Gaeta: la fiera del libro del revisionismo storico

Nel pomeriggio di venerdì 21 aprile, nell’ambito della Tre Giorni dedicata al revisionismo della storia dal 1860 ad oggi si è tenuta la Fiera del libro con le nuove proposte in merito. Tantissime le pubblicazioni presentate che affrontano la problematica da vari punti di vista. La rassegna, come affermato più volte nel corso della manifestazione, prende il via dall’ incontrovertibile verità che il Sud è ancora vittima dei detrattori della verità storica. Questi ultimi, è stato ribadito, risultano potenti perché hanno a loro disposizione i principali mezzi di comunicazione sia nel campo dell’editoria che della comunicazione. Da qui l’importanza delle ricerche prodotte e pubblicate per ristabilire la verità storica ancora troppo ostacolata. Interessantissimi a tal proposito due tra i tanti lavori presentati; partiamo da “Mal Trattati” di Annamaria Pianese. L’ autrice ribadisce il concetto che ancora oggi il popolo conquistato, onde poter far riconoscere la verità storica, si ritrova a dover fornire prove del massacro avvenuto nel 1860 quando, al contrario, invece, le prove, di prassi, sono fornite da chi si deve discolpare da una imputazione che non risponde a verità. Le popolazioni del conquistato Regno delle due Sicilie continuano da allora fino ad oggi ad essere in una posizione di svantaggio. Secondo la scrittrice il problema più grave nasce rispetto alla difficoltà di diffusione della consapevolezza della colonizzazione che ancora continua; lei afferma, infatti, che, a differenza, dell’India che sapeva di essere colonizzata da uno Stato straniero e per cui tale concetto era largamente diffuso tra la popolazione che ne subiva le conseguenze, le popolazioni meridionali italiane, che sono state e continuano ad essere colonizzate dall’interno, incontrano difficoltà a percepire e far percepire le manovre dei detrattori che sono essi stessi italiani. Secondo l’autrice, la colonizzazione continua indisturbata ancora oggi perché viene perpetuata e realizzata giorno dopo giorno la Teoria della dipendenza secondo la quale lo sviluppo di un Paese (in questo caso di una parte del Paese, il Sud) è determinato dal sottosviluppo di un altro (in questo caso di una parte del Paese, il Nord). Annamaria Pisapia conclude, quindi, con l’esortazione verso tutti a contribuire alla diffusione di tale consapevolezza. Un altro Libro risultato molto interessante e direttamente collegabile a quello precedentemente esposto è “Perdonate signori, questa è la mia patria” di Liliana Stea,; il titolo si rifà ad una frase di Ghoete riportata nel suo diario “ Viaggio in Italia” quando racconta che un giorno, sulla collina di Posillipo, il suo accompagnatore con questa frase sembrò quasi scusarsi per il fatto che lui, povero, godeva della bellezza della sua terra rispetto alle fredde terre della Germania del signorotto che stava accompagnando. L’autrice, psicoanalista abituata quotidianamente a ricostruire la storia personale dei suoi pazienti per ricercare l’origine della malattia che li disturba, ha applicato il metodo di ricostruzione storica sulla difficoltà che il popolo meridionale ha nel riconoscersi come popolo da sempre ferito e maltrattato. Racconta di stragi sui civili inermi, sull’esercito che non voleva arrendersi e di stupri di gruppo durante l’invasione. Applica a queste situazioni le diagnosi di Amnesia post traumatica e di Memoria epigenetica per spiegare l’ancora troppo presente silenzio e senso di soggezione dei meridionali. Con la sua pubblicazione si spiegano con basi scientifiche i comportamenti di una moltitudine di cittadini indotti a credersi colpevoli dei mali che li affliggono e l’incapacità di affrancarsi da tale condizione. Interessante anche il libro dal titolo “ Il coraggio della Maestrina” che narra l’episodio storicamente avvenuto di quando 24 maestre che lavoravano nell’ Educandato di Napoli seppero dire di no al governo sabaudo appena istauratosi quando fu loro imposto di giurare fedeltà al nuovo regno. Le 24 educatrici la mattina dell’8 gennaio 1862 rifiutarono di giurare e al pomeriggio non solo furono licenziate ma sfrattate anche dalle loro stesse case. Il racconto storico continua sulla vita di una di loro e precisamente di Margherita Salatino che dopo tale triste vicenda insieme a fra Ludovico di Casoria fondò una Congregazione per l’educazione e la formazione dei giovani. Ora il suo corpo riposa a fianco a San Ludovico da Casoria.
Moltissime altre le pubblicazioni presentate di cui riportiamo le copertine nella foto che accompagna l’articolo e tutte meriterebbero di essere riportare. La difficoltà di racchiuderle in un unico articolo ci impone di chiudere qui la nostra esposizione e di riprometterci di riprenderla appena possibile.

Teresa Del Prete