STRADE – PONTI – VIADOTTI – GALLERIE INFRASTRUTTURE VITALI PER LO SVILUPPO ECONOMICO E SOCIALE DI OGNI TERRITORIO

La SS17 Var Foggia-Campobasso-L’Aquila-Roma e il caso della galleria ‘Passo de Lupo’. Le due infrastrutture collegano molti conventi dove dimorò Padre Pio da Pietrelcina nel corso del suo articolato cammino religioso. Tre Regioni, Puglia, Molise e Campania e tre provincie, Foggia, Campobasso e Benevento, direttamente interessate alla vicenda. 

Lo studio della viabilità del territorio è vitale per approfondire e migliorare la qualità dei preesistenti collegamenti stradali e sviluppare moderne progettazioni di strade, ponti, viadotti e gallerie. Sarà l’intelligenza umana o l’intelligenza artificiale a progettare le automobili autonomizzate nonché le infrastrutture viarie dell’imminente futuro? La Puglia, porta europea protesa verso l’oriente: la galleria ‘Passo del Lupo’ e il collegamento della SS17 Var/ Foggia-Campobasso-L’Aquila-Roma. La Campania, la provincia di Benevento e i Comuni Fortorini. Il Molise e le Infrastrutture di Trasporto: il collegamento ferroviario Foggia-Lucera-Campobasso, la possibile realizzazione dell’Autostrada Termoli-San Vittore del Lazio e la ‘Frana di Pietracatella’. San Giovanni Rotondo: Padre Pio da Pietrelcina espresse ardentemente il desiderio di un collegamento ferroviario che consentisse ai pellegrini di poter giungere nel paesello garganico presso il Convento-Santuario di ‘Santa Maria delle Grazie’ e presso l’Ospedale ‘Casa Sollievo della Sofferenza’. 

Nuova intervista a Giuseppe Zingarelli. A partire dal 2016, mediante ripetute segnalazioni inoltrate ai Dirigenti del Compartimento ANAS della Regione Puglia e della Regione Molise, nonché interessando la Procura della Repubblica di Foggia e di Campobasso, i Ministri delle Infrastrutture e dei Trasporti ed altre Autorità Istituzionali, denunciò l’evidente stato di fatiscenza strutturale della galleria ‘Passo del Lupo’, i diffusi ammaloramenti del manto stradale e il degrado dei viadotti situati lungo la SS17.

Il 23 dicembre 2023 la galleria ‘Passo del Lupo’ è stata riaperta al traffico automobilistico dopo 3 mesi di chiusura a causa di necessari lavori di riqualificazione strutturale. L’infrastruttura, pertanto, subirà nuove interdizioni al transito per consentire la prosecuzione dei lavori di riammodernamento. Il tunnel, costruito circa 50 anni fa in provincia di Foggia nel territorio comunale di Volturino, la cui lunghezza misura 1.373 metri, è situato a confine con la Regione Campania e la Regione Molise lungo la SS17/Var Foggia-Campobasso-L’Aquila-Roma, la strada a ‘scorrimento veloce’ collegante il capoluogo dauno, Foggia, al capoluogo molisano, Campobasso. La strategica galleria consente il collegamento indiretto anche con la Regione Abruzzo e la Regione Lazio, in direzione della Capitale.

1- Tre Regioni, Puglia, Molise e Campania e tre Provincie, Foggia, Benevento e Campobasso collegate direttamente dalla SS17 Var/Foggia-Campobasso-L’Aquila-Roma e dalla galleria ‘Passo del Lupo’. Tre Regioni, tre Provincie, tre territori del meridione d’Italia interessate al collegamento viario della superstrada a scorrimento veloce che collega anche i conventi dove dimorò Padre Pio da Pietrelcina nel corso del suo articolato cammino religioso.

