NAPOLI – Ireneo di Lione, a Napoli il primo convegno sul Doctor Unitatis

L’arcivescovo di Lione de Germay e il vescovo Castello ai Colli Aminei per una giornata di studi sul grande Padre della Chiesa.

NAPOLI. A poche ore dalla promulgazione a Roma del decreto con il quale Papa Francesco ha dichiarato Sant’Ireneo di Lione Dottore della Chiesa con il titolo di Doctor Unitatis, la sezione San Tommaso d’Aquino della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale (PFTIM – Napoli) annuncia che, presso la sede di Capodimonte, a Napoli in viale Colli Aminei 2, il prossimo 22 febbraio si terrà il primo convegno accademico di studi intitolato proprio al “Doctor Unitatis”.

L’evento, che vede coinvolti alcuni tra i maggiori studiosi al mondo di Ireneo e del contesto storico in cui visse, ha ricevuto il patrocinio della Arcidiocesi di Lione. Lo stesso arcivescovo di Lione Olivier de Germay ha accolto con gioia l’iniziativa promossa dal Grancancelliere della Facoltà, monsignor Domenico Battaglia, arcivescovo di Napoli, ed ha assicurato fin da ora la sua partecipazione al convegno, che prevede appunto in apertura i saluti del presule francese in videocollegamento e del Decano della Facoltà, don Francesco Asti. A seguire, il programma offre l’introduzione del professor Roberto Della Rocca (docente PFTIM), la relazione del professor Augusto Cosentino (Villa San Giovanni), l’intervento del professor Patricio de Navasqués (Madrid), la prolusione di monsignor Gaetano Castello (vescovo ausiliare di Napoli) e le conclusioni di monsignor Luigi Longobardo (docente PFTIM).

«Il santo Padre – ha commentato il Decano della Facoltà, don Francesco Asti – ha voluto richiamare l’attenzione su un autore così antico per il grande spessore teologico del suo pensiero, capace ancora oggi di stupire, e per la sua testimonianza di operatore di pace. Come ha ricordato il Papa, infatti, il nome stesso di Ireneo richiama il suo impegno di uomo di riconciliazione che si dedicò a costruire ponti di dialogo tra i cristiani di Oriente e d’Occidente legati a prassi diverse, ma uniti dall’unica fede».

«Guardando all’esempio di Sant’Ireneo – ha sottolineato il coordinatore del convegno, don Roberto Della Rocca – Papa Francesco ha voluto affidare all’intercessione del Santo il cammino di unità tra i cristiani delle diverse confessioni, e in particolare tra cattolici e ortodossi, perché si ritorni ai primi tempi della Chiesa non ancora segnata dalle ferite della Storia. Si può ben comprendere perché gli sia stato dato il titolo di Doctor Unitatis (dottore dell’Unità)».

Riconciliazione, Unità e attenzione all’uomo, definito «gloria di Dio», sono punti del pensiero del primo grande teologo della Chiesa, che la giornata di studi vuole approfondire. Il titolo scelto per il convegno, infatti, è tratto dall’opera principale di Ireneo e richiama proprio questi aspetti: «Unico è il genere umano, in cui si compiono i misteri di Dio» (Ireneo, Adeversus haereses 5, 36, 3). Anche la data del 22 febbraio è fortemente simbolica. La Chiesa Cattolica, infatti, ricorda in quel giorno la cattedra di San Pietro, ossia il ministero dell’Apostolo che predicò in Oriente e in Occidente. La festa liturgica raccoglie la tradizione che considera Pietro primo vescovo di Antiochia di Siria e poi Vescovo di Roma. In questo modo il convegno si pone sia come opportunità di conoscenza di questa illustre figura di pensatore cristiano del II secolo sia come occasione di dialogo ecumenico per far progredire la costruzione dell’unità tra i cristiani.

COMUNICATO STAMPA