FRATTAMAGGIORE. Parte anche a Frattamaggiore l’iniziativa del “reddito di libertà per donne vittime di violenza” .

A farsi carico di sollecitare l’amministrazione ad aderire alla opportunità l’assessore alle alla pubblica istruzione ed alle pari opportunità, Carmela Vitale che fa capo al gruppo Frattamaggiore più Verde, con il consigliere e capogruppo, Giovanni Pezzullo, in sintonia con il servizio politiche sociali del Comune.

Le domande vanno presentate entro il 31 dicembre al seguente indirizzo mail: [email protected]


La possibilità è offerta dalla circolare INPS dell’ 8 novembre 2021, n. 166 che illustra nel dettaglio la disciplina del Reddito (specificando i requisiti di accesso al beneficio, il regime fiscale e le compatibilità con altre misure di sostegno come il Reddito di Cittadinanza o altri sussidi economici anche di altra natura (REM, NASpI , Cassa Integrazione Guadagni , ANF, ecc.), destinato alle donne vittime di violenza, che fa riferimento all’articolo 3, comma 1, decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 17 dicembre 2020 con il quale viene introdotto un contributo denominato “Reddito di Libertà”, destinato alle donne vittime di violenza, senza figli o con figli minori, seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle regioni e dai servizi sociali nei percorsi di fuoriuscita dalla violenza, al fine di contribuire a sostenerne l’autonomia.
La misura, infatti, consiste in un contributo economico, stabilito nella misura massima di 400 euro mensili pro capite, concesso in un’unica soluzione per massimo 12 mesi, finalizzato a sostenere prioritariamente le spese per assicurare l’autonomia abitativa e la riacquisizione dell’autonomia personale, nonché il percorso scolastico e formativo dei figli o delle figlie minori. La misura, inoltre, è compatibile con altri strumenti di sostegno al reddito” recita la normativa.
Destinatarie del contributo sono le donne residenti nel territorio italiano che siano cittadine italiane o comunitarie oppure, in caso di cittadine di Stato extracomunitario, in possesso di regolare permesso di soggiorno e le straniere aventi lo status di rifugiate politiche o lo status di protezione sussidiaria.
La domanda deve essere presentata all’INPS dalle donne interessate, direttamente o mediante un rappresentante legale o un delegato, tramite il Comune di residenza, utilizzando uno speciale modello che è possibile trovare sul sito ed è allegato alla circolare.
L’Inps precisa che le domande non ammesse “per insufficienza di budget” potranno essere accolte in un momento successivo.