La chiusura del tunnel provoca puntualmente accese polemiche, discussioni, dibattiti a volte tecnici a volte politici, riecheggianti finanche in Parlamento. La realtà dice questo. Non è la prima volta che accade. In effetti quando l’ANAS chiude al transito veicolare la galleria ‘Passo del Lupo’ divampano polemiche e si accendono dibattiti che si amplificano al punto tale da giungere anche in sedi importanti. Ad onor del vero le discussioni su questa tematica non sono mai mancate. Sotto questo aspetto non c’è da stupirsi. Quello che invece mi induce a serie riflessioni sono gli echi delle problematiche affliggenti la galleria giunte perfino sui tavoli del Parlamento. Non comprendo perché la politica si sia fatta viva soltanto qualche giorno fa, al cospetto di evidenti ed ataviche problematiche che, ben prima dell’inoltro delle mie segnalazioni, da oltre due lustri, già travagliavano visibilmente la galleria ‘Passo del Lupo’ e l’intera arteria stradale della SS17/Var. Dette situazioni erano da un decennio sotto gli occhi di tutti. Se  qualche politico o qualche amministratore locale avesse avuto la sensibilità di attivarsi già anni or sono, portando in Parlamento i riscontri del degrado strutturale del tunnel ed invocando gli opportuni interventi risolutivi del caso, non ci sarebbe stata necessità da parte mia di esternare con dossier fotografici, relazioni e quant’altro alle Autorità interpellate le situazioni di totale assenza di manutenzione che da tempo immemorabile erano già palesemente riscontrabili sul collegamento stradale in questione. Del resto, anche l’ANAS-Puglia riconobbe pienamente e fin da subito tutte le criticità che avevo segnalato. I dibattiti e le discussioni sollevate nel recente periodo natalizio a riguardo di una galleria fondamentale per il collegamento interregionale diretto Puglia-Molise-Campania, se non altro, hanno rimarcato ed evidenziato che la galleria in questione è, per i collegamenti viari interregionali, una delle più importanti gallerie del meridione d’Italia. I progettisti dell’epoca la realizzarono negli anni ’70 affinché adempisse nel tempo ad una specie di missione. Si, perché alla ‘Passo del Lupo’ fu affidata una missione non soltanto sociale ed economica, ma anche politica. La missione di collegare ed unire non solo tre Regioni, Puglia-Molise e Campania ma anche tre Provincie, la provincia di Foggia, la provincia di Campobasso e la provincia di Benevento al fine di promuovere il progresso e lo sviluppo socioeconomico di questi tre territori cardine, situati geograficamente nel cuore del nostro meridione e rappresentanti i motori del Mezzogiorno. Tre regioni e tre provincie. Collegate e unite da una sola strada.

2- La SS17 Var e la galleria ‘Passo del Lupo’ sono attualmente infrastrutture molto trafficate.

Decisamente. Infatti, partendo in auto da San Giovanni Rotondo, transitando a Foggia e proseguendo in direzione Campobasso-L’ Aquila-Roma, la SS17/Var e la ‘Passo del Lupo’ raccordano molti conventi dove in passato dimorò il giovane Padre Pio da Pietrelcina nel corso del suo articolato cammino vocazionale. Emerge in modo immediato l’importante aspetto del turismo religioso collegato al santo di Pietrelcina, uno dei santi più conosciuti al mondo.

3- L’ANAS-Puglia è addetta alla gestione della SS17 Var e della galleria. Se l’ANAS riconobbe i degradi infrastrutturali da lei segnalati, allora perché avrebbe ritardato ad asfaltare sia la SS17/Var sia a riammodernare strutturalmente la galleria?

L’ANAS pur lamentando una insufficienza di fondi economici, eseguì i riasfaltamenti a distanza di qualche settimana. Nonostante i primi interventi di temporaneo e sommario ‘rattoppo’ del manto stradale, si dovette attendere qualche tempo per giungere ad asfaltare i lunghi tratti ammalorati della SS17/Var. Gli asfaltamenti effettuati in seguito furono valutati dall’ANAS come “interventi di manutenzione straordinaria”. Per la galleria, invece, la tempistica non fu la stessa. Si attese lo stanziamento di risorse economiche proveniente dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Con queste risorse finanziarie l’ANAS-Puglia provvide ad operare una riattualizzazione parziale della segnaletica stradale, ad installare nuove barriere di protezione e a realizzare gli allacci per permettere di illuminare alcuni svincoli stradali.

4- Che importi finanziari comportarono questi interventi per l’ANAS?

Per riattualizzare parzialmente la segnaletica, installare nuove barriere protettive e realizzare gli allacci per illuminare alcuni svincoli, l’importo notificato fu pari a circa 2,5 milioni di euro.

5- Per quale ragione vi era una impossibilità economica dell’ANAS nell’attuare gli interventi di manutenzione della galleria?

