SALERNO. Sostanze nocive in conserve pomodoro: arrestato imprenditore. Presidente commissione Agricoltura: “Regione parte civile nel processo contro avvelenatori e schiavisti”.

SALERNO.Un amministratore di un’ azienda dell’ area nocerino-sarnese è stato messo agli arresti domiciliari, mentre per un altro è stato disposto il divieto di dimora su disposizione della Procura di Nocera Inferiore.
I due sono accusati di commercializzazione di sostanze alimentari nocive, corruzione, rivelazione di segreto d’ufficio e caporalato nel settore agroalimentare.
L’ operazione conclude le indagini dei Carabinieri, che il 26 maggio avevano portato al sequestro preventivo d’urgenza di 800 tonnellate di concentrato di pomodoro di origine egiziana
contenente pesticidi in quantità superiore alle soglie consentite in parte già distribuito sul mercato con indicazione di produzione italiana del prodotto.
Nel corso delle indagini – secondo gli inquirenti – è emersa anche la responsabilità per gli amministratori, titolari dell’ azienda conserviera, insieme ad un dipendente al quale è stato
notificato il divieto di dimora per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro nei confronti di dipendenti in nero, che percepivano 4.35 euro all’ora, e svolgevano turni massacranti
di 43 ore continuative di lavoro, con osservazione, videosorveglianza e controllo continuo anche del tempo di permanenza in bagno, che – se ritenuto eccessivo – poteva portare a decurtazioni del salario.
“Abbiamo chiesto alla giunta regionale – dichiara il Presidente della commissione Agricoltura in consiglio Regionale Francesco Emilio Borrelli – di costituirsi parte civile in questo procedimento giudiziario. Chi commercializza sostanze alimentari nocive e sfrutta i lavoratori in modo schiavista merita la condanna più dura possibile”. COMUNICATO STAMPA