PREMIO “Scriviamo” 2024 per BIMED IC RENDE QUATTROMIGLIA “G. Falcone”
La scrittura, diceva Voltaire, è la pittura della voce. Una volta che le idee, le esperienze e i progetti prendono forma scritta, restano per sempre e si adattano alle più diverse interpretazioni e alle circostanze più distanti nel tempo e nello spazio. L’invenzione della scrittura vive di un progresso costante: nell’arco di duemila anni, a partire dal IV millennio a.C., sono stati elaborati quattro sistemi di scrittura completi in quattro differenti aree geografiche e ne esistono altri, di civiltà scomparse, che sono stati ritrovati, ma non ancora decodificati. Nel mondo antico, la scrittura è nata come strumento per stabilire l’ordine, facilitando l’agricoltura, i calendari e gli affari; ancor prima, però, è stata rappresentazione grafica e fonetica della comunicazione verbale attraverso i graffiti, le pitture rupestri e persino i tatuaggi rituali. La scrittura dà forma e assume le più svariate forme attraverso tipologie, stili e vari registri che la rendono colorata e versatile. Enorme, a tal proposito, è il valore della “scrittura collettiva”: in Italia nasce nel primo dopoguerra quando, il pedagogista e filosofo, Ernesto Codignola, per la rivista Scuola e Città, iniziò a tradurre e pubblicare i testi di Célestin Freinet che considerava fondamentale la dimensione sociale della classe per lo svolgimento delle attività scolastiche. Da allora, la scrittura collettiva, è diventata l’approccio più efficace per promuovere l’alfabetizzazione e l’appropriazione linguistica degli studenti provenienti dai ceti sociali più bassi, ma anche per incoraggiare la costruzione di una vera e propria comunità all’interno della quale gli studenti potessero lavorare e imparare insieme. La rapida diffusione di questo metodo ha portato alla nascita del giornalismo scolastico e alla realizzazione di Lettera a una professoressa, il testo più famoso di don Lorenzo Milani, frutto del lavoro degli allievi della sua scuola di Barbiana, che sarebbe diventato uno dei simboli delle proteste studentesche del sessantotto e di una scuola inclusiva capace di abbattere le mura del classismo. Su queste premesse e per l’importanza di questi principi è nata, ormai dal 2016, l’idea della Staffetta di Scrittura Bimed, in collaborazione con la Facoltà di Scienze della Formazione Primaria dell’Università degli Studi di Genova. Bimed è un’associazione di Enti locali che coinvolge circa venti comuni della provincia di Salerno e si afferma come luogo di incontro e di relazioni culturali tra l’Europa e il Mediterraneo. Quest’anno, la staffetta letteraria, giunta, ormai, alla sua nona edizione, ha coinvolto cinquantamila studenti, oltre mille scuole, tantissimi docenti e dirigenti scolastici e si è conclusa, nel mese di giugno, con il Premio ScriViAmo che è stato rivolto al mondo della scuola ed è l’unico riconoscimento sul panorama internazionale dedicato alla scrittura collettiva. Il concorso è rivolto alla più estesa comunità di pratica educante esistente in Europa e, per la scuola secondaria, nell’anno 2024, ha conferito il prestigiosissimo Premio unico alla staffetta Medie42 per il racconto “L’anima del violoncello”. Il nono capitolo del racconto premiato è stato scritto dalla classe II D dell’ IC RENDE QUATTROMIGLIA. Il progetto ha previsto che ogni fase, a partire da quella preparatoria, venisse definita e discussa da tutti: ogni alunno si è impegnato a scrivere parte del testo, a confrontarlo con quello degli altri, a selezionare le parti migliori, a ordinarle e, infine, a rileggere e limare la stesura definitiva seguendo le indicazione della docente di italiano, la prof.ssa Barbara Gagliardi che, con la forza delle parole, ha provato a strutturare, nell’aula, una comunità che fosse in grado di condividere le scelte e di confrontarsi in un contesto esteso in cui tutti potessero sentirsi parte del percorso. Il premio unico ScriViAmo 2024 per Bimed dimostra che l’obiettivo è stato raggiunto, ma ciò che conta non è solo il risultato: il metodo della scrittura collettiva incoraggia la partecipazione e la collaborazione tra gli studenti e consente di imparare gli uni dagli altri, poiché, ognuno, viene ispirato e “contaminato” dallo stile comunicativo dei compagni di classe per mettere il proprio contributo al servizio della collettività in maniera costruttiva e non competitiva. Il valore pedagogico di questo metodo, di conseguenza, potenzia la capacità di contribuire alla costruzione di un bene comune, che diventa qualcosa di più della somma delle singole conoscenze individuali. Né, tuttavia, va trascurata la gratificazione per il successo di questo processo quando si ottiene un riconoscimento così significativo e importante rispetto all’impegno profuso. La II D dell’ IC RENDE QUATTROMIGLIA parteciperà alla cerimonia di premiazione il 23 settembre 2024 presso il Liceo Classico “T.Tasso” di Salerno.
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