NAPOLI. Pizzaiolo ucciso. Il padre di Francesco Pio Maimone: “il titolare dello chalet Agostino va a testimoniare al posto del dipendente omertoso”. Borrelli (Avs): “il clima sta cambiando, la gente si sta schierando contro il sistema criminale che ha assassinato un innocente”.

NAPOLI. Nuovo volpo di scena al processo per l’omicidio del giovane pizzaiolo Francesco Pio Maimone il giovane pizzaiolo ucciso per errore da un colpo di pistola in seguito a una lite scoppiata per un pestone su un paio di sneakers della quale era assolutamente estraneo. Il padre della vittima in diretta durante la trasmissione di Radio Marte la Radiazza condotta da Gianni Simioli ha raccontato che si è presentato in aula a testimoniare il titolare dello Chalet Agostino dopo che un suo addetto si era rifiutato di rispondere alle domande del giudice e aveva ritrattato la precedente testimonianza in cui aveva individuato il killer. “Il titolare è venuto al processo – ha spiegato Antonio Maimone – e ha raccontato che il dipendente che aveva assistito all’omicidio la notte stessa aveva riconosciuto Valda che era uno storico frequentatore della zona e che al telefono gli aveva raccontato tutto. In questo modo è riuscito a identificare l’assassino visto che la vicenda gli era stata raccontata in modo molto preciso e conosceva di vista tutti i protagonisti. Inoltre, il titolare si è scusato per il comportamento omertoso e vigliacco del dipendente che ha rotto con lui ogni legame lavorativo”.”Siamo soddisfatti di questa svolta – dichiara il deputato dell’Alleanza Verdi Sinistra Francesco Emilio Borrelli – perché con l’omertà e la vigliaccheria si stava ammazzando una seconda volta Francesco Pio. La paura davanti alla famiglia criminale Valda è comprensibile ma ritrattare una testimonianza per non far condannare un feroce assassino che ha ucciso un innocente è inaccettabile”. Alcuni giorni fa c’erano stati momenti di tensione a Mergellina nel corso dell’iniziativa promossa proprio dal deputato di Alleanza Verdi Sinistra Francesco Emilio Borrelli che aveva deposto una corona di fiori in ricordo di Francesco Pio Maimone. Nel corso dell’iniziativa all’esterno dello chalet Agostino alcuni parenti e amici del testimone chiave, che quella sera lavorava presso lo chalet e aveva ritrattato la sua versione in Tribunale venendo incriminato dal giudice per reticenza, avevano avvicinato il deputato insultandolo pesantemente e minacciandolo di morte. Adesso gli stessi protagonisti di quella vergognosa vicenda hanno chiesto tramite Antonio Maimone di potersi scusare pubblicamente con il deputato Borrelli che intanto aveva sporto regolare denuncia. “Di fronte all’arroganza e alla violenza della camorra non si deve voltare la faccia ma bisogna schierarsi dalla parte giusta. Per questo siamo venuti a Mergellina per deporre dei fiori e per chiedere giustizia per Francesco Pio Maimone, proprio nel luogo dove fu ucciso. Lo abbiamo fatto all’indomani della vigliacca ritrattazione della testimonianza chiave che potrebbe inchiodare l’assassino da parte di un lavoratore dello chalet Agostino che ha assistito alla tragedia e che è stato così incriminato dal giudice. Da un lato servono segnali forti nei confronti di chi è connivente e tutela i camorristi, dall’altro dobbiamo far sentire la vicinanza delle istituzioni e della città alla famiglia di Francesco Pio Maimone. Non dobbiamo consentire alla camorra di allontanare la verità sull’accaduto soprattutto dopo che molti testimoni sono stati minacciati pubblicamente e addirittura la sorella dell’assassino ha fatto un video in cui esaltava la mafia nonostante fosse agli arresti domiciliari, come ho già denunciato in Parlamento. Cambiare testimonianza è un atto indegno e vigliacco. Troppi i ‘non ricordo’ che rischiavano di uccidere per la seconda volta Francesco Pio Maimone. Grazie alla testimonianza dell’amico e alle ritrattazioni il clima sta cambiando”. Queste le parole del deputato Borrelli che insieme al consigliere della I Municipalità Lorenzo Pascucci e a Giovanni Sabatino Commissario Ente Foce Volturno, hanno portato dei fiori sulla scena del crimine. Nel corso dell’iniziativa anche la telefonata del padre di Francesco Pio Maimone che ha dichiarato tutta la sua amarezza per quanto accaduto in Tribunale.

COMUNICATO STAMPA

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