COMUNICATO STAMPA DELL’ASSOCIAZIONE UNITARIA FAMILIARI E VITTIME ODV E DELL’ASSOCIAZIONE MAMME CORAGGIO E VITTIME DELLA STRADA AMCVS

Morte di Leonardo Lamma a Roma, Alberto Pallotti ed Elena Ronzullo: «Troppe buche sulle strade, i cittadini segnalino le situazioni a rischio». Biagio Ciaramella: «I Comuni ci spieghino che fine fanno i soldi delle multe»

«Siamo sconvolti e preoccupati per ciò che è avvenuto a Roma, dove un giovane di 19 anni, Leonardo Lamma, ha perso la vita in un incidente stradale a causa di una buca su una strada e poche ore dopo quella stessa strada è stata sistemata. Per fortuna, la sua famiglia ha presentato una denuncia e ora la Procura ha aperto un fascicolo con l’accusa di omicidio stradale. Fatti di questo tipo accadono troppo spesso in tutta Italia. Le nostre strade sono dissestate e, nonostante tante battaglie, non c’è la minima attenzione per la sicurezza stradale». A parlare sono Alberto Pallotti ed Elena Ronzullo, presidenti rispettivamente dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada Odv e dell’A.M.C.V.S, l’Associazione Mamme Coraggio e Vittime della Strada ODV, che da anni portano avanti una battaglia sulla sicurezza stradale e contro le buche che causano tanti incidenti sulle strade del nostro Paese.
Proprio per sensibilizzare le istituzioni e i cittadini, le due associazioni riunite sotto l’Associazione Unitaria Familiari e Vittime ODV, anche grazie all’impegno del vice presidente Biagio Ciaramella da anni invitano i cittadini a segnalare le situazioni a rischio all’indirizzo
email: [email protected] e via WhatsApp al numero: 330443441, oltre che a questi due link: https://www.facebook.com/giustiziaperluigi/?ref=pages_you_manage
e https://www.facebook.com/ONLUSaifvs/?ref=pages_you_manage.
«Il problema è molto sentito in tutta Italia», dice Biagio Ciaramella, che è anche responsabile delle tre associazioni per la Campania, «purtroppo abbiamo strade molto dissestate e comuni assenti, noi stiamo facendo una campagna di sensibilizzazione perché vengano censite e riparate le buche stradali. Alle prime piogge si formano voragini sull’asfalto, un pericolo per tutti gli automobilisti, ma i comuni non sono solerti nell’intervenire. Quello che è successo a Roma è incredibile: dopo la morte del giovane Lamma, il Comune ha coperto la buca esattamente la notte dopo il tragico incidente. La famiglia ha denunciato il fatto alla Procura, questo dovrebbero farlo tutti i familiari delle vittime».
«Qui in Campania la situazione poi è disastrosa», continua Ciaramella, «ci sono strade piene di buche molto pericolose che hanno provocato incidenti gravi come quello accaduto al giovane Alessandro Selvaggio. Abbiamo inviato lettere ai Comuni per invitarli a riparare le buche stradali, perché possono essere causa o concausa degli incidenti. Ora aspettiamo l’esito delle indagini della Procura di Roma e invitiamo chi ha subito un danno a causa delle buche a denunciare anche tramite i nostri avvocati. Ci appelliamo, inoltre, ai magistrati perché in seguito alla mia denuncia querela, si sappia come vengono spesi i soldi delle multe, che per legge dovrebbero essere destinati alla sicurezza stradale».
Sul caso Selvaggio, Pallotti e Ronzullo sottolineano che il processo è iniziato solo sei anni dopo l’incidente e solo grazie alla determinazione dei familiari del giovane e delle stesse associazioni. Ed è proprio l’avvocato Walter Rapattoni, legale dell’Associazione Unitaria Familiari e Vittime, a puntualizzare che «nel processo Selvaggio è imputato l’ex dirigente dell’ufficio di manutenzione del comune di Villaricca e partecipa al procedimento penale, quale responsabile civile, lo stesso Comune. L’udienza del 4 aprile scorso è stata rimandata a giugno prossimo perché non si trovava il fascicolo. Noi speriamo che si faccia luce su quanto accaduto, l’incidente è stato causato dalla scarsa manutenzione della strada e dalla segnaletica carente. Come ipotizzato dalla Procura, questo avrebbe provocato la morte del giovane Alessandro Selvaggio. Non posso che stare vicino alla madre e al fratello di Alessandro, che si battono da sei anni per avere giustizia. Ringrazio le Associazioni per il lavoro svolto, entrambe sono ora ammesse come parti civili».
L’avvocato Rapattoni, dopo aver ricevuto mandato dal vice presidente Ciaramella, si interesserà anche del problema dei fondi per la messa in sicurezza delle strade. «È importante ora aspettare gli esiti degli esposti presentati al Tribunale di Napoli Nord e successivamente a Santa Maria Capua Vetere per capire la destinazione dei fondi provenienti dalle multe», spiega, «Questi devono essere utilizzati per il rifacimento del manto stradale, spesso causa o concausa di incidenti in alcuni casi mortali. Siamo pronti ad agire e faremo le nostre battaglie. Inviteremo gli enti locali a mantenere in buono stato le strade del territorio e a mettere in campo i dovuti controlli per la sicurezza di tutti».

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