Murales Ugo Russo: Comitato, ricorso a Consiglio di Stato. Borrelli (Europa Verde): “sfida alle istituzioni senza precedenti pur di omaggiare un rapinatore e un’opera abusiva che è divenuta un luogo di “pellegrinaggio” della famiglie di boss mafiosi. Più tempo si perde più il potere criminale si afferma sul territorio”.

“La partita giuridica sulla legittimità del murales per Ugo Russo è solo a metà – hanno dichiarato i rappresentanti del comitato Verità e Giustizia per Ugo Russo– insieme alla famiglia e su consiglio degli avvocati abbiamo deciso di ricorrere al Consiglio di Stato. Oltre che sulla rivendicazione di verità e giustizia per il caso di Ugo. Ricorreremo per difendere la legittimità di questo murales e indirettamente anche delle altre opere d’arte muraria della città”.
“Se tutti questi comitati e i familiari avessero dedicato lo stesso tempo, energia e denaro come stanno facendo adesso per ricordarlo – dichiara il consigliere regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli – per educarlo e tutelarlo quando era in vita questo ragazzino probabilmente non sarebbe mai divenuto un rapinatore. In realtà questa mobilitazione mai avvenuta in precedenza da parte di questi soggetti in difesa o sostegno degli eroi e delle vittime della criminalità è un modo per rivendicare l’egemonia anche simbolica della delinquenza che appesta la nostra terra. Chi non rispetta le regole, chi vive approfittando e derubando il prossimo, chi è casomai connivente o colluso con la camorra vuole con questa battaglia rivendicare il diritto a omaggiare pubblicamente i propri “simboli criminali”. Non a caso Napoli negli ultimi anni è stata invasa da murales e altarini dedicati a baby boss, camorristi e delinquenti vari. Gli altarini sono spesso utilizzati per nascondere armi e droga mentre i murales servono per realizzare anche gemellaggi mafiosi come è avvenuto proprio con quello di Ugo Russo dove in “pellegrinaggio” sono venuti esponenti mafiosi della Sicilia dove in circostanze simili è morto il figlio di un boss”.
“Nel comitato per la verità e giustizia per Ugo Russo fanno parte anche gli amici e i parenti che devastarono il Pronto soccorso dell’ospedale Pellegrini quando il giovane arrivò in fin di vita e che poi andarono a fare una stesa fuori la caserma Pastrengo dei Carabinieri. Noi continueremo a difendere e a batterci per le vittime e gli eroi della nostra terra a cui raramente vengono dedicati questi omaggi. Infine va specificato che non bisogna confondere la libertà artistica e di espressione con l’imposizione di modelli criminali realizzati anche in modo abusivo. Se Ugo Russo fosse stato ucciso da un boss di camorra la famiglia probabilmente, come è sempre successo in passato, non avrebbe protestato e non sarebbero nati comitati equivoci con tanto di manifestazioni pubbliche. Noi chiediamo che il murale venga rimosso subito, più tempo si perde più il potere criminale si afferma sul territorio” dichiara il consigliere regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli che da tempo si batte contro gli omaggi pubblici a criminali e camorristi a Napoli.