Caivano: nasce il Piccolo Coro, piano pluriennale del MiC per i bambini

Roma, 18 dic. (LaPresse) – ‘Nasce Il Piccolo Coro di Caivano’ è il nome del progetto, promosso dal Ministero della Cultura in collaborazione con Antoniano-Opere Francescane e la partecipazione del Ministero per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità. L’iniziativa è stata presentata oggi al MiC con Frate Giampaolo Cavalli direttore di Antoniano-Opere Francescane, Don Maurizio Patriciello parroco di Caivano e in presenza Adriano Police presidente dell’Associazione Giovani della Speranza di Caivano. Sono intervenuti il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, il ministro per la Famiglia Eugenia Maria Roccella, il sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi, il commissario straordinario di Governo per il risanamento e la riqualificazione del territorio di Caivano Fabio Ciciliano e il direttore artistico dello Zecchino d’Oro Carlo Conti. Il Piccolo Coro dell’Antoniano darà vita al Piccolo Coro di Caivano che sarà composto da 60 bambine e bambini a partire dall’età di 4 anni. Un percorso che il ministero della Cultura sosterrà nel tempo con un piano pluriennale. L’obiettivo è quello di creare a Caivano la stessa atmosfera dell’Antoniano, trasferendone i valori e le motivazioni. La scelta si lega all’esperienza dello Zecchino d’Oro e del Piccolo Coro dell’Antoniano ed è pensato per le famiglie di Caivano, al valore sociale, educativo e culturale del canto come realtà che aggrega, favorisce lo spirito di squadra e genera armonia. Le bambine e i bambini saranno coinvolti attraverso un’attività di preparazione fino ad arrivare alla formazione di un coro composto da 60 piccoli cantori. “La nascita del Piccolo Coro di Caivano ha un’importanza sostanziale e simbolica. Abbiamo deciso, infatti, di destinare a questa iniziativa finanziamenti pluriennali affinché la nostra presenza sia concreta e duratura – sostiene il sottosegretario alla Cultura, Gianmarco Mazzi – Musica, arte e cultura svolgono un ruolo fondamentale per la crescita sana dei più piccoli, per la coesione sociale delle loro famiglie e per il radicamento dello spirito comunitario. Caivano è diventato un simbolo di riscatto dopo essere stata una periferia dimenticata, a testimonianza di impegno concreto dello Stato. Nostro obiettivo è portare cose normali a Caivano. Il procuratore Gratteri ha posto l’interrogativo: ‘dovete decidere da che parte stare’ e noi l’abbiamo deciso”. “E ringrazio Carlo Conti – continua Mazzi – per aver subito risposto ‘fantastica iniziativa’ e chiedo a lui di adottare e far conoscere il piccolo coro di Caivano che verrà costituito con 60 tra bambine e bambini. Spero che il coro si chiami ‘Fortuna’ in onore della bambina abusata e lanciata dal balcone nel 2014. Se solo qualcuno fosse arrivato prima a Caivano per molti bambini il destino sarebbe stato diverso”. “Mariele Ventre, fondatrice del Piccolo Coro dell’Antoniano, diceva sempre ai bambini e alle bambine che ne facevano parte che non si dovessero sentire le voci dei singoli ma un’unica voce data dall’armonia generata dall’ascolto reciproco – spiega il direttore di Antoniano Opere Francescane, Fra Giampaolo Cavalli – il canto corale è soprattutto valorizzazione di questa relazione e della bellezza che nasce quando le cose si fanno insieme. Questo è quello che porteremo con noi a Caivano grazie a questo importante progetto, consapevoli che proprio grazie ai più piccoli costruiremo insieme nuovi mondi. La cultura è al servizio della solidarietà e mi auguro che il coro possa diventare una comunità di vita e di speranza per tutto il territorio”. La ministra della famiglia e pari opportunità, Eugenia Maria Roccella, ha ricordato come “abbiamo a Caivano già cercato di ricostruire nel settore sportivo, con il centro attrezzato e il parco ma il coro è qualcosa in più perché ha più qualità formative come il senso di squadra e la felicità del gioco che la musica sa dare perché insegna a rimanere bambini e a crescere insieme. Il coro come occasione e opportunità di gratificazione, una prospettiva per dare un domani all’infanzia violata”. A chiusura della conferenza il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha ribadito come “la cultura migliora la qualità della vita delle persone, così come una sanità efficiente, un contesto urbano, una scuola che funziona, un sistema trasporti funzionante. La cultura è l’elemento che dà l’occasione di riscatto. Io faccio più periferie che ztl, sono stato a Soccavo, Secondigliano, andrò a Caivano, Scampia e nelle periferie di Palermo perché è proprio nelle periferie che dobbiamo portare la cultura. Il coro, la biblioteca sono altamente educativi per creare una fabbrica di buoni cittadini. La nostra è una risposta concreta ai parolai dei social media che stanno lì a scrivere ma che non realizzano nulla di concreto”.

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