NAPOLI. Deceduta Patrizia Petrone la donna vittima a luglio di una brutale rapina. Borrelli (Europa Verde): “in primo grado condanne a solo 7 anni. Chiediamo pene molto più severe quando ci sarà il secondo grado di giudizio. Basta con la tolleranza per i giovani delinquenti a cui vengono dedicati anche murales, altarini e manifestazioni di sostegno. Pensiamo alle vittime e alle loro famiglie”.

NAPOLI. Non c’è l’ha fatta Patrizia Petrone, titolare della Antica Pizzeria Gianni e Genny di salita Tarsia, che era stata vittima di una rapina consumatasi nella tarda serata del 17 luglio scorso in via Salvator Rosa. “Zia Patrizia”, come la chiamano tutti nel quartiere, era in sella ad uno scooter guidato dalla nipote, quando due giovanissimi si affiancarono al loro mezzo al fine di rubarlo. Patrizia Petrone cadendo sull’asfalto riportò ferite alla testa e fu ricoverata in condizioni gravissime prima al Cardarelli e poi all’Ospedale del Mare dove stamane è deceduta. I funerali saranno celebrati venerdì mattina alle 12.
La Squadra mobile di Napoli eseguì pochi giorni dopo due decreti di fermo emessi dalla Procura di Napoli e dalla Procura presso il Tribunale per i minorenni di Napoli rispettivamente nei confronti di un 19enne con precedenti di polizia, e di un 16enne.
Le indagini, condotte attraverso l’analisi dei sistemi di videosorveglianza, gli accertamenti sulle targhe rilevate e l’ascolto di testimoni, consentirono di risalire ai responsabili, nonché di trovare e sequestrare il veicolo e l’arma, rivelatasi una pistola replica priva di tappo rosso, utilizzati per commettere il delitto. Il 19enne fu portato nel carcere di Poggioreale mentre il 16enne fu portato al centro di prima accoglienza dei Colli Aminei.
La famiglia di una delle vittime Patrizia Petrone si rivolse al consigliere regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli e al conduttore radiofonico Gianni Simioli per esprimere il proprio disappunto sulla sentenza di primo grado inflitta al maggiorenne: “ai magistrati avevamo chiesto giustizia e invece 7 anni sono una pena molto lieve. Noi purtroppo l’ergastolo lo stiamo già vivendo da quella maledetta data, ci hanno distrutto la vita”.
“Patrizia Perone non si è ripresa più da quella notte. La famiglia si era rivolta a noi per lanciare un grido di dolore e giustizia affinchè la pena fosse proporzionata al reato commesso. Noi chiediamo il massimo della severità nel secondo grado di giudizio contro questi delinquenti che hanno rovinato la vita a una famiglia di persone lavoratrici e oneste. 7 anni sono troppo pochi per la vita di una persona. Non ci arrendiamo all’idea che la mobilitazione e la comprensione avvenga sempre a favore dei criminali, dei delinquenti e dei violenti come avverrà sabato prossimo quando ci sarà una manifestazione pubblica a favore dei baby rapinatori e contro le forze dell’ordine. Noi siamo dalla parte delle vittime e lo gridiamo assieme a questa famiglia con tutta la nostra forza. Purtroppo una parte significativa della città guarda con simpatia e solidarietà ai delinquenti a cui vengono dedicati murales abusivi, canzoni dei neomelodici, altarini illegali e addirittura cortei. Degli innocenti e delle vittime purtroppo se ne occupano in pochi, cadono quasi tutti nel dimenticatoio” dichiara il consigliere regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli.

COMUNICATO STAMPA