“UN’ALTRA VITA”: COLPI DI SCENA E DIRITTO ALLA VITA. IL RIMORSO E IL RIMPIANTO NEL NUOVO ROMANZO DI ANTONIA CALABRESE

A distanza di sette mesi dalla pubblicazione di “Welcome”, il nuovo romanzo di Antonia Calabrese narra un’ esperienza di premorte fra colpi di scena e scelte cristianamente discutibili. Antonia Calabrese, nata nel salernitano nell’anno 1958 e cresciuta ad Arezzo, vive in costiera cilentana e si occupa di letteratura sacra e contemporanea, poesia, pittura, scultura, digital painting e mail art. Protagonista del romanzo è Lia che “racconta di un Lare alla difesa del proprio diritto alla vita e di come lei, di nascita cristiana ma di mentalità laica, attratta dal paganesimo, nuora di un pastore evangelico e scandalizzata dagli ambienti religiosi, a scavalco di Halloween, distratta nei propri dubbi di fede e di coscienza è spinta in un’esperienza di premorte.
Con tutte le sue perplessità e la stringente necessità di chiedere aiuto e consiglio, osteggiata, sospinta e guidata dallo sconosciuto, perverrà a toccare gli abissi più profondi del proprio animo, proiettata a ritroso come in un film 3D a rivedere il proprio vissuto.
Ridotta in tristissime condizioni e convinta di trovarsi nel giorno del giudizio, l’unico dolore che prova è di ordine spirituale e metafisico e ciò che avverte intorno a sè la stringe nella morsa del rimpianto e dei rimorsi.
La genesi del romanzo è così spiegata dall’autrice: “Avevo avuto, come nel lampo di un flash, qualche mese prima di iniziare a scrivere questo romanzo, la visione di Roscigno Vecchia mentre l’ennesima persona mi chiedeva se avessi in programma di scrivere una storia ambientata nel Cilento.
Non avevo in progetto niente del genere ma quando iniziai l’incipit di una storia del tutto diversa che avevo in mente già da tempo, mossa dall’ispirazione scrissi invece qualcosa che non sapevo dove mi avrebbe portato.
Lasciai stare così per qualche giorno finché mi balenò, in maniera chiara e dettagliata, l’idea dell’intera trama di ‘Un’altra vita’.
Come già il romanzo ‘Welcome’, anche questo mio nuovo lavoro è un esperimento di narrativa mutazionista in cui, cioè, assieme al presupposto evoluzionista delle stirpi umane, su cui s’impianta l’intera storia, si desumono una e più azioni mutanti che fanno da propulsione verso un progresso della coscienza della protagonista.
Una visita alla città fantasma di Roscigno Vecchia, luogo di origine dei suoi antenati, costituisce per Lia l’elemento magico che catalizza l’intera narrazione.
Per il dibattimento intrinseco e i rimandi a notizie di cronaca ho preferito corredare il romanzo di bibliografia e di riferimenti alle Sacre Scritture.”
“Un’altra vita” è un romanzo contemplativo collocabile fra narrativa visionaria e mistica e realismo magico che offre spunti di riflessione su argomenti di sempre viva attualità come religiosità, adulterio e aborto.
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