NAPOLI. Le file della speranza. Non per conquistare un posto di lavoro. Ma per avere una chance per poter concorrere a conquistare un posto di lavoro.

Immagini che offendono la dignità delle persone, che sfidano il rischio pandemia: meglio morire di Covid che di fame e di umiliazione in attesa di un’occupazione che come un terno a lotto è difficile ad arrivare. Sensazioni che si percepiscono nell’osservare la fiumana di persone che questa mattina si riversava in via Corrado Barbagalli, con l’obiettivo di un traguardo: superare la prima prova per l’accesso ai Corsi di specializzazione per il sostegno (VI ciclo – a.a. 2020/21) – Scuola secondaria di II grado. Un corteo informe, animato, per quelli che ormai sono vicini alla soglia dei fatidici 50, (più vicini alla quiescenza che al primo giorno di lavoro) da un’ultima speranza, quella di ricevere finalmente una decorosa sistemazione, retribuita, forse non da manager, ma sufficiente a sopravvivere. Per evitare assembramenti (?) i candidati sono stati suddivisi in doppia sessione mattutina, 7,30 e 12,00, presso le sedi del Palapartenope, del Palabarbuto e dell’ Università Suor Orsola Benincasa. Pochi quelli che hanno rinunciato alla lotteria del concorso, e così gli aspiranti docenti di sostegno si sono messi in riga, incuranti di ogni norma di distanziamento, per partecipare alla prova preselettiva per accedere ai percorsi. Un campionario di umanità dignitosa: donne e uomini, sposati e non, giovani ed over, di estrazione sociale diversa, un rosario di persone, che tentano disperatamente (non pochi gli sfiduciati) di accedere ad un Corso di Formazione. Si solo un corso non un posto di lavoro. In un Paese dove il diritto al lavoro è solo sancito dalla Carta costituzionale, ma non garantito. Migliaia di persone in attesa di una preselezione, che somiglia molto di più ad una “decimazione” visto che una volta superate le “forche Caudine” del primo step, (60 quesiti formulati con cinque opzioni di risposta, fra le quali il candidato ne individua una soltanto), sarà necessario sottoporsi ai successivi step: superare anche la prova scritta e quella orale. Quesiti come quiz di un gioco in tv che indica delle opzioni, ed una semplice X sarà sufficiente a valutare se il candidato abbia competenze linguistiche e “comprenda” i testi in lingua italiana. Auguriamo un ”in bocca al lupo a tutti” ed a chi di dovere di non far morire gli ultimi barlumi di speranza. Lavoro è sinonimo di dignità.

-Scritto da: Anna Montesarchio