L’ANAS, agli inizi del 2018, era in attesa ricevere finanziamenti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Con i fondi economici richiesti da ANAS nella stila del ‘Contratto di Programma’ quadriennale 2016-2020, contratto soggetto peraltro all’approvazione del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica, l’Ente gestore avrebbe dovuto realizzare le impiantistiche di cui la ‘Passo del Lupo’ era sempre stata sprovvista fin dal suo sorgere. Parlo dell’impianto di ventilazione e dell’impianto antincendio. Si rimarcò che l’impianto antincendio era presente in galleria. Personalmente a me non risultava e continua a non risultare. In ogni caso pur non mettendo in dubbio la presenza nel tunnel dell’impianto antincendio era di vitale importanza che fosse riammodernato già molto tempo fa. 

6- A quanto ammontarono gli importi richiesti dall’ANAS per riasfaltare la SS17?

A circa 2 milioni di euro.

7- Quale fu l’ammontare dell’importo finanziario stimato dall’ANAS per riammodernare strutturalmente la galleria ‘Passo del Lupo’?.

L’ANAS richiese al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti un ulteriore importo di 2 milioni di Euro per poter porre rimedio al degrado del rivestimento interno delle pareti e realizzare la impermeabilizzazione strutturale della galleria, onde poter porre rimedio ed eliminare le infiltrazioni di acque sorgive e piovane che, filtranti all’interno della galleria e ristagnando sulla sede stradale del tunnel, davano vita alla formazione di ampie chiazze di acqua defluenti verso la base delle pareti laterali della galleria, originando dei lunghi rivoli, simili a fiumiciattoli.

8- Quindi, 2 milioni di euro per la impermeabilizzazione, più altri 2 milioni di euro per la realizzazione degli impianti antincendio e di ventilazione e arriviamo alla cifra di 4 milioni di euro.

Esattamente. In più avevo richiesto anche l’adeguamento dell’impianto di illuminazione. La illuminazione interna era insufficiente da anni. Molte volte l’illuminazione della ‘Passo del Lupo’ era totalmente spenta. Gli automobilisti viaggiavano al buio all’interno del tunnel ed a velocità ridotta. Era come entrare in una immensa caverna tetra e oscura. Si percepiva una fortissima sensazione di disagio psicologico. Specialmente negli anni passati, era così fiocamente illuminata da sembrare di essere al buio.

9- Poiché ora si parla di un definitivo riadeguamento strutturale, la galleria verrà dotata di nuova impiantistica di illuminazione. Conosce l’importo per realizzare il nuovo impianto di illuminazione?

No. Però la Direzione Generale dell’ANAS, in virtù di un apposito ‘accordo quadro’ vigente in tutto il territorio nazionale avrebbe optato per installare un’impiantistica di alto livello, che sostituirà l’attuale obsoleto impianto luci. L’impianto che si installerà dovrebbe avere una dotazione consistente di corpi luminosi a led di ultima generazione. Presumo che gli importi stanziati in passato siano stati nuovamente ricomputati e riattualizzati.

10- All’ammontare pregresso degli importi indicati, attualmente si aggiungeranno ulteriori costi relativi all’installazione delle centine metalliche che verranno infisse per tutta la lunghezza della galleria, assicurando il riconsolidamento della volta.

Per quanto concerne l’ammontare degli importi necessari a realizzare le opere di inserimento o infissione delle centine metalliche anche lungo le pareti, al fine di consolidare e rafforzare la volta stessa della ‘Passo del Lupo’, qualche tempo fa vennero notificati gli stanziamenti delle risorse economiche approvate dalla Camera dei Deputati. La quale diede il suo assenso per inserire nella nuova Legge di Bilancio importi destinati alla messa in sicurezza della SS17 e della galleria.

11- Questo a causa del verificarsi degli abbondanti distacchi di calcinacci all’interno della galleria, verificatisi il 1° febbraio 2019 in direzione dell’uscita dello stesso lato Campobasso?

