COMUNICATO STAMPA-83 personaggi straordinari in un libro che non c’era: “Il castello di carta”. La prima Guida letteraria di Salerno, a firma del giornalista/scrittore Paolo Romano e con la presentazione del direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano.

“Il castello di carta” racconta un angolo di Mezzogiorno da 2500 anni fa ad oggi. In libreria dal 20 maggio 2021. Dalla A alla Z: 83 scrittori che in ogni epoca sono nati a Salerno, nei tanti Comuni del territorio, vi hanno soggiornato o ne hanno scritto. Un viaggio nel tempo e nei luoghi, profilibrevi e intensi come racconti, pagine in cui vita e scrittura si fondono in uno degli angoli delSud più densi di trame. Dal 20 maggio esce in tutte le librerie e store online “Il castello di carta. Guida letteraria di Salerno e della sua provincia” del giornalista e scrittore Paolo Romano, che firma perMarlin editore, la casa editrice di Tommaso e Sante Avagliano (collana La camera del fuoco,304 pp., 16,90 euro), una novità assoluta. Un’occasione per raccontare da un punto di vistaoriginale un angolo di Mezzogiorno da 2500 anni fa a oggi. Un libro che non c’era e cheriserva parecchie sorprese. Un racconto dalla lettera A del filosofo Nicola Abbagnano alla Vdi Virgilio, passando per autori come Amendolara, Andersen, Boccaccio, Califano, Casanova,Ceronetti, Croce, D’Annunzio, D’Aquino, De Crescenzo, De Curtis, De Giovanni, De Silva, DiGiacomo, Durante, Foscolo, Gatto, Gide, Izzo, Matvejević, Marrazzo, Parmenide, Pasolini,Piovene, Petrarca, Pirro, Prezzolini, Prisco, Rea, Saba, Sanguineti, Steinbeck, Ungaretti e Vico,solo per citarne alcuni.Da Sàndor Màrai, il grande scrittore ungherese che visse in quasi totale anonimato in unpalazzo della zona orientale della città, al premio Nobel Salvatore Quasimodo, che fu coltoda malore in Costiera Amalfitana. Dalla storia-leggenda dell’approdo di Ernest Hemingway adAcciaroli al novelliere Masuccio Salernitano, dal poeta Torquato Tasso che visse in città la suafanciullezza all’americano-ravellese Gore Vidal: Salerno e l’intero salernitano sono al centrodi vissuti, soggiorni, toccate e fughe di figure letterarie celebri ma anche poco conosciute,spesso dimenticate o tutta al più ricordate soltanto nel rettangolo d’una targatoponomastica. Con questo libro, Paolo Romano colma una lacuna e dà vita alla prima guidaletteraria di Salerno e della sua provincia, una sorta di summa letteraria, un “Castello dicarta”, per usare la metafora del titolo, un presidio culturale a difesa della memoria e delleradici che la scrittura ha costruito nel solco dei secoliSottolinea Romano: «Non c’è solo la città di Salerno ma anche la sua provincia, che è unadelle più vaste d’Italia, al centro de “Il castello di carta”, costruito nei secoli dagli scrittori. Hocercato di avventurarmi nelle loro “stanze” talvolta segrete o poco conosciute. Hointercettato e intrecciato storie, aneddoti, curiosità, versi, frammenti di vita. La sfida dipartenza era dimostrare che la Letteratura è trasversale a ogni centro di potere, che unaguida letteraria la si può scrivere non solo per metropoli come Londra, Roma o Parigi. È laperiferia dell’impero che volevo raccontare».Non a caso il libro ha come esergo alcune frasi significative di Saramago, Caproni, Calvino eScotellaro. Nella presentazione al volume Gennaro Sangiuliano , direttore del Tg2 della Rai,scrive: «In luogo delle centinaia di pagine che occorrerebbero magari per un solo autore,Romano sa cercare quel che conta, compie gustose scorribande letterarie, fruibili comeritratti che colgono in punta di penna l’essenziale, il profilo più autentico d’un autore, il suointerfacciarsi con quel meraviglioso angolo di Mezzogiorno rappresentato dal salernitano.Cartina alla mano, accanto a Salerno e alle costiere amalfitana e cilentana compaiono leperiferie, i piccoli centri, i borghi e le città dell’entroterra. Le parole che ruotano intorno aquesta “cartina minore” ci ricordano che in molti casi i veri viaggi letterari sono staticompiuti ai margini dei percorsi maggiormente gettonati, alla scoperta dell’Italia più viva eautentica. Un libro che non può mancare nelle biblioteche di quanti amano la cosiddettaletteratura di viaggio. In questo caso l’oggetto d’indagine non è rappresentato da meteesotiche, ma dall’antico e glorioso Principato Citra».L’autore, laureato in Lettere, scrittore, giornalista, docente, già collaboratore del Televideo Rai-Giubileo, Paolo Romano è redattore dell’emittente televisiva Tds. Ha realizzato documentariin India, Tunisia, Germania, Israele, Egitto e Giordania. Ha collaborato con le pagine culturalidei quotidiani: “Il Mezzogiorno”, “Il Corriere di Salerno”, “Il Mattino”, “La Città”. Scrive per “IlQuotidiano del Sud”. Ha pubblicato, tra gli altri: il volume di poesie Menti Perdute (1995); leprose poetiche Circostanze (2000), Meridioni. Ovvero della docilità dei luoghi e Mille quadrinon dipinti (2015), con la prefazione di Erri De Luca. Una sua silloge di poesie è stata tradottain inglese e pubblicata negli Stati Uniti su “Gradiva. International Journal of Italian Poetry”. Isuoi ultimi libri sono La storia di Salerno. Dalla preistoria ai giorni nostri (2019) e Storia delCoronavirus a Salerno e in Campania (2020), editi entrambi da Typimedia.