CARENZA PEDIATRI DI BASE, MENSORIO (MISTO – CDU) PRESENTA INTERROGAZIONE IN CONSIGLIO REGIONALE

Napoli, 14 nov – “Quali provvedimenti il Governo regionale intende adottare al fine di garantire una maggiore disponibilità di medici pediatri e un servizio di assistenza sanitaria all’altezza delle aspettative delle famiglie campane e, al contempo, porre con ulteriore forza sul tavolo del governo nazionale la questione della carenza di medici di base e di specializzati in pediatria nel Servizio sanitario nazionale.” E’ quanto chiede il consigliere regionale del Gruppo Misto – CDU, Giovanni Mensorio, in un’interrogazione rivolta al Governatore della Campania.

“Negli ultimi mesi  – si legge nell’atto di sindacato ispettivo –  la mancanza di personale medico specializzato in pediatria ha sollevato non poche preoccupazioni e ha avuto un impatto significativo sulla qualità dell’assistenza sanitaria pediatrica in Campania.”

“Le aree maggiormente colpite dalla carenza di pediatri – rileva Mensorio – sono quelle con una densità abitativa bassa, come l’Alta Irpinia e il salernitano, dove i pediatri spesso devono assistere i pazienti anche di cinque – sei comuni che, in larga parte dei casi, si trovano a notevole distanza l’uno dall’altro.”  

“La carenza si ripercuote anche sui grandi centri come Napoli, Caserta e Salerno, che – aggiunge il consigliere regionale – hanno una popolazione significativa di bambini che necessitano di cure mediche specializzate, determinando una progressiva difficoltà di accesso all’assistenza sanitaria per i lunghi tempi di attesa, diagnosi ritardate o incomplete per via del sovraccarico di lavoro, con la conseguenza che i medici possono avere meno tempo per ogni paziente e una maggiore pressione sugli ospedali a causa della mancanza di pediatri in ambulatorio. Molte famiglie, infatti, si rivolgono agli ospedali per cure non urgenti, aumentando la pressione sui servizi ospedalieri.”

“Questa circostanza – prosegue Mensorio – aumenta lo stress dei medici determinato dal dover lavorare in condizioni di carenza, rischiando il burnout, con conseguente impatto sulla qualità dell’assistenza che possono offrire ai pazienti.”

“L’auspicio – chiude – è che ci possa essere una sinergia istituzionale proficua finalizzata ad assicurare ai pazienti un numero adeguato di professionisti e un’assistenza all’altezza delle loro aspettative.”