L’importo messo a disposizione dal Parlamento ammontava a circa 18 milioni di euro. Considerando che, nella zona a confine tra Puglia, Campania e Molise, a ridosso delle provincie di Foggia, Benevento e Campobasso si sta intensificando lo sviluppo commerciale e che l’arteria della SS17 Var/ da tempo registra una intensificazione del traffico automobilistico, è plausibile e necessario un generale intervento di messa in sicurezza delle infrastrutture di cui parliamo, in quanto la stessa SS17/Var è uno snodo fondamentale per il trasporto delle merci e per le comunicazioni, in modo particolare per le comunità locali stanziate nelle vallate dei Monti Dauni Settentrionali, per i comuni del basso Fortore stanziati lungo la dorsale appenninica sannita e per le comunità situate nelle vallate del basso Molise. A mio avviso, come già ribadito, tutti questi interventi di ripristino e di messa in sicurezza delle infrastrutture, sia di manutenzione ordinaria che di manutenzione straordinaria, avrebbero dovuto essere eseguiti già molto tempo fa, quindi ben prima del 2016. È evidente che slittando i tempi di intervento da parte dell’ANAS, il degrado delle infrastrutture con il tempo si sia aggravato. A confine tra la Puglia, la Campania e il Molise sussiste anche un altro pericolo che affligge specialmente nella stagione invernale queste zone.

12- A quale pericolosità si riferisce?

Ai dissesti montani. Nelle zone interne a confine con la Puglia, il Molise e la Campania, incombe il pericolo di dissesto idrogeologico. Le aree montane a confine tra i territori della provincia di Foggia, Benevento e Campobasso sono interessate da smottamenti che non possono farci dimenticare il rischio idrogeologico che tipicizza buona parte dei territori subappenninici di questa zona del nostro meridione. Del resto, l’Italia è un Paese ad elevato rischio idrogeologico. È importante sorga una nuova cultura e una nuova sensibilità nei confronti delle problematiche correlate alla tutela del territorio al fine di preservarlo adeguatamente dai rischi idrogeologici. Rischio idrogeologico e costruzione di infrastrutture viarie all’avanguardia sono due aspetti intimamente interconnessi di una stessa problematica. Al cospetto dell’elevato rischio idrogeologico cui è soggetto il territorio italiano a causa della sua già fragile costituzione geomorfologica, siamo, oggi più che mai, obbligati a rispondere con la realizzazione di progettualità di elevatissima qualità per fronteggiare questa delicata situazione.     

13- Ci sono concrete soluzioni tecniche in grado di fronteggiare e risolvere in prospettiva futura il problema delle interdizioni veicolari della SS17 Var e della galleria ‘Passo del Lupo’?

Una soluzione tecnicamente realizzabile consisterebbe nella realizzazione di una seconda galleria. Un nuovo e modernissimo tunnel realizzato con criteri di ultima generazione, collocato in parallelo alla ‘Passo del Lupo’, risolverebbe definitivamente tutte le problematiche preesistenti e porrebbe fine a tutti i disagi alle infuocate discussioni che puntualmente sorgono ogni qual volta il tunnel e la SS17 Var/ subisce interdizioni al traffico veicolare. È la storia infinita della galleria ‘Passo del Lupo’ che troverebbe finalmente una soluzione definitiva. Una seconda galleria super moderna, parallela alla ‘Passo del Lupo’, manterrebbe sempre attivo, operativo ed efficiente il collegamento stradale interregionale della SS17/Var. La costruzione della SS17 Var Foggia-Campobasso-L’Aquila-Roma e della galleria ‘Passo del Lupo’ consegnò alla storia un grande successo della politica.

14- Potrebbe essere più esplicito a riguardo?

