Napoli, parco Mascagna: perché da oltre un anno non è stato vigilato?

I primi vandalismi risalgono a luglio 2023 con l’incendio di due palme

“il nuovo raid vandalico che si è verificato ai danni del parco comunale Mascagna, con imbrattamenti di alcune strutture e arredi, tra i quali alcune panchine e il campo di basket, va inquadrato come un evento che, sulla scorta di precedenti atti di vandalismo, quali l’incendio, avvenuto nel corso dell’estate dell’anno scorso, prima che il parco venisse chiuso, in giornate diverse, delle due palme poste nei pressi dell’ingresso su via Pacio Bertini, era ampiamente prevedibile e previsto e per evitare il quale andava predisposta, così come più volte sollecitato, senza che la richiesta trovasse pratica attuazione, un’idonea guardiania e sorveglianza nel parco, sia di giorno che di notte, per 24 ore, predisponendo già da allora anche l’installazione delle telecamere della videosorveglianza.  Adesso è inutile piangere sul latte versato e chiamare a raccolta quei cittadini, giustamente arrabbiati oltre che delusi, per una chiusura che doveva essere di tre mesi che poi sono diventati sei nel mentre attualmente hanno superato i 14, che, a breve, diventeranno addirittura 15 mesi, senza che al momento neppure sia stato ancora reso noto il giorno nel quale finalmente l’unica area a verde a disposizione di migliaia di residenti, tra i quali numerosi bambini e tante persone anziane, sarà di nuovo fruibile. In tutto questo s’intravedono precise responsabilità che, insieme ad altri aspetti della tormentata vicenda, andrebbero accertate dalla Magistratura inquirente, come chiediamo da tempo “. A intervenire ancora una volta, sull’ennesimo grave episodio su quella che, con amara ironia, è stata ribattezzata come la nuova “fabbrica di San Pietro” è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, che da lustri segue le alterne vicissitudini di quest’area a verde, filmando e fotografando ogni giorno lo stato di degrado e d’abbandono nel quale ancora versa l’area in questione, con tanti rifiuti da mesi accumulati all’interno tra alberi morti o abbattuti.

 ” Dopo un periodo di fermo – ricorda Capodanno –  i lavori ripresero il 4 settembre scorso. Allo stato dunque sono già ben trascorsi 85 giorni dei 100 giorni, concessi alla ditta TEKNO GREEN S.R.L., subentrata alla precedente per completare la riqualificazione del parco comunale Mascagna, chiuso dall’8 settembre dell’anno scorso. Stando a un semplice  calcolo matematico i lavori dovrebbero terminare il 13 dicembre prossimo, in pratica tra 15 giorni e il parco dovrebbe riaprire prima delle festività natalizio. Ma, al riguardo, anche osservando lo stato nel quale si trova attualmente l’unico spazio a verde attrezzato della zona serpeggia molto scetticismo tra i residenti “.

 ” Peraltro – sottolinea Capodanno – restano ancora senza risposte le tante domande che sono state rivolte, in più occasioni, all’assessore comunale al verde, Santagada. Perché non sono stati mai resi noti i motivi per i quali la ditta aggiudicataria, dopo aver abbattuto 23 alberi, ha rinunciato a proseguire i lavori agli inizi del mese di luglio scorso? Perché si sono cumulati altri ritardi nell’individuare la nuova ditta alla quale assegnare l’appalto, che ha ripreso le attività solo agli inizi di settembre, quando bisognava semplicemente scorrere la graduatoria? Come è stato determinato il nuovo importo dei lavori in circa 200mila euro, visto che una parte delle somme stanziate originariamente sarà stata presumibilmente pagata per i lavori eseguiti dalla prima ditta? Come si giustifica che, per un’area a verde di poco più di un ettaro, sia occorso tanto tempo per una riqualificazione peraltro programmata da tempo, con tanto di progetto esecutivo, e con somme già stanziate?  “.

 Anche su questi aspetti, oltre che sui raid vandalici con le relative responsabilità, è auspicabile che la Magistratura inquirente faccia al più presto piena luce.

Comunicato Stampa

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