NAPOLI: SALITA MOIARIELLO, UNA STORIA DI DISAGI INFINITI, SIT IN DEL “COMITATO SPONTANEO” APPELLO ALLA CITTÀ ED ALLE ISTITUZIONI

Esiste un luogo di Napoli dove il tempo sembra si rallenti e la natura prenda il sopravvento sul costruito.
E’ il Moiariello, luogo in controtendenza rispetto alle trite e ritrite immagini di Napoli. Anche il nome sa di antico: dal diminutivo di ‘Moio’, ’moggio’, antica unità di misura agraria forse un terzo di ettaro; il diminutivo si riferirebbe quindi ad una porzione di terra ancora piu piccola
Sconosciuto ai più, ignorato da molti ,specie in campo istituzionale, il Moiariello sorge sulle pendici di Capodimonte, un piccolo agglomerato di case di varia epoca che si arrampicano fin su a Porta Grande di Capodimonte e accompagnano fin giù ai Vergini, ingresso ’della Sanità
In epoca passata un luogo così particolare non è sfuggito a medici, scienziati artisti, che ne colsero la preziosità e lo scelsero per abitarci e…morirci!
La leggenda vuole che dalla Torre del Palasciano, che si erge nel punto più alto della collina, il suo proprietario, il fantasma medico padre della Croce Rossa, il Palasciano appunto, si affacci ogni sera al tramonto perché e per un saluto alla moglie nel cimitero che dall’alto riesce a scorgere nello sfondo di un panorama a 360°sulla città.
Leggende a parte, il Moiariello è impregnato di cultura, arte e storia: Gioacchino Murat vi edificò l’Osservatorio Astronomico nel punto dove sorge l’attuale; pittori come Vincenzo Irolli ne hanno raffigurato la selvaggia bellezza nei loro dipinti; il famoso medico Cotugno fece costruire una piccola cappella nel 1741 con dipinti e maioliche del tempo, purtroppo saccheggiata dopo il terremoto del 1980, mentre Vincenzo Gemito vi passò gli anni della giovinezza con le sue sue passioni.
Ma il Moiariello oggi è scelto da chi vi abita per il silenzio, la natura e la Bellezza degli scorci suggestivi . Gli abitanti, ma anche chi cerca una scorciatoia per raggiungere, dribblando il traffico, la parte bassa di Napoli attraversando i Vergini fino a via Foria, utilizzano Via Ottavio Morisani, stretta, piuttosto impervia ma meravigliosa nei suoi panorami che hanno valso alla zona il nome di ‘Posillipo popolare’
E’ questa la strada oggetto, negli ultimi giorni, di chiusura per un costone di muro pericolante che vi si innesta nell’ultima parte. C’è anche una grande scala di tufo, ’e cient scal’ (in realtà almeno 155 scalini!) che, correndo più o meno in in parallelo, confluisce nello stesso punto di O. Morisani in cui c’è la ‘chiusura’ a valle oltre l’altra a monte. Purtroppo, anche questa era stata interdetta già da vari anni e puntellata alla meglio (o alla peggio?) , privando i cittadini di un’altra utilissima scorciatoia. Il costone sulla strada, invece, nonostante esista un’ordinanza del febbraio 2020 che ne denunci la pericolosità di crollo, è stato interdetto con transenne, solo qualche giorno fa. Inutile dire che gli abitanti sono praticamente isolati e.. preoccupati: se dovessero aver bisogno di un’ambulanza o di un soccorso, ne sarebbero praticamente esclusi! Senza contare l’altro grave disagio: la raccolta rifiuti, già problematica per l assenza del Porta a Porta, promessa varie riprese, e mai realizzata: in questi giorni è praticamente impossibile o ..quasi!
Il Patto per Napoli con il progetto “La citta verticale, percorsi pedonali tra la collina e il mare” aveva previsto fondi per la riqualificazione delle scale del Moiariello, ma, nonostante le denunce e le segnalazioni da decenni della pericolosità del costone che insiste appunto su via O. Morisani, non dedica alcuna attenzione a questa strada e ai suoi costoni in tufo ormai erosi dal tempo.
Così è nata la necessità per gli abitanti del Moiariello di unirsi in un comitato spontaneo, che punti prima di tutto alla messa in sicurezza (le attuali transenne sono solo una ‘pezza’ tendente a scrollarsi delle responsabilità di rischi per l ‘incolumità’, ormai evidenti), oltre che finalmente, alla valorizzazione dei luoghi, ad interventi mirati sui percorsi, alla tutela del paesaggio, alla promozione culturale dell’area e soprattutto alla vivibilità dei residenti e dei visitatori che, nonostante il degrado, ne rimangono puntualmente affascinati
Perché Napoli è anche questo. Proprio come il Moiariello, che ne è una vera e impareggiabile ‘chicca’
Comitato spontaneo del Moiariello