Certamente. Fu l’avvocato Bernardino Tizzani, all’epoca Presidente dell’Ente Provincia di Foggia, il 28 novembre 1966, a pronunciare il discorso di presentazione di quella progettazione infrastrutturale che, ispirata da una armonica visione politica instauratasi tra gli amministratori dell’Ente Provincia di Foggia e dell’Ente Provincia del Molise, cui seguì anche l’entusiasta approvazione degli omologhi amministratori dell’Ente Provincia di Benevento, risultò vincente per il territorio. Sulle ali di quell’entusiasmo politico furono poste le fondamenta delle progettualità tecniche che ispirarono la costruzione della SS17 Var e della galleria ‘Passo del Lupo’. Il progetto impegnò a fondo gli ingegneri del tempo, i quali svilupparono una visione futuristica del collegamento stradale, elaborando significative variazioni dei piani altimetrici allo scopo di eliminare i numerosi tratti stradali presentanti oceani di curve caratterizzate da forti pendenze. I tecnici, in tal modo, riuscirono ad individuare un eccellente tracciato stradale cui si aggiunse l’elevato livello tecnologico e strutturale degli impalcati dei viadotti. Se si considera l’epoca alla quale risale l’ideazione del progetto, l’intento degli ingegneri riuscì pienamente a traguardare un tracciato pregevole. Il collegamento stradale centrò in pieno il suo triplice proposito: unire tre regioni e tre provincie, favorire lo sviluppo socioeconomico dei tre territori, porre la basi per favorire una entusiasmante collaborazione politica interregionale, collaborazione che nel Mezzogiorno di fatto non ebbe riscontri prima di allora. Fu indubbiamente una vittoria senza precedenti della politica e dei politici del tempo. La realizzazione del tracciato stradale della SS17/Var pone tutt’oggi gli automobilisti a contatto diretto con le verdeggianti vallate e i suggestivi paesaggi che tipicizzano il meridione peninsulare. L’ultimazione della SS17/Var suscitò apprezzamenti a livello nazionale, sia dal punto di vista tecnico sia dal punto di vista politico. Quella progettazione stradale fu un successo storico che riuscì a propagare, unità di intenti e sinergia intercollaborativa tra gli stessi politici campani, pugliesi e molisani. Questo entusiasmo contagiò anche gli omologhi colleghi politici della Regione Abruzzo e della Regione Lazio dell’epoca. Lo narrano le cronache di oltre mezzo secolo fa. Quei politici e quella politica marciarono compatti, accomunati dalla volontà di migliorare lo status quo strutturale di quei territori. Oggi i tempi sono totalmente mutati. La politica è troppo litigiosa, lontanissima dal collaborare per partorire unità di intenti, unità di azione e soprattutto unità di visione programmatica onde poter rilanciare, rimodellare e riprogrammare nuovi modelli di sviluppo e di crescita socioeconomica del Paese, soprattutto in prospettiva delle difficilissime sfide planetarie prospettate dall’imminente futuro. Una cosa è certa. Vi è non soltanto un rapporto indissolubile che lega e rapporta gli amministratori di un territorio al territorio stesso ma sussiste al contempo anche una equazione difficilmente contestabile e sminuibile. Un territorio che progredisce e si sviluppa rifletterà sempre l’efficienza della pianificazione programmatica della classe politica che lo amministra, in caso contrario saremo in presenza di una classe politica scadente che condannerà quel territorio a subire ritardi e penalizzazioni socioeconomiche rilevanti.         

15- In termini economici, quale fu la spesa all’epoca sostenuta per finanziare la realizzazione della SS17 Var e della galleria ‘Passo del Lupo’?

Eravamo nella metà degli anni ’60. Certamente un’altra epoca. Realizzare i 14 chilometri che permisero di eliminare le numerose curve che conducono a Mottamontecorvino e successivamente, dal Bivio “Crocella di Mottamontecorvino” in direzione di Volturara Appula per potersi dirigere in direzione di Campobasso, strada che in realtà occorre percorrere ancora oggi quando la SS17 Var e la galleria sono interdette al transito veicolare, comportò una spesa di quasi 5 miliardi di vecchie lire. Per la precisione la spesa fu di 4 miliardi e 700 milioni di lire. Per la realizzazione della sola galleria ‘Passo del Lupo’, invece, la spesa finanziata dallo Stato fu di 1 miliardo e 800 milioni di vecchie lire. Dalla realizzazione di quella pianificazione progettuale la SS17 Foggia-Campobasso Variante di Volturara Appula fu conosciuta, infatti, come “la strada delle Tre Regioni”.

16- Nel 2016 lei inoltrò richiesta al Presidente Nazionale dell’ANAS Italia Spa, nonché Amministratore Delegato della stessa, dottor Gianni Vittorio Armani, per chiedere se fosse in previsione la costruzione di un nuovo tronco stradale che consentisse, lungo il collegamento stradale della SS17 Foggia-Campobasso, di bypassare un movimento franoso ricadente nel territorio di Pietracatella, un comune sito in provincia di Campobasso. Sostanzialmente chiese se fosse in previsione la progettazione preliminare o se fosse stato già elaborato progettualmente un nuovo tronco stradale che di fatto consentisse di ottimizzare la percorrenza automobilistica dell’arteria di collegamento stradale Foggia-Campobasso.

