CASTELLAMMARE DI STABIA. “Spremuta day: l’arancio biondo sorrentino”, iniziativa di Slow Food, Ministero delle Imprese e del Made in Italy e Adiconsum, lunedì 22 dalle 9 alle 13 presso la Scuola Parificata Santa Teresa del Bambino Gesù. Per l’occasione saranno distribuite arance bionde sorrentine.

CASTELLAMMARE DI STABIA. “Spremuta day: l’arancio biondo sorrentino”, iniziativa di Slow Food in sintonia con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy e con l’associazione dei consumatori Adiconsum. Appuntamento lunedì dalle 9 alle 13 presso la Scuola Parificata Santa Teresa del Bambino Gesù. Per l’occasione saranno distribuite arance bionde sorrentine. L’iniziativa rientra nel progetto più ampio “Io sono originale” che attraverso eventi di sensibilizzazione punta al contrasto della contraffazione e della tutela della proprietà industriale. “Io Sono Originale” prevede, tra le diverse attività in programma, l’organizzazione di eventi sul territorio rivolti alla cittadinanza per sensibilizzarla e informarla. In questa ottica è stato realizzato “l’original point”, spazio non solo informativo ma dinamico. Slow Food è un movimento internazionale, impegnato a promuovere il diritto al piacere e a un cibo buono, pulito e giusto per tutti. Lo “Spremuta Day” è invece una delle iniziative che meglio incarna le idee di lotta allo spreco alimentare e riduzione degli scarti come in altri campi la lotta alla contraffazione. E, vede ospiti gli alunni delle scuole elementari ed ha lo scopo di promuovere la conoscenza ed il consumo delle arance sorrentine sotto forma di succo, esaltandone le caratteristiche nutrizionali e le proprietà benefiche dell’agrume attraverso un percorso ludico-educativo pensato ad hoc per i più piccini che va dall’assaggio guidato, al gioco, al riconoscimento delle etichette. L’arancio biondo sorrentino, registrato nell’Arca del Gusto di Slow Food, la cui coltivazione in penisola sorrentina, pare risalire addirittura al 1300, ha un gusto straordinario, molto riconoscibile, piacevole ed equilibrato. Purtroppo, a causa della presenza di piccoli semi, ma anche dell’abbandono progressivo dell’agricoltura sorrentina a favore di altri comparti, non trova più una sua collocazione sul mercato. Il declino del consumo delle nostre arance, l’impoverimento della biodiversità agricola locale, sono le conseguenze delle logiche di un mercato globalizzato che non contempla l’attenzione alle microeconomie locali, alla salute dell’ambiente e a quel paesaggio agrario che noi dovremmo invece considerare come bene comune al servizio del comparto turistico.