In sintonia con quanto sottolineato da Papa Francesco , anche noi di VitaWebTV abbiamo deciso di partecipare alla celebrazione della “giornata mondiale del rifugiato” celebrata dal Comune di Grumo Nevano, su input del Centro Astalli ed in collaborazione con il gruppo scout di Grumo. Sul nostro sito il servizio.

Papa: apriamo cuore ai rifugiati, siamo una sola famiglia ‘Così faremo crescere una comunità più umana’
(ANSA) – CITTA DEL VATICANO, 20 GIU – Oggi si celebra la Giornata mondiale del rifugiato. Lo ha ricordato il Papa all’Angelus.
“Apriamo il nostro cuore ai rifugiati, facciamo nostre le loro tristezze, le loro gioie, impariamo dalla loro coraggiosa resilienza. Cosi tutti insieme faremo crescere una comunità più umana, una sola grande famiglia”, ha sottolineato Papa Francesco. (ANSA).

(VATICANONEWS). “ Myanmar, il Papa: straziante la situazione degli sfollati, torni la pace”
Al termine dell’Angelus Francesco si unisce all’appello dei vescovi del Paese asiatico che, dopo il golpe del primo febbraio scorso, si trova ad un passo dalla carestia e con i luoghi di culto sotto attacco. Nella Giornata Mondiale del Rifugiato, l’invito ad “aprire il cuore” alle persone in fuga da guerra, violenze e povertà: “Impariamo dalla loro resilienza”. La voce del Papa si unisce a quella addolorata dei vescovi del Myanmar, Paese che vive un dramma dopo l’altro dal colpo di Stato dello scorso primo febbraio. A conclusione dell’Angelus, Francesco parla di una “esperienza straziante” per la popolazione, sfollata, impaurita e a un passo dalla carestia. Dalla finestra del Palazzo apostolico, il Pontefice ribadisce il suo sostegno all’appello dei vescovi locali che, l’11 giugno scorso, chiedevano di tutelare i corridoi umanitari nelle zone di conflitto, rispettare la sacralità dei luoghi di culto e salvaguardare la sicurezza dei civili, soprattutto anziani e bambini.
“Unisco la mia voce a quella dei vescovi del Myanmar che la scorsa settimana hanno lanciato un appello richiamando all’attenzione del mondo intero l’esperienza straziante di migliaia di persone che in quel Paese sono sfollate e stanno morendo di fame”
Nell’appello pubblico, la Conferenza episcopale del Myanmar, guidata dal cardinale Charles Bo, chiedeva di difendere la vita di un popolo e, al tempo stesso, denunciava la situazione di “migliaia di persone che muoiono di fame e malattie nelle giungle”, senza un riparo adeguato, senza cibo e acqua pulita. In quei giorni, inoltre, i militari, dopo aver colpito chiese e monasteri dove gli sfollati avevano cercato riparo dagli attacchi alle loro case, sono passati a colpire direttamente gli aiuti umanitari destinati a chi si trova nella foresta, distruggendoli e incendiandoli, così come con le forniture mediche per i rifugiati. (VATICANONEWS)