DE LUCA: “Ucraina, la strage delle popolazioni civili sembra non interessare nessuno”

“Discutiamo a vuoto sulla guerra, c’è stata l’invasione da parte della Russia e ogni iniziativa diplomatica è stata bloccata, è un discorso amaro: decideranno le armi sul campo. Le parole non servono più a nulla, bisogna aspettare l’esito della guerra. Ho ascoltato questa settimana solo le parole di buon senso di Papa Francesco. Dieci mesi fa non si sapeva nemmeno dove fosse l’Ucraina, dieci mesi fa l’attenzione era concentrata sulla fuga degli occidentali da Kabul e dall’Afghanistan, la notizia era che le mamme lanciavano i bambini oltre la recinzione del muro per salvarli. Lì c’era un vero governo fantoccio messo su dagli Stati Uniti e si è sciolto davanti all’arrivo dei talebani. Ecco, l’unica novità rispetto all’anno scorso è stata la richiesta dell’Ucraina di entrare nella NATO e aver avuto piena disponibilità. La guerra è scoppiata per responsabilità della Russia, ma c’è una totale assenza di politica europea” lo ha detto il presidente della Regione, Vincenzo De Luca in margine alla consueta diretta del venerdì sulla pandemia.
“La strage delle popolazioni civili, tranne alla sensibilità di papa Francesco non sembra importare a nessuno e i calcoli sembrano di altra natura. Stiamo assistendo all’agonia dell’acciaieria di Mariupol, io faccio fatica a seguire questa vicenda. È l’acciaieria più grande d’Europa, il doppio o il triplo di quella di Taranto. A Mariupol dopo due mesi e mezzo di bombardamenti a tappeto sembra che non succeda niente e io faccio fatica a capire come siano usciti 300-500 civili dall’acciaieria. Sento dire che dentro ci sono ancora bambini, ma non era doveroso far uscire prima di tutto i bambini? Ci sono cose che mi sembrano strane e ho rinunciato a capire, ci sono tante cose che non tornano e tante stramaledette mistificazioni. Pagherà la popolazione civile, c’è un bagno di sangue e noi non possiamo far altro che assistere a questo calvario nella convinzione che dietro ci sono giochi politici e di potere. C’è da stare male. Non c’è nulla di chiaro e razionale in quello che sta succedendo. Continuo a non capire l’obiettivo dell’Occidente” ha continuato il presidente. “L’inflazione galoppa e se continua così avremo una riduzione molto pesante dei salari e stipendi. Questa è la prospettiva che offre la guerra in Ucraina e nessuno, tranne il Papa, con convinzione si sta impegnando sulla linea del cessate il fuoco. Se continuiamo a far arrivare un fiume di armi in Ucraina, la pace non ci sarà mai, mi sembra evidente. Dobbiamo proporre una settimana di congelamento delle attività militari per un incontro ai massimi livelli dei responsabili dei due Paesi. A queste condizioni avremo solo la guerra” ha concluso De Luca.