Femminicidio: Lettera di Mons. Angelo Spinillo Vescovo di Aversa (CE)

IncontridiVita #17marzo2021

Lettera di #riflessione del Vescovo di #Aversa Sua Ecc.Mons. #AngeloSpinello sul #femminicidio.
FEMMINICIDIO UN’ASSURDA #STRAGE DI #GENERE
La tristissima notizia della crudele uccisione di #OrnellaPinto sgomenta la sensibilità di ogni persona umana e ancor più di chi crede in #Dio, in Colui che si è presentato all’umanità come il Dio della vita, il Dio amante della vita. La notizia sgomenta ancora di più se si pensa che questa uccisione risulta essere il #dodicesimo femminicidio dall’inizio del 2021, ovvero in circa #settantagiorni. In verità, già da sola, sgomenta la terribile parola coniata nella comunicazione umana per indicare questa drammatica strage: “femminicidio”. È una parola terribile perché, molto più che alcuni episodi isolati, sembra indicare qualcosa che è ancora in atto, una #stragedigenere. E probabilmente è così, perché si tratta di violenze e di uccisioni causate dal nascosto serpeggiare, oserei dire da una #presenza #virale nella mente umana di vecchi, assurdi #stereotipi di #dominio del #maschio. Quanto ciò sia terribile è dimostrato dal fatto, ancora più drammatico, dell’ordinario pentimento dell’uomo che ha compiuto l’azione violenta e letale sulla donna. Troppo spesso, infatti, abbiamo sentito anche di suicidio dell’uomo che aveva ucciso la donna che considerava “sua”, quasi una #proprietà.
Siamo di fronte ad una strage di genere, drammatica in sé stessa, ma drammatica anche nelle sue cause. Se, come mi viene di pensare, questa strage di genere sia causata dall’emergere di pensieri inconsci, mai ragionevolmente analizzati o sapientemente elaborati, che tanti maschi portano e nutrono dentro di sé fino a non saper più #gestire sè stessi, dobbiamo seriamente prendere #consapevolezza della necessità di #educare la nostra mente, di nutrirla di verità, di curare i nostri sentimenti nel #rispetto autentico dell’altra persona e mettere in campo azioni attente a proteggere ogni persona e soprattutto ad aiutare ciascuno a formarsi a concetti e a sentimenti pienamente umani di giustizia e di amore, di lealtà e di libertà, di rispetto e di dialogo.
Condividendo il suo grande affetto per tutte le donne, sentiamo di poter dire con il santo Papa #GiovanniPaoloII: “Grazie a te, donna, per il fatto stesso che sei donna! Con la #percezione che è propria della tua #femminilità tu arricchisci la #comprensione del mondo e contribuisci alla piena verità dei rapporti umani” (Lettera alle donne, 1995). Con il Papa, ancora assumiamo un impegno vero e forte per la vita della donna, che credo necessario anche per la vita dell’uomo, di ogni persona che vive nella nostra società umana: “Ma il grazie non basta, lo so… Siamo purtroppo eredi di una storia di enormi condizionamenti che, in tutti i tempi e in ogni latitudine, hanno reso difficile il cammino della donna, misconosciuta nella sua dignità, travisata nelle sue prerogative, non di rado emarginata e persino ridotta in servitù. … Il mio grazie alle donne si fa pertanto #appelloaccorato, perché da parte di tutti, e in particolare da parte degli #Stati e delle #istituzioniinternazionali, si faccia quanto è necessario per restituire alle donne il pieno rispetto della loro #dignità e del loro #ruolo”.
Mai più accada che una donna sia oggetto di folle prepotenza maschile, mai più accada che la mente di una persona umana sia contaminata da ossessioni di egoismo e di prepotenza, mai più accada che il montare della gelosia dissolva la verità ed il rispetto che sono la testimonianza più libera e più grande di un amore vero.