C’ERA UNA SVOLTA (…A SANREMO): 5 STUDENTI DEL LICEO “F. DURANTE”, DI FRATTAMAGGIORE, AMMESSI ALLE FINALI DELLA 28^ EDIZIONE DEL FESTIVAL MONDIALE DELLA CREATIVITA’, PRESSO IL TEATRO ARISTON DI SANREMO, DAL 18 AL 21 APRILE 2024

12 Aprile 202412 Aprile 2024 Redazione Vita Web TV C'era una svolta, Eventi e Cultura, Frattamaggiore, Italia, Liceo Francesco Durante, Mina Flagiello, Napoli, Regione Campania, Sanremo, Teatro Ariston

Con “C’era una svolta“, drammaturgia scritta dalla prof.ssa Mina Flagiello– che cura con competenza ed entusiasmo il laboratorio di teatro dal 2016- i cinque studenti del Liceo “F. Durante” di Frattamaggiore, Domenico Pezzella, Barbara Soritto, Raffaele Vitale, Vittoria Sciarra e Rosa Scarano, cercheranno di aggiudicarsi la terza vittoria dopo le due precedenti edizioni, durante le finali della 28^ edizione del Festival Mondiale della Creatività nella Scuola; finali che avverranno presso il Teatro Ariston di Sanremo, dal 18 al 21 Aprile. Gli studenti, motivati e affiatati, hanno lavorato in sinergia molte ore, anche in orario extrascolastico, curando ogni particolare per mettere in scena un dramma a cui non mancherà il coup de théatre. Ciascuno con un bagliore negli occhi, raccontando di quanto sia stata significativa l’esperienza del teatro, in attesa di un’altra esperienza, al teatro De Rosa di Frattamaggiore, il 30 Maggio. Anche attraverso le parole della prof.ssa Flagiello, si scopre che la narrazione si snoda attraverso molti nuclei tematici di grande attualità:

“L’emancipazione della protagonista, Carmen, si realizza attraverso la dignità del lavoro, nella Milano del boom economico del 1961 (possibile grazie ai tanti emigrati meridionali come lei), dello sviluppo industriale che non va di pari passo con il progresso dei diritti, della corsa all’acquisto frenetico come status symbol fino alla reificazione del soggetto. Come tante donne- continua la prof.ssa Flagiello- ai suoi tempi (e non solo) è considerata una “bambola” di ibsiana memoria, priva di una propria volontà e libertà, oggetto e merce di scambio, in una società di aberrante conformismo e falso perbenismo di vetrina. “C’era una svolta” dice molto di noi, e di molti noi. E quando si è uno specchio e ci si specchia, le immagini si riproducono infinite. Ed è questo il vero senso di un classico: essere un eterno contemporaneo”.

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