Esattamente. Da circa 60 anni, è attivo un movimento franoso conosciuto in tutta la Regione Molise con il nome di “Frana di Pietracatella”. Questo movimento franoso investe la sede stradale della SS645 in agro di Pietracatella e costringe l’ANAS-Molise a monitorare periodicamente l’entità dello slittamento a valle della sede stradale della SS645, in quanto colpita dalla spinta del moto franoso stesso. Tale inconveniente originò in passato, oltre che perentorie deformazioni della stessa sede stradale, anche frequenti rallentamenti veicolari sul collegamento stradale Foggia-Campobasso, senza mai causare la completa interruzione dell’arteria stradale al transito automobilistico. Tempo fa, in un incontro ufficiale tenutosi nel comune di Riccia, in provincia di Campobasso, il dottor Gianni Vittorio Armani, all’epoca Presidente Nazionale e Amministratore Delegato dell’ANAS Italia Spa, accolse le istanze avanzate dagli amministratori molisani circa la necessità di promuovere ed attuare fattivamente un piano di riprogrammazione e di riordino della viabilità nell’ambito dell’intero territorio regionale, tenendo banco anche la questione della costruzione dell’Autostrada in Molise, perché erano state avanzate proposte di realizzare un collegamento autostradale lungo 34 Km, da Guardiaregia a San Vittore, che collegasse l’A1 con l’A14. In realtà quel progetto non venne avviato perché era un progetto preliminare che tale rimase. Successivamente si parlò del possibile decollo di una progettualità prevedente la costruzione dell’Autostrada Termoli-San Vittore, e della prospettiva di poter realizzare una bretella di raccordo con Campobasso. Ma anche di quel progetto si riscontrava la totale inesistenza. Il dottor Armani, a Riccia, dichiarò ufficialmente che lo Stato aveva approvato le richieste degli amministratori molisani, approvando lo stanziamento di circa 322 milioni di euro per riconfigurare tutte le strade che nella Regione, appartenenti all’ANAS, avevano necessità di essere riconfigurate ed ottimizzate. Dei 322 milioni di euro, la somma di ben 25 milioni di euro venne appositamente stanziata per la SS645 affinché si realizzasse la costruzione, a valle del Tappino, di un nuovo tronco stradale che consentisse di ottimizzare il collegamento stradale Foggia-Campobasso. A quell’incontro parteciparono anche la sindaca del comune di Riccia, all’epoca era la dottoressa Michela Fanelli, l’allora presidente della Regione Molise, l’architetto Paolo Di Laura-Frattura e il Consigliere Regionale alle Infrastrutture Pierpaolo Nagni. Scrissi personalmente sia al Ministro Graziano Delrio, sia al Presidente Nazionale dell’ANAS Italia Spa, dottor Gianni Vittorio Armani, sia all’ex Presidente della Regione Molise, l’architetto Paolo Di Laura-Frattura per chiedere se il nuovo tronco stradale fosse in stato di progettazione preliminare o meno e se potessi essere informato sui tempi di reale realizzazione strutturale dello stesso. Da nessuno dei tre ebbi modo di ricevere una risposta. La costruzione del nuovo tronco stradale porterebbe notevoli benefici all’intera area del Fortore, eliminando definitivamente le problematiche connesse agli inconvenienti rapportati alla ‘Frana di Pietracatella’, realizzando in tal modo quella sospirata ottimizzazione del collegamento viario Foggia-Campobasso. Riprogrammare la viabilità del territorio potrebbe portare a risultati di rilancio dei collegamenti viari, anche alla luce di un altro dato importantissimo cui feci riferimento tempo fa.

17- Quale sarebbe?

