FRATTE (SA). Il consigliere regionale Michele Cammarano e il vicepresidente della Camera Sergio Costa: “Fonderie Pisano, esposto alla Procura e all’Arpac sulle emissioni prodotte dallo stabilimento. Si monitori l’intera area”

FRATTE. “Questa mattina ho presentato un esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno e all’Arpa Campania in merito alle emissioni prodotte dalle Fonderie Pisano. In questi giorni stiamo ricevendo segnalazioni che attestano l’aria irrespirabile nelle vicinanze del complesso industriale sito nel quartiere di Fratte. Lo stabilimento è stato più volte individuato come responsabile di danni ambientali e biologici in una zona densamente popolata. Lo studio Spes, validato dal Ministero della Salute e condotto nei comuni della Valle dell’Irno, ha rilevato nel suolo, nelle acque e nel sangue la presenza di metalli pesanti come mercurio, cadmio, cromo, antimonio e tallio, in quantità molto superiori alla norma. Il Codacons ha ripetutamente denunciato che le emissioni provenienti dal sito industriale sono la causa dell’aria malsana e per l’Associazione Salute e Vita ‘la Pisano rappresenta un pericolo per la salute pubblica’. Anche il presidente Vincenzo De Luca, il 3 marzo scorso, ha dichiarato che le Fonderie devono essere chiuse perché inquinano ma ciononostante ad oggi nulla è cambiato”. Dichiara il consigliere regionale del Movimento 5 stelle Michele Cammarano.
“Nel mio esposto ho chiesto che vengano avviati accertamenti tecnici sul rispetto delle modalità e dei limiti delle emissioni in atmosfera da parte delle Fonderie Pisano, anche attraverso l’installazione di centraline di campionamento dell’aria che consentano rilevamenti ripetuti e puntuali sulle sostanze emesse. Valutando – conclude Cammarano – la sussistenza di eventuali profili di illiceità penale e, nel caso, individuando i possibili responsabili e procedendo nei loro confronti”.
“L’Istituto superiore di Sanità – dichiara il vicepresidente della Camera Sergio Costa – ha dimostrato che esiste una correlazione scientifica, in termini sanitari, tra l’ingiuria ambientale e la salute del cittadino. Oggi ci sono tutti i criteri per rinegoziare l’Autorizzazione Integrata Ambientale regionale. Bisogna partire proprio dal monitoraggio costante e continuo, giorno e notte, dell’intera area. Serve trovare il giusto equilibrio bilanciando gli interessi per la tutela della salute e dell’azienda con quella dei lavoratori. Sicuramente la presenza degli osservatori civici può dare una grossa mano in questa fase. La tracciabilità e rintracciabilità dell’azione produttiva, condivisa con i cittadini è la soluzione”. COMUNICATO STAMPA

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