GRUMO NEVANO. La città omaggia l’artista Giuseppe Pecoraro, prematuramente scomparso nel 1994

GRUMO NEVANO. “Officina Sonora”, lo studio di registrazione di Gino Reccia, apre alla pittura ed ospita per tre giorni negli spazi di Corso Garibaldi a Grumo Nevano opere dell’artista Giuseppe Pecoraro che quest’anno avrebbe compiuto settant’anni. Il pittore si è spento prematuramente nel 1994.Da alcuni anni è iniziata un’opera tesa al recupero della sua arte, culminata nel 2022 in una mostra e nella realizzazione di un catalogo, “A Sud dell’Anima”, curato da Gisella Pecoraro, sorella dell’artista, e dal giornalista Giovanni Ruggiero. Oggi si ricorda la sua nascita, con un compleanno alla memoria, con il jazz che il pittore ha tanto amato. «Officina Sonora – dice Gino Reccia – produce ed offre musica da molti anni. Per tre giorni qui da noi metteremo insieme le due espressioni, colori e note, come del resto faceva l’artista che dipingeva ascoltando musica.»In questi studi di incisione, galleria d’arte insolita, saranno esposte 18 opere dell’artista datate dal 1971 al 1993. Domenica, poi, alle 18 sarà presentato il catalogo con l’intervento di Gaetano Romano, storico e critico d’arte particolarmente attento a tutte le espressioni artistiche del secondo Novecento della Campania. Per volere della sorella dell’artista, il ricavato del catalogo sarà devoluto alla UILDM di Arzano, presieduta da Salvatore Leonardo. Questa associazione opera a favore delle persone affette da distrofia muscolare. Poi la musica. Sarà possibile ascoltare il brano “E’ d’’a terra ca nasce l’ommo”, composto nel 1982 da Antonio Capasso ispirato all’opera di Pecoraro. Il brano che è stato realizzato proprio in questi studi di Grumo Nevano è eseguito dalla cantante Antonella Maisto, accompagnata dai musicisti Umberto Maisto (chitarra), Anselmo Pascale (basso) e Tommaso D’Avanzo (percussioni). Sarà poi una serata tutta jazz con un ospite d’eccezione, il chitarrista Mino Lanzieri, che proporrà brani del suo ultimo album, “Vibes”, realizzato con la collaborazione di due jazzisti di calibro: gli americani Reuben Rogers (contrabbasso) e Ulysses Owens Jr. (batteria).

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