CASTELLAMMARE DI STABIA. Blitz anticamorra nei confronti del clan Cesarano, attivo a Castellammare di Stabia. Borrelli (AVS): “bisogna eliminare il rito abbreviato per camorristi e mafiosi altrimenti le pene per loro saranno sempre troppo lievi”.

CASTELLAMMARE DI STABIA. Blitz anticamorra nei confronti del clan Cesarano, attivo a Castellammare di Stabia: ordinanze restrittive per 18 persone. Sono 14 gli indagati finiti in carcere, uno sottoposto agli arresti domiciliari e quattro, due dei quali già destinatari di misura cautelare in carcere, sono stati sottoposti al divieto di dimora nella provincia di Napoli. Tra le vittime di estorsione anche un parente del narco-trafficante internazionale e ora collaboratore di giustizia Raffaele Imperiale.
L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal gip del tribunale partenopeo su richiesta della locale Dda. I reati contestati, a vario titolo, ai 18 indagati sono: associazione armata di tipo mafioso, tentato omicidio, estorsione aggravata dal metodo mafioso, porto illegale di arma clandestina aggravato dal metodo mafioso, rapina aggravata dal metodo mafioso, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di detenuti.
Le indagini, condotte dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Castellammare di Stabia e coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, sono iniziate nel giugno del 2020, all’indomani della chiusura di una prima tranche di investigazioni che aveva consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico di 16 persone, accusati a vario titolo di aver dato vita ad un gruppo criminale, originariamente incardinato nel clan Cesarano che, sfruttando la momentanea assenza di una vera e propria leadership all’interno del gruppo criminale, si sarebbe organizzato per assoggettare al suo controllo parte del territorio di Castellammare di Stabia, attuando una serie di estorsioni ai danni di commercianti ed attività imprenditoriali della zona e, parallelamente, avviando una florida attività di spaccio di sostanze stupefacenti.
L’indagine aveva portato all’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare eseguita dai militari dell’Arma nell’ottobre del 2021 e anche alla condanna di alcuni imputati che, nel frattempo, hanno definito la propria posizione con il rito abbreviato. Il prosieguo delle attività investigative è stato indirizzato agli aspetti associativi ed ha permesso di raccogliere gravi indizi circa l’attuale operatività del clan Cesarano, quale associazione armata di tipo mafioso con lo di perpetrare estorsione, traffico di droga e detenzione di armi, finalizzata all’acquisizione del controllo delle attività illecite e lecite di Castellammare di Stabia, di Pompei e delle zone limitrofe.
“Bene il blitz ma bisogna eliminare il rito abbreviato per i camorristi e i mafiosi – dichiara il deputato dell’Alleanza Verdi Sinistra Francesco Emilio Borrelli – altrimenti le pene per questi soggetti saranno sempre troppo leggere.” COMUNICATO STAMPA