AUTOVELOX
APPROVAZIONE O OMOLOGAZIONE
DUE CONCETTI DIVERSI SECONDO LA CASSAZIONE
22 Aprile 2024

La Corte di cassazione con la sentenza n. 10505/2024 ha respinto il ricorso del comune di Treviso che affermava la validità del verbale con il quale era stato accertato un eccesso di velocità da parte di un automobilista, che viaggiava a 97 chilometri orari in una strada con limite a 90.
A fotografare l’infrazione era stato un apparecchio “Red & Speed-Evo-L2”, non omologato ma approvato.

Mentre il ministero delle Infrastrutture aveva sempre affermato, che “approvazione” e “omologazione” sono la stessa cosa (circolare n. 8176/2020).
Stando ai giudici della Suprema Corte, invece, “omologazione” e “approvazione” sono due concetti diversi, in quanto esistono due procedimenti che hanno caratteristiche, natura e finalità diverse.
Uno, l’omologazione ministeriale, autorizza la riproduzione in serie di un apparecchio testato in laboratorio, garantendo la perfetta funzionalità e la precisione dello strumento elettronico.
Ma è propedeutico all’altro, l’approvazione del prototipo, cioè un procedimento che richiede la comparazione dello strumento con caratteristiche ritenute fondamentali.

Per il Tribunale di Treviso, che in prima battuta aveva escluso l’equipollenza tra omologazione e approvazione, l’accertamento non era valido.
La multa per eccesso di velocità rilevata dall’autovelox “approvato” ma non “omologato” è annullabile.

Per il ricorso la Cassazione si rifà alla norma primaria dell’articolo 45, comma 6, del Codice della strada. Le circolari ministeriali “evocate dal ricorrente” cioè il comune, che parlano di equivalenza fra omologazione ed approvazione, non contano, perché i due termini sono differenti sul piano formale e sostanziale.
Stando così le cose, le multe rilevate attraverso Autovelox solo “approvati” sono quindi da considerarsi illegittime.

Il ricorso può essere presentato entro 60 giorni dal ricevimento del verbale dinanzi al Prefetto, o entro 30 dinanzi al giudice di pace.
Per tutte le multe che risalgono a un periodo antecedente, invece, si è verificata una sorta di sanatoria. 
Insomma la sentenza della Cassazione mette a rischio le casse comunali di moltissimi comuni d’ Italia, tra l’altro, Assoutenti da tempo denuncia l’utilizzo selvaggio degli autovelox che sarebbero utili soprattutto per far cassa, in particolare sulle strade che portano alle mete di villeggiatura.

GM

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