SUDAFRICA.
ZAMA ZAMA-MINATORI INFORMALI
INTRAPPOLATI NELLE MINIERE

Sudafrica, nel nord del paese le miniere d’oro dismesse sono prese d’assalto dai “Minatori Informali” cioè illegali.
Da mesi ormai alcune migliaia di “minatori informali”, per il governo illegali, noti anche con il nome “ZAMA ZAMA”, che in lingua Zulu significa “prendere un rischio”, sono intrappolati nelle miniere d’oro dismesse del Sudafrica.
Nei tunnel di una di queste miniere che si trova a Stilfontein, situata nella provincia di North West, a circa 140 chilometri da Johannesburg, la città più popolosa del Sudafrica, potrebbero aver perso la vita già 130 persone.
A detta di molti, la poca attenzione alle comunità più povere da parte delle autorità del Sudafrica è il motivo principale di questa crisi, cominciata all’inizio di Luglio.
Secondo quanto sostenuto nelle denunce, la polizia ha chiuso i tunnel che permettevano di uscire ed entrare nella miniera lo scorso agosto, nell’ambito di un’operazione di polizia ribattezza Vala Umgodi, “chiudete il buco” in lingua zulu. L’iniziativa ha l’obiettivo di combattere le attività minerarie illegali.
A ottobre la polizia ha poi iniziato a bloccare il rifornimento di cibo, acqua e medicine, che persone della comunità portavano ai minatori, grazie a un rudimentale ma collaudato sistema di trasporto.
Queste procedure sono state in parte rivendicate dal governo sudafricano come mezzo per “stanarli”.
“I minatori verranno fuori, i criminali non vanno aiutati, ma vanno perseguiti. Non li abbiamo mandati noi lì”.
Queste le parole della ministra per la presidenza Khumbudzo Ntshavheni.
Le autorità di Pretoria, in seguito, sono state costrette ad avviare le operazioni di salvataggio dei minatori intrappolati, nell’ambito di un procedimento presso l’Alta corte del Gauteng, grazie alle denunce degli attivisti e familiari dei minatori.
Il governo alla fine si è impegnato con i giudici a trovare un accordo con una società che potesse eseguire materialmente i salvataggi.
Stando a quanto riportano le agenzie con l’ultimo aggiornamento al 15 Gennaio, dall’inizio dei lavori iniziata il 12 Gennaio sono stati portati in superficie almeno 246 minatori vivi e 78 corpi, a cui vanno aggiunti altri 10 corpi recuperati dalla comunità nei giorni precedenti.
Le testimonianze degli stessi minatori e delle loro famiglie, fanno pensare che i corpi rimasti in fondo alla miniera sono di più di quelli riportati in superficie.
Vi è il timore che molti minatori possano aver perso la vita ancora più in profondità dei due chilometri delle persone salvate o decedute, o che siano in punti meno raggiungibili.
Secondo le autorità sudafricane non ci sarebbero più persone o corpi da riscattare e quindi avrebbero interrotto le operazioni di salvataggio, operazioni che sarebbero dovute durare all’incirca dieci giorni, come dichiarato inizialmente dalla società incaricata e non tre come effettivamente è stato.
Si stima che in Sudafrica ci siano circa 6mila siti minerari dismessi. Negli anni diversi siti sono stati occupati da minatori informali, che vivono una situazione di povertà assoluta, spesso in ambienti malavitosi gestiti dai tanti gruppi criminali organizzati presenti in Sudafrica. L’oro estratto viene poi venduto al mercato nero.
Dall’inizio delle operazioni, migliaia di questi minatori sono stati arrestati. Molti sono anche migranti, provenienti per lo più da Lesotho, Zimbabwe e Mozambico.
La questione dei “zama zama” è causata dall’alto tasso di disuguaglianza che segna il Sudafrica, non a caso il più alto al mondo, e dall’ altissimo tasso di disoccupazione, attorno al 32%.
Le persone entrano nel settore perchè non sanno più cosa fare per dare da mangiare alle loro famiglie.
Oltre a un problema che può essere culturale, vi è il rifiuto del governo di regolamentare il settore.
Le cui ragioni possono essere diverse, l’oro estratto dagli zama zama viene inizialmente inserito in canali illegali, ma alla fine una parte sfocia anche nel mercato ufficiale e finisce magari per portare benefici economici a grandi società, mentre i minatori informali si impoveriscono.
Sarà quasi impossibile fare una conta dei minatori morti e di quelli che moriranno in futuro nelle miniere della speranza, speranza per chi sfrutta senza scrupoli e speranza per i “Zama Zama”, che purtroppo non vedranno mai la luce in fondo a quei tunnel.
Gennaro Mallozzi


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