La realizzazione del collegamento ferroviario Foggia-Lucera-Campobasso. Considerando la riattivazione della linea ferroviaria Foggia-Lucera, diventa oggi essenziale e fondamentale traguardare la costruzione della linea ferroviaria Lucera-Campobasso. Questo collegamento ferroviario è vitale per ridisegnare, ed imprimere una nuova architettura alle dinamiche dei trasporti interregionali nei territori del Mezzogiorno. Puglia, Campania e Molise rappresentano le tre Regioni più importanti del meridione d’Italia per privilegiata collocazione geografica. Lo studio delle vie di comunicazione è fondamentale per migliorare e potenziare i collegamenti sul territorio. La dinamicizzazione di un territorio è direttamente proporzionale alle capacità espresse dagli amministratori politici di individuare un interscambio di sinergie con gli amministratori dei territori confinanti. Nel caso della ferrovia Foggia-Lucera-Campobasso questa richiesta di cooperare per attuare una sinergica collaborazione per la realizzazione della ferrovia Foggia-Campobasso si verificò in passato. Circa venti anni fa gli amministratori politici del Molise espressero agli amministratori politici foggiani la chiara volontà di cooperare fattivamente per dar vita al collegamento ferroviario Campobasso-Lucera-Foggia. Le casse finanziarie della Regione Molise erano disposte a cofinanziare il progetto in sintonia con gli amministratori della provincia di Foggia. Infatti, nel 1999, venne depositato presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti un dettagliato progetto prevedente il collegamento ferroviario Lucera-Campobasso, approvato anche dal Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica. Misteriosamente, inspiegabilmente l’allora Presidente della Regione Puglia, Nicola Vendola, si oppose. Quel collegamento avrebbe rilanciato vigorosamente lo sviluppo sociale non solo della intera ‘Capitanata’ ma anche quello dell’intera provincia di Campobasso, ossigenando al contempo anche le dinamiche dell’economia di tutta la provincia di Foggia. Inoltre, voglio ricordare che, l’inspiegabile decisione del Presidente Vendola, bloccò anche la realizzazione operativa delle previste progettualità di sviluppo che in quel periodo si sarebbero attuate per modernizzare e potenziare i collegamenti ferroviari tra i territori della Regione Molise e della Regione Lazio. Una decisione quella di Vendola che apportò un grande danno socioeconomico alle provincie di Foggia e di Campobasso. Anche Padre Pio da Pietrelcina, quando era ancora in vita, espresse ardentemente il suo grande desiderio di poter un giorno avere un collegamento ferroviario che consentisse ai pellegrini di poter giungere a San Giovanni Rotondo presso il Convento-Santuario ‘Santa Maria delle Grazie’ e presso l’Ospedale da lui fortissimamente voluto : ‘Casa Sollievo della Sofferenza’. Per l’intitolazione dell’Ospedale, San Pio scelse quattro sole parole. Quattro sole parole che, come ci ricordò il dottor Guglielmo Sanguinetti, grande collaboratore di Padre Pio nella costruzione del conosciutissimo plesso sanitario di fama internazionale, raggiunsero i più lontani confini del mondo.                  

18- Il 23 dicembre 2023 l’ANAS, dopo circa tre mesi di chiusura, ha riaperto al transito automobilistico la galleria. La riapertura però è soltanto temporanea. I lavori dovranno essere completati nel corso del 2024.

Infatti la galleria verrà richiusa il 22 marzo 2024. Nel frattempo, però, alcuni esperti mondiali della viabilità hanno sollevato future prospettive alla luce delle attuali problematiche e valutazioni di fondo inerenti alla viabilità dell’attuale periodo storico.

19- Che tipo di inquadramenti e di problematiche?

Alcuni esperti di viabilità e di collegamenti stradali mondiali hanno elaborato una visione futuristica che a breve potrebbe riscrivere la storia della viabilità e delle progettualità legate allo sviluppo delle nuove infrastrutture viarie in tutti i Paesi del pianeta. Il problema di fatto esiste ed è ipotizzabile in tempi non lontani.

20- Potrebbe spiegarci più chiaramente di cosa si tratta e l’entità di queste problematiche?.

Le tecnologie attuali sono avanzatissime. Oggi facciamo fatica, ma questo è umanamente comprensibile, ad immaginare il cambiamento epocale che progressivamente potrebbe mutare a breve molti aspetti e molte situazioni del nostro vivere quotidiano. Stiamo sfogliando le pagine della storia e non ci stiamo accorgendo di essere entrati in un’altra storia. Siamo entrati in una dimensione epocale iperavanzata ed ipertecnologica.  Non ci stiamo accorgendo che l ‘imminente futuro ha in serbo cambiamenti che stravolgeranno le società, le imprese, e se vogliamo dirla in gergo più ampio, stravolgeranno anche l’economia globale, i nostri spostamenti e i nostri stili di vita, in riferimento anche al modo in cui lavoriamo. La digitalizzazione in così forte sviluppo espansivo e la informatizzazione delle automobili a guida assistita o a guida autonoma, che dir si voglia, presto diventerà realtà di tutti i giorni. Pensiamo che la guida assistita già oggi è in grado di prevenire incidenti stradali e salvare vite umane. Molte automobili saranno dotate di tecnologia attiva che renderà i nostri viaggi non solo confortevoli ma al contempo superveloci e aerodinamici. Fra un ventennio, parliamo del 2045 si prevede che metà del parco veicoli mondiale sarà totalmente elettrico e autonomo, ivi compresi taxi, autotreni e autobus per gli spostamenti in città. Questo incredibile passaggio ci proietterà verso realtà talmente complesse e avanzate, al cospetto delle quali oggi, potremmo anche affermare di essere una generazione tecnologicamente sorpassata. Non saremo più noi a guidare le auto ma le auto a guidare noi. Le futuristiche auto autonomizzate ci imporranno stili e modi di spostamenti che noi oggi ancora non concepiamo. Quindi in proiezione futura, affinché questo diventi realtà occorrerà ricommutare ex-novo molte delle reti stradali mondiali per permettere a queste automobili autonomizzate di interagire con le infrastrutture stradali che saranno tutte dotate di sensori digitali. Questo significa che occorrerà riprogettare una nuova ipertecnologica rete stradale mondiale con nuove e ipertecnologiche infrastrutture viarie, quindi con gallerie, ponti e viadotti dotati di sensori hi-tech che consentano alle auto elettriche autonome di interagire con esse. Saranno le nuove auto autonomizzate a farsi garanti della nostra sicurezza in modo che saremo guidati da esse. Le auto viaggeranno su strade ipertecnologiche simili alle automobili stesse e i pedoni interagiranno, per la loro sicurezza, con auto ed infrastrutture ridisegnate e ripensate dalla Intelligenza Artificiale.

