NOLA. L’ANPI ricorda questo pomeriggio l’eccidio del settembre 1943: 12 militari italiani uccisi e 5 civili. Primo appuntamento al Museo archeologico. Si continua lunedì 11.

NOLA. L’ANPI Zona Nolana – in collaborazione con il Comune di Nola e con la rivista Infiniti Mondi – celebra l’80° anniversario dei fatti tragici del settembre del 1943. Si comincia questa sera anniversario dell’ufficializzazione dell’Armistizio, alle ore 17.30, presso il Museo Archeologico di Nola, l’ANPI Zona Nolana sarà presentato un numero speciale della rivista Infiniti Mondi, dedicato a quei drammatici eventi. Lunedì 11 settembre, sempre alle 17.30, in P.zza Marconi, presso il Monumento ai moti carbonari, si celebrerà l’80° anniversario dell’Eccidio, alla presenza delle autorità militari, civili e religiose. Per l’occasione saranno inaugurate le Pietre d’inciampo in ricordo delle vittime dell’occupazione nazista, sia militari che civili.
L’11 settembre 1943 vennero fucilati in piazza D’Armi 10 ufficiali, un altro era stato trucidato il giorno precedente e un altro ancora nonostante fosse malato e bloccato in infermeria. Fu la reazione tedesca allo scontro a fuoco, con i militari italiani che non vollero lasciarsi disarmare. Perse la vita, un soldato tedesco. Vi furono altre vittime sia militari che civili della barbarie nazifascista, “colpevoli” di resistenza.
Per ricordare tutti questi martiri, l’ANPI Zona Nolana ha scelto di dedicare a ciascuna vittima una pietra d’inciampo da porre ai piedi della lapide affissa in ricordo dei fatti del settembre ’43, sul retro del Monumento eretto negli anni ’60 in onore dei carbonari Morelli e Silvati.
«L’A.N.P.I Zona Nolana in occasione dell’80° dell’Eccidio di Nola, insieme al Comune, ricorda i caduti dedicando ad ognuno dei dodici militari e dei cinque civili una pietra d’inciampo, poste nei pressi del monumento degli eroi risorgimentali. Il nostro impegno -sottolinea il presidente della sezione ANPI Zona Nolana, Giovanni Notaro – è ricordare e far conoscere la storia degli uomini e delle donne delle nostre terre che hanno lottato e spesso pagato con la vita la nostra libertà e democrazia». A.C.