CASTELLAMMARE DI STABIA. Presentato questa mattina all’istituto comprensivo Luigi Denza il progetto “Giustizia e umanità – liberi di scegliere”

Quando si è realmente liberi di scegliere? Come si può ostacolare una cultura dell’illegalità, della sopraffazione, della violenza, sottrarsi al destino malavitoso dei propri padri, delle proprie famiglie, di quelle del proprio paese? Su questi e molti altri interrogativi si è discusso nell’Aula Pascucci dell’Istituto Comprensivo
“L. Denza” di Castellammare di Stabia in un’occasione unica e significativa: l’incontro tra gli studenti delle classi terze della scuola secondaria e la Presidente dell’associazione Biesse impegnata da anni nella cultura della legalità in Calabria, Bruna Siviglia, e, in streaming, il giudice Roberto Di Bella, presidente, dal 2011, del Tribunale minorile di Reggio Calabria, oltre che ideatore del progetto “Liberi di scegliere” che, insieme, hanno dato vita ad un protocollo governativo dal titolo “Giustizia e umanità-Liberi di scegliere” che offre una nuova ed alternativa vita ai minori appartenenti alle famiglie mafiose. L’incontro è stato preceduto da mesi di attività intense di lettura e riflessione sul libro scritto dal giudice sulla sua esperienza con ragazzi strappati a famiglie di ‘ndrangheta che le docenti di approfondimento della scuola, Maria Palumbo e Rosalia Lamberti, hanno svolto insieme ai ragazzi delle ultime classi del ciclo di scuola secondaria di 1° grado dell’Istituto. Gli studenti, sin dal primo momento, anche grazie alla visione del film dal titolo omonimo al progetto con l’attore Alessandro Preziosi come protagonista, si sono appassionati moltissimo alla tematica, hanno sentito da subito vicino alla loro realtà quotidiana quanto raccontato nel testo, hanno discusso animatamente su quanto sia difficile sfuggire a certe logiche della prepotenza, hanno riflettuto su quanto sia importante per una prospettiva di cambiamento il ruolo delle madri e delle donne in generale che, se vogliono, possono supportare i figli nella scelta di un destino diverso da quello dei loro padri e dei loro mariti, hanno compreso quanto la scuola, in primis, e poi in generale tutte le agenzie educative possano avere un ruolo determinante nel futuro di ciascuno, specie dei minori più a rischio delle regioni colpite da criminalità organizzata, quindi non solo Calabria, ma anche la nostra Campania, la Sicilia, il Mezzogiorno in generale. Fare una bella scuola, che promuove la cultura della legalità, della giustizia, della tutela dei diritti dei ragazzi e dei giovani ad avere “genitori responsabili” e non solo “una famiglia”-come ha più volte detto il giudice Di Bella nelle sue interviste- e propone una visione per la quale sia “più attraente il lecito rispetto all’illecito” come ha detto con forza la giornalista Francesca Fagnani nel suo monologo a Sanremo, è quello che questo progetto si è prefissato di raggiungere. Questa esperienza immersiva proseguirà con la partecipazione ad un concorso nazionale tra scuole per la produzione di un cortometraggio sui temi trattati. Work in progress, dunque…verso la libertà di scegliere il proprio futuro, senza condizionamenti e pressioni. Quale regalo migliore da parte dei docenti a chi, come questi studenti, sta per lasciare questo Istituto per spiccare il volo verso la scuola superiore?

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