21- Potrebbe significare la definitiva fine di un’epoca?.

In un certo senso, potrebbe essere così. Si potrebbe andare in questa direzione anche prima di quanto potremmo immaginare. La fine di un’epoca e l’inizio di una dimensione ipertecnologica anche per la progettazione delle infrastrutture viarie. Sarà l’Intelligenza Artificiale a riprogettare strade, ponti, viadotti e gallerie  che assumeranno configurazioni e dotazioni strutturali sensorizzate e tecnologicamente avanzate.

22- Quindi a suo giudizio, prima o poi interagiremo con l’Intelligenza Artificiale?

Sarà quasi inevitabile l’interazione. A meno che si annulli il concetto di automazione alla guida e si decida di annullare la stessa Intelligenza Artificiale. Non credo però sia più possibile anche se il rischio di annullamento del fattore umano è elevato. In conseguenza di ciò, gli Enti gestori stradali dovranno riprogrammarsi e ricorrere a strategie di modellizzazione futuristica iperavanzata per attuare la gestione della sicurezza stradale, sfruttando i dati informativi computerizzati, capaci di individuare le caratteristiche della infrastruttura che l’auto sta percorrendo o attraversando, per evitarle incidenti implementando preventivamente interventi per assicurare e garantire i livelli di sicurezza stessa.

23- Saremo presto a contatto con queste nuove dimensioni della guida tecnologica?

Non siamo affatto distanti. Tutt’altro. L’Intelligenza Artificiale altro non è che la capacità intellettiva della macchina, cioè l’intelligenza della macchina di rivestirsi, diciamo così, di una dimensione umana capace di interloquire con l’intelligenza umana, fronteggiandone il ragionamento, la creatività, l’apprendimento per comprendere l’ambiente dove l’essere umano vive, lavora, si emoziona o sviluppa i propri interessi. Una macchina che sarà in grado di percepire e risolvere i problemi che affliggono un essere umano. Lo so. E ‘qualcosa che ancora concettualmente non riusciamo bene a comprendere e controllare.

24- Personalmente, lei come vede questa situazione?

Penso che l’evoluzione delle auto autonomizzate sarà con il trascorrere del tempo inarrestabile. Il decollo di tecnologie sempre più complesse e sofisticate, quali le tecnologie digitali e della stessa Intelligenza Artificiale, metterà presto a dura prova non solo il settore dei trasporti ma indurrà in tentazione anche il mondo della politica, gli stessi politici e probabilmente sottoporre a dure prove anche una certa stabilità economica e finanziaria. A quel punto neanche chi crea l’Intelligenza Artificiale sarà più in grado di comprendere appieno quali potrebbero essere le reali potenzialità dei sistemi avanzati che sono stati strutturati, cito la dizione tecnica, sul “machine learning”, che è in effetti un sottoprodotto dell’Intelligenza Artificiale. È l’intelligenza umana che dovrà alla fine decidere se evitare che l’Intelligenza Artificiale possa, diciamo così, ‘misurarsi’ con la nostra intelligenza per farla rimanere quella che in effetti è: soltanto una imitazione dell’intelligenza umana.

Intervista raccolta da Giuseppe Maiello

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