FRATTAMAGGIORE. Personale dipendente dell’Asl Napoli 2 Nord sospeso, la Cisl chiede l’applicazione della normativa che prevede la ricollocazione delle risorse che non intendono sottoporsi alla somministrazione del vaccino anti Covid, presso servizi che non hanno contatti con l’utenza senza “rischi di diffusione e di contagio, anche al di fuori della propria UOC”.

Ieri, come abbiamo riportato in anteprima su questo sito, l’Asl Napoli 2 Nord aveva deciso di sospendere senza stipendio ventitre sanitari – medici, infermieri, Operatori Sociosanitari, fisioterapisti, ostetriche – che avevano rifiutato la vaccinazione contro il COVID19. “La decisione dell’Azienda è stata assunta in base alle disposizioni di legge che prevedono l’allontanamento dai servizi assistenziali di quegli operatori sanitari che – pur non avendo particolari problematiche sanitarie – scelgono di non sottoporsi a vaccinazione” si leggeva nella nota diffusa dalla direzione dell’Asl che “prima di procedere alla sospensione, i Direttori delle Unità operative dell’Azienda hanno verificato l’impossibilità di poter impiegare questo personale in attività che non prevedessero il contatto diretto coi pazienti”. La CISL fp ASL Napoli 2 Nord scende in campo e spiega che come sindacato “è assolutamente pro-vaccino, siamo tutti in prima linea a lottare contro questa enorme minaccia e siamo stati i primi ad essere stati vaccinati a dicembre ed a gennaio per la seconda dose. Non ci interessa entrare nel merito su vaccinarsi o meno, ciò che chiediamo è il rispetto integrale dell’ art. 4 DL 44 / 2021 e quindi sollecitiamo la riallocazione dei 23 dipendenti sospesi. Un Organizzazione Sindacale non può rimanere in silenzio, ed anche oggi, di fronte ad una situazione assolutamente unica nel suo genere, la CISL fp ASL Napoli 2 Nord c è” conclude la breve nota.