L’ AMORE DI CRISTO RIFLESSO NELLA CREAZIONE RACCONTATO DA UN’ ASPERGER APRITE, ANZI SPALANCATE LE PORTE A CRISTO!

Queste le parole di Papa Giovanni Paolo II, che sono rimaste impresse a generazioni e generazioni che hanno vissuto gli ultimi 50 anni, come può un uomo vedere l’amore del Cristo? Beh bisogna partire dal presupposto che Gesù è una persona reale, è in mezzo a noi dovunque siamo sulla terra e lo invochiamo.
Quando noi guardiamo il cielo, il sole e le stelle, osserviamo delle opere d’arte che per amore il creatore le ha poste dove le conosciamo noi. Sì quell’amore che ci costringe ad amare Dio per ciò che ha creato di bello nella realtà conosciuta.
Ma l’amore di Cristo, dove si può manifestare? Si può manifestare in tanti modi, in un sorriso, in un abbraccio, in una carezza, nello sguardo di un bambino, oppure semplicemente osservando la battigia in riva al mare.
Perché è importante aprire anzi spalancare le porte della nostra esistenza a Gesù? Perché egli ci può concedere pace, come Principe della Pace, egli può custodire i nostri pensieri in un posto sicuro.
Ma l’amore di Cristo viene manifestato costantemente dal creato, immaginiamo quando siamo in riva al mare, in una giornata con un tepore primaverile magari distesi sulla sabbia, osservando il tramonto all’orizzonte. Questa raffigurazione ci fa capire molto, ci fa capire che Gesù è tanto vasto quanto bello, il Cristo è stato l’artefice del Creato colui che ama l’uomo più di chiunque altro. Se noi gustiamo un frutto oppure qualsiasi altro cibo che ci incanta come sapore, in quel momento siamo gustando l’amore del Cristo che si manifesta con dolcezza verso di noi. Magari a volte possiamo essere delusi dalla vita, possiamo accusare dei colpi a livello emotivo ma se un bambino ci guarda e ci sorride sicuramente ci sentiremo meglio, ed è proprio in quel sorriso che Gesù si nasconde.
Gesù si manifesta anche nei rapporti quotidiani che abbiamo con i nostri colleghi di lavoro, sì un datore di lavoro che è paziente ed accondiscendente con le richieste che il suo sottoposto gli chiede, manifesta le qualità del Signore, infatti proprio come un datore di lavoro paziente, Gesù fu paziente con i suoi apostoli, che benché umili e volenterosi nei tre anni del suo ministero dovevano apprendere molte cose dal loro maestro.
Nella vita di oggi in molte occasioni possiamo incontrare Gesù, quando ci imbattiamo in un sofferente, che con il suo sorriso ci ringrazia per la nostra semplice presenza al suo fianco.
Quando ci prendiamo cura di un cagnolino o di qualsiasi altro animale a noi caro, vediamo il ricambiare dell’affetto che si può paragonare, al creato che manifesta l’amore di un progettista che prima ed egli stesso che ama la vita.

Davide Sarno