L ‘ AUTISMO È UNA DIVERSITÀ CHE PUÒ RECARE DIFFICOLTÀ? L’ AUTISMO È UNA DISABILITÀ?


L’ Autismo chi di noi non ha sentito questa parola almeno una volta nella vita, la maggioranza delle persone più o meno è venuta a contatto o per sentito dire o per esperienza diretta con il mondo. Chi ha figli autistici ha dovuto modificare la propria vita forse, ha dovuto rinunciare alla carriera lavorativa per prendersi cura dei propri figli o del proprio figlio neurodiverso. Crediamo che non ci sia il mondo dell’autismo ma i mondi dell’autismo si perché ogni soggetto autistico è un mondo a parte che ha bisogno o meno di attenzioni, di affetto, di amore o solamente di amicizia. Gli autistici è ben precisare che non sono nati con una malattia perché gli autismi sono una diversa conformazione cerebrale, che però in buona parte dei soggetti può compromettere seriamente la capacità di vivere una vita serena e una maggiore autonomia, con il bisogno di un supporto continuo da parte dei familiari e gli operatori specializzati.
A volte assistiamo a degli autistici che sono distaccati dalla vita reale che viviamo ogni giorno, ma non perché vogliono distaccarsi di propria iniziativa, ma solamente perché non c’è stata la chiave di volta di aprire la breccia della propria mente e far sì che la realtà del proprio cervello si mescoli alla realtà visiva. Molte famiglie sono disperate nel vedere i propri figli autolesionarsi, urlare o deprimersi, in queste realtà la condizione autistica reca disabilità nel vivere una vita priva di difficoltà.
Cosa ben diversa succede agli autistici ad alto ed altissimo funzionamento che riescono a verbalizzare forse non pienamente le proprie emozioni, alcuni di loro si immolano per un mondo migliore, inclusivo e privo di barriere mentali.
Molte persone nel 2 aprile sono investite da manifestazioni pubbliche che vogliono ricordare di essere consapevoli del mondo degli autismi che è in piena espansione.
Ma ricordiamo che gli autistici e soprattutto i genitori tutti i giorni per loro è il 2 d’aprile. Cosa interessante e degna di critica è che nello stesso mondo dell’autismo c’è una divisione frammentata di associazioni, di liberi soggetti che non riescono ad essere compatti, perché ognuno di loro porta avanti il proprio vessillo e non cede alle proposte e ai cavalli portanti degli altri.
La politica fa poco nulla per tutti coloro che ruotano attorno ai disturbi dello spettro autistico, non fa sì che le persone siano aiutate realmente e le famiglie non siano abbandonate a se stesse, ma cosa più importante e degna di nota è che c’è una forza in ogni persona autistica e genitore che gli permette di combattere strenuamente e di vincere i migliori scontri sul ring della vita.
Al di là della definizione di malattia, disturbo oppure disabilità, fatto sta che è un autistico non verbale ha bisogno di cura e attenzione come anche gli autistici verbali che hanno comorbidità, quindi in linea definitiva possiamo dire che per alcuni l’autismo può essere certamente una condizione che necessita di supporto continuo perché inficia molto le attività quotidiane della vita.

Di Davide Sarno