NAPOLI. Il Cardarelli sul tetto d’Europa per la gestione dell’ictus in emergenza. Nel 2022 al Cardarelli, nella gestione dell’ictus in fase acuta, il 42% delle terapie con trombolisi è stato effettuato entro 40 minuti dai primi sintomi mentre il 63% delle terapie “meccaniche” è stato realizzato entro i 90 minuti. Questi numeri qualificano il Cardarelli tra i migliori centri in Europa.
. All’ospedale Cardarelli è stato assegnato lo status “Diamante”, massimo riconoscimento previsto dall’“European Stroke Organisation” per il trattamento ultraprecoce dell’ictus ischemico. L’ospedale napoletano ha trattato oltre 600 ictus negli ultimi 18 mesi (una media di oltre 1 al giorno); nel 2022 il Cardarelli ha raggiunto il massimo riconoscimento possibile, riuscendo ad effettuare il 42% delle terapie di trombolisi entro 40 minuti dai primi sintomi e il 63% delle terapie meccaniche entro i 90 minuti dall’esordio della patologia. Il premio Diamante – attribuito dall’European Stroke Organisation nell’ambito del programma Angels Awards – è attualmente il massimo status che un ospedale può ottenere quale riconoscimento per l’eccellenza nella gestione e nel trattamento dell’ictus. La presa in carico del paziente con ictus presso il Cardarelli è effettuata in modo congiunto, in base alle specifiche competenze, dall’UOC Neurologia diretta da Vincenzo Andreone e dall’UOC di Neuroradiologia diretta da Mario Muto, già a partire dall’accesso nel Pronto Soccorso guidato da Fiorella Paladino. Dice Vincenzo Andreone, primario della Neurologia del Cardarelli “Il punto nodale del trattamento dell’ictus in fase acuta rimane il tempo tra l’inizio dei sintomi e i trattamenti di riperfusione quali: trombolisi endovenosa o trombolisi endovenosa + trombectomia meccanica. Riuscire a trattare il paziente entro la prima ora dall’esordio dell’ictus, la cosiddetta Golden Hour, è essenziale per poter garantire ad una maggiore proporzione di pazienti esiti ultra favorevoli, a prescindere dalla loro età. L’ICTUS, se trattato precocemente, può non determinare danni sul paziente.”Per accelerare il più possibile il trattamento dell’ICTUS, l’equipe del Cardarelli inizia la terapia farmacologica già in fase di diagnosi, quando l’assistito è ancora sul lettino della TAC. La presa in carico del paziente con sintomi di Ischemia cerebrale avviene fin dall’accesso al Pronto Soccorso, con l’immediato coinvolgimento del team di Neuroradiologia e della Stroke Unit della Neurologia. Dice Mario Muto, primario della Neuroradiologia del Cardarelli: “L’obiettivo primario di una rete altamente tempo-dipendente come quella dell’ictus è abbattere i tempi necessari al trattamento. Per questo occorre un’organizzazione ben strutturata ed un’ottimizzazione dei percorsi, attuando il coinvolgimento di tutte le figure professionali che collaborano alla gestione del paziente con ICTUS. Anche l’operatore che trasporta il paziente è parte essenziale di un’equipe che ha quale primo nemico il tempo.”Lo status Diamond assegnato al Cardarelli per il percorso Ictus nell’ambito del programma di monitoraggio europeo condotto da ESO-Angels, è stato raggiunto grazie alla stretta e continua collaborazione del personale del Pronto Soccorso, della Neurologia, della Neuroradiologia interventistica e degli Anestesisti di sala operatoria. Dice Antonio d’Amore, Direttore Generale dell’AORN Cardarelli: “Ringrazio tutti i medici, gli infermieri, gli OSS, i tecnici impegnati nella gestione dell’ICTUS, risultati così prestigiosi ed importanti possono essere raggiunti solo con un grande ed importante lavoro di squadra. Lo status Diamante attribuito dall’ESO al nostro ospedale è l’ennesima evidenza di come il Cardarelli sappia rispondere con competenza e velocità ai bisogni di salute più complessi dei cittadini, grazie alle grandi professionalità che lo caratterizzano, alla dedizione di tanti nostri operatori e ad una struttura di grande rilievo. Dobbiamo ripartire da queste eccellenze per trainare tutto l’ospedale verso nuovi traguardi.”