GIORNATA REGIONALE DELLA MISERICORDIA DEGLI ISTITUTI
PENITENZIARI DELLA CAMPANIA.
POMPEI 06.04.2024

Svoltasi a Pompei oggi, la “Giornata Regionale della Misericordia degli Istituti Penitenziari della Campania”, organizzata dal Provveditorato dell’Amministrazione Penitenziaria e dal Centro di Giustizia Minorile di Napoli.

Giornata di pellegrinaggio, che ha visto l’arrivo presso il Santuario di detenuti, familiari dei detenuti, cappellani delle carceri e volontari da tutta la Campania.

La mattinata è iniziata con l’accoglienza da parte dell’ Arcivescovo di Pompei Tommaso Caputo, per poi raggiungere in corteo la Basilica, dove alle 10.30 l’arcivescovo di Sant’Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia, delegato della Conferenza Episcopale Campana per la Pastorale Carceraria, Pasquale Cascio, ha celebrato la Santa Messa e con lui hanno concelebrato i cappellani delle carceri della Regione.

Durante la celebrazione, tra i banchi riempiti da detenuti, familiari dei detenuti e volontari, tanta emozione visibile attraverso sguardi, abbracci, mani che si stringono.

Dopo la celebrazione della Santa Messa, il momento della “Testimonianza” avvenuto nella Sala Bartolo Longo.

Momento emozionante, quello della “Testimonianza” dei detenuti, ma anche di Sacerdoti e Garanti.

Francesco Detenuto di Alta Sicurezza, da dieci anni in carcere a Secondigliano, ha portato la propria testimonianza, ha parlato della sua gioia di essere presente in questa giornata, del suo percorso carcerario fatto di partecipazione a
Progetti lavorativi, ha parlato con gioia ed emozione del suo percorso all’ Universita di Ingegneria, che spera di ultimare al più presto.
Da un anno e mezzo Francesco fa anche parte del coro che canta durante la celebrazione della messa in carcere.

L’anno scorso con grande orgoglio ha partecipato, nel coro, al Concerto di Natale in carcere.
Infine Francesco ha concluso la sua testimonianza affermando che bisogna essere sereni per stare bene, che tutti possono sbagliare ma che si può cambiare, che oggi chi è in carcere è nel giusto perché sta pagando per gli sbagli commessi, quindi i detenuti devono essere accettati.
“Combattere e sperare perché la speranza ci fa vivere ed andare avanti, Augurio di libertà e famiglia.”
Questo il messaggio finale di Francesco rivolto alla sala.

Poi prende la parola Don Enzo, critico verso le fiction come “Mare Fuori” ed altre, a suo dire fanno vedere situazioni carcerarie che non esistono.

Prende la parola infine Samuele Ciambriello, il Garante campano dei diritti dei detenuti.
Il carcere dichiara, non è la soluzione, nel carcere si muore da una parte e dall’altra, il carcere per come è fatto non porta ad una via di uscita.

Ciambriello ha detto che il 18 aprile, i Garanti dei detenuti saranno presenti fuori dalle strutture penitenziarie per leggeranno i nomi di tutti i morti in carcere, come segno di protesta.
Saluti e libertà, il suo saluto finale.

Dopo le testimonianze è venuto il momento del pranzo, tutti insieme detenuti, familiari, volontari e sacerdoti, in una grande sala.
Il pranzo passa tra chiacchierate, bambini che si rincorrono, cibo e dolci portati da parenti e volontari, ma soprattutto emozioni belle, sentimenti senza sbarre.

Dopo il pranzo e gli abbracci sotto ad un sole che scalda e che dà speranza, in questa giornata di Pompei si conclude il pellegrinaggio.

Ognuno ritorna da dove è arrivato, si spera con un sentimento positivo fatto di speranza e di voglia di riscatto, perché un futuro migliore ci può essere per tutti.

G.M