BRUCELLOSI, GLI ALLEVATORI CASERTANI DI BUFALE MEDITERRANEE TORNANO IN PIAZZA, SFILANO CON I TRATTORI E CHIEDONO DI INCONTRARE CENTINAIO

GRAZZANISE.Un incontro urgente con il sottosegretario di Stato con delega alle Filiere Agroalimentari del ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.
A chiederlo oggi in piazza a Grazzanise, a tre mesi dalla manifestazione dei trattori di Casal di Principe, gli allevatori di bufale mediterranee del Casertano che protestano contro la mancata applicazione delle norme europee e nazionali sull’eradicazione della brucellosi bufalina, nonché e contro l’applicazione del piano regionale campano che ha comportato negli ultimi tre anni l’abbattimento di circa 40.000 capi son sospetta brucellosi rivelatisi poi sani nel circa 90% dei casi.
Lo rende noto Domenico Fenizia, presidente dell’associazione Amici della Bufala che insieme agli allevatori aderenti a Copagri, all’associazione Tutela dell’Allevamento della Bufala Mediterranea Italiana e all’associazione Lega Bufalina, si sono dati appuntamento questa mattina al Borgo Appio di Grazzanise (Ce) sfilando poi coi trattori lungo le strade dei comuni casertani limitrofi.
Nel mirino degli allevatori, l’abbattimento indiscriminato dei Bufali di Razza Mediterranea Italiana perché sospetti di aver contratto la Brucellosi o la TBC bovis che minaccia gravemente i livello occupazioni di un territorio, il Casertano, nel quale viene prodotto oltre il 60 per cento del latte e della mozzarella di Bufala DOP a livello nazionale.
Obiettivo degli allevatori: il pieno rispetto da parte della Giunta Regionale della Campania, dell’ASL Caserta e dell’IZS di Portici delle procedure stabilite dai Regolamenti Ue 429 e 625 del 2016 e del 2020 e dalla speciale normativa di tutela di Tutela dei Bufali del Casertano prevista con la Legge Regionale della Campania n. 3/2005 e dalla Legge n. 292 del 27 dicembre 2002; l’utilizzo dei vaccini nella lotta contro la Brucellosi dei Bufali d’acqua del Casertano, considerato che il tasso d’infezione è cresciuto in modo esponenziale dal 2016 ad oggi e a tutt’oggi continua a crescere superando percentuali a due cifre in vaste aree del casertano; il pieno rispetto delle procedure diagnostiche sia per la Brucellosi che per la TBC Bovis , così definite dall’OIE (Organizzazione Internazionale delle Epizoozie) e dai Regolamenti UE, al fine di evitare di abbattere i bufali SANI Di Razza Mediterranea Italiana del casertano E per chiudere una volta e per tutte l’esteso fenomeno dei “falsi positivi”. COMUNICATO STAMPA