentata storia d’amore sono stati rinvenuti il reddito di cittadinanza, l’ignoranza, la criminalità e tutti gli stereotipi della “napoletanità”.
Nel festival della canzone Italiana, si continua a dimenticare che Napoli è l’Italia e l’Italia è Napoli.
Che quel confine non esiste.

E che, soprattutto, noi Napoletani non chiediamo standing ovations perchè siamo di Napoli.

Simona